In una giornata dapprima assolata e poi plumbea carica di pioggia, a Roma abbiamo riabbracciato la nostra Patrizia Saccà. Come sempre un fiume in piena ma stavolta con un altro carico: il nuovo libro dal titolo “Il Saluto alla Luna“.
Una naturale sequenza del precedente “Saluto al Sole“, tutti legati e dettati dall’esperienza di Patrizia, oggi Toshini Devi, nello yoga.
Il suo approccio allo yoga risale a molti anni fa, in prossimità delle Paralimpiadi di Barcellona 92 dove partecipava come atleta nella disciplina del tennis tavolo. Una pratica che le ha fatto scoprire una profonda filosofia spirituale che non si smette mai di imparare. A seguito della decisione di formarsi come insegnate di yoga per poterlo divulgare a tutti, nasce Yoga a Raggi Liberi (YRL) con il quale mette a punto “Il Saluto al Sole” per chi è seduto.
Imparare a muovere il corpo, ossigenare la parte del corpo paralizzato e amare le proprie imperfezioni sono i punti principali di questa pratica.
Patrizia Toshini l’ha insegnato a migliaia di persone valutando i cambiamenti non solo nei movimenti ma anche nel rispetto del corpo stesso.
Ma non è finita lì. Da un paio d’anni ha iniziato ad eseguire “il Saluto alla Luna” e alla fine ne è nata la sequenza che il nuovo libro ci racconta.
“Il Saluto alla Luna” è un omaggio all’energia femminile insita in ognuno di noi a prescindere dal sesso. Sono 15 i movimenti da eseguire in posizione seduta e chiunque può praticarli, Patrizia Toshini infatti non vuole parlare di persone con disabilità ma di persone che sono sedute. Il suo intento è quello di avvicinare allo yoga persone grandi d’età, di età diverse, con corpi e flessibilità diverse, “ognuno con il corpo che abita” (questo il suo mantra) “perché non dobbiamo mai dimenticare che in ogni cellula c’è l’esistenza divina e che al nostro interno abbiamo la luce del sole e della luna“. Ogni movimento all’interno del libro è descritto, illustrato e accompagnato da indicazioni così da non lasciare dubbi per poter apprendere il meglio di questa pratica millenaria.
Il Profumo del freddo e Mai più vecchi sono i capitoli con i quali si conclude il libro. Patrizia Toshini ci porta ad approfondire il tema del tempo che passa, parlando del profumo del freddo percorrendo le stagioni della natura strettamente legate a quelle dell’uomo. Il profumo del freddo è quello dell’inverno, quando la luce è più breve, e rispetto alla stagione dell’uomo è quello della consapevolezza del tempo, dell’età in cui le cose si osservano con più calma: il tempo della vecchiaia. Ed ecco il termine che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo pronunciato con un senso di fastidio, di oblio, di fine e addirittura in senso dispregiativo.
Per Patrizia Toshini “Quello che importa oggi è l’età che ci si sente, sentire con accoglienza anche ciò che non si può più fare (…) ho gli anni che mi servono per vivere con coraggio e non ascoltare le paure. (…) Spero che tu, chiunque tu sia, ti accorga della tua bellezza e di ciò che hai intorno, o che cerchi d’intravederla nelle nuvole dove i raggi di sole prendono il sopravvento: sia che sia per te primavera, o autunno o estate o, come me, inizio inverno“.
Su queste frasi scritte non possiamo far altro che ringraziare Patrizia Toshini per averci concesso la prima intervista per l’uscita del suo nuovo libro, oltre all’augurio di continuare su questa strada, che noi condividiamo, affinché il suo lavoro rafforzi quella “connessione” tra gli esseri umani di cui c’è tanto bisogno nel mondo di oggi.
Ultima modifica: 13/05/2024