È stato inaugurato in Via dello Splendore a Giulianova (TE) l’ex campetto occupato dagli anarchici, risistemato e colorato dai ragazzi che frequentano il Centro Diurno Rurabilandia di Atri e dagli ospiti dell’Istituto Castorani di Giulianova, realtà gestite dalla Asp n.2 di Teramo. Nei giorni scorsi hanno realizzato una scritta su una parete della struttura che ne delinea il futuro: “Il campetto dei bambini. Il campetto dell’inclusione“. All’iniziativa, molto partecipata, sono intervenuti tra gli altri la Presidente e il direttore della ASP n.2 Giulia Palestini e Gabriele Astolfi, il sottosegretario Luigi D’Eramo, il Questore di Teramo, Carmine Soriente, l’Assessore regionale con delega alle Politiche Sociali, Pietro Quaresimale e il Sindaco di Giulianova Jwan Costantini.
“Siamo molto orgogliosi e fieri di aver centrato, nonostante le tante difficoltà, – ha dichiarato la Presidente Palestini durante il suo intervento- questo obiettivo. La scritta che è stata realizzata dai nostri ragazzi guidati dalla nostra operatrice Tina, rivela in maniera immediata i nostri intenti. Questo è ‘il campetto dei bambini. Il campetto dell’inclusione‘. Uno spazio verde, inclusivo, sicuro e aperto a tutti. Un luogo di aggregazione senza più lucchetti, senza pregiudizi e dove le diversità vengono accolte e sostenute. Un luogo in cui chiunque voglia fare del bene per la comunità è ben accetto. Il recupero di quest’area è stata una delle mie prime sfide. L’obiettivo è far si che questo spazio diventi il luogo privilegiato in cui la rete di operatori del terzo settore e non possa riunirsi per rispondere ai bisogni dei soggetti fragili. Ringrazio le autorità intervenute oggi e rivolgo un saluto speciale al sostituto procuratore Enrica Medori e tutte le forze dell’Ordine sempre pronti e disponibili ad intervenire e anche a sostenermi nei momenti di difficoltà che non ho timore ad ammettere che ci sono stati oltre all’assessora alle Politiche Sociali di Giulianova, Lidia Albani per la collaborazione. Non è stato facile arrivare fino a qui e per questo è un giorno particolarmente felice per me e per l’Azienda che mi onoro di rappresentare, perché chiude un periodo travagliato per la comunità giuliese e restituisce nei termini appena detti ai bambini ospiti dell’istituto Castorani e alla collettività uno spazio fondamentale per la loro crescita e per il loro benessere psicofisico. Un po’ tutti conoscono la storia di quello che era conosciuto come il ‘campetto occupato’. Uno spazio di proprietà della Asp 2, ma che per diverso tempo era stato ‘trascurato’, tant’è che per un periodo era stato concesso in uso come parcheggio ai vigili urbani, fino a quando nel febbraio 2016 fu oggetto di un accesso non autorizzato da parte di alcuni giovani che manifestarono la volontà di occuparlo stabilmente, nonostante fossero consapevoli che fosse di proprietà della ASP n. 2. L’accesso è stato interdetto da una recinzione che ricopriva l’intero perimetro e da un cancello chiuso con un lucchetto”.
“Quello che doveva essere un luogo per lo svago e il benessere dei minori ospitati all’istituto Castorani – haaggiunto la presidente – era successivamente divenuto uno dei luoghi privilegiati delle organizzazioni anarchiche, da cui si organizzavano manifestazioni contro le Istituzioni pubbliche. Ma, proprio grazie alle istituzioni pubbliche questo spazio è tornato nella piena disponibilità dei minori del Castorani. Mi riferisco in modo particolare all’intervento della Procura della Repubblica del Tribunale di Teramo che, e nello specifico della dott.ssa Medori, che il campetto è stato dapprima posto sotto sequestro e successivamente messo a disposizione per i lavori di bonifica e rifacimento. Che la storia di quello che era chiamato il Campetto Occupato insegni ad ogni cittadino a confidare nelle istituzioni, troppo spesso tacciate di inefficienze e di scarso impatto sulla soluzione dei bisogni reali dei cittadini. Concludo specificando che i lavori per il rifacimento del campetto rientrano nel progetto STAR ASP che ha come obiettivo quello di dare una risposta ai bisogni della collettività, attivando nuovi servizi della pubblica amministrazione, in collaborazione con gli enti del terzo settore. Quindi la risposta ai bisogni arriva non dalla pubblica amministrazione ma dalle comunità locali con l’assistenza delle P.A. che mettono i fondi a disposizione. Non vi è più quindi una differenza tra pubblico e privato nella erogazione di servizi, ma la differenza sta nella vocazione pubblica e comunitaria di chi eroga i servizi e quindi risponde ai bisogni della persona. In questo caso è la ASP che, essendo un ente pubblico che si occupa di servizi alla persona, grazie ai fondi messi a disposizione dalla comunità Europea e dalla Regione, riesce a interpretare e dare una risposta concreta a quelli che sono i bisogni della collettività. Ringraziare anche la Digos e tutti i dirigenti e gli ausiliari della Procura e della Questura di Teramo che si sono mostrati sempre pronti e disponibili a intervenire e anche a sostenermi nei momenti di difficoltà”.