Ai Gran Prix FISPES di Grosseto abbiamo assistito al nuovo record di Martina Caironi nel salto in lungo. La campionessa italiana, infatti, ha raggiunto i tanto agognati 5 metri, battendo il suo precedente 4,91 conquistato agli Europei 2018 di Berlino. Un traguardo che segna un campanello d’allarme per tutte le avversarie delle prossime competizioni: Martina Caironi c’è, e sarà veramente dura arrestare la sua corsa verso nuove mete.
Il record di Martina Caironi, com’è stato ottenuto
A seguito degli immediati festeggiamenti, abbiamo chiacchierato con l’atleta per capire com’è stato possibile migliorarsi così tanto a livello tecnico: “Me l’ha permesso il lavoro che ho fatto sia l’anno scorso che quest’anno. Ho aumentato proprio il carico di allenamenti. Non è che gli altri anni non l’avessi fatto per mancanza di voglia, ma per infortuni o per il rischio di essi. Da quest’anno siamo riusciti ad alzare la soglia”. Una soglia, perciò, che garantisce a Caironi di viaggiare e mantenersi costante su livelli costantemente altissimi: “Cerco sempre il nuovo record, voglio rimanere nella storia per tanto tempo, va al di là della competizione con le avversarie che ti possono dare uno stimolo”.
Verso le Paralimpiadi di Tokyo 2020
Ormai manca poco all’inizio dei prossimi Giochi paralimpici, e dunque un’occhio è rivolto verso il Giappone. Il nuovo risultato sportivo sottolinea il desiderio di primeggiare della campionessa anche nella prossima edizione di una delle più importanti competizioni mondiali: “Spero che vada tutto bene per arrivare favorita e portare a casa dei risultati. Ora che ho raggiunto i 5 mt, posso puntare più in alto. Questi sono gli anni in cui devo tirare fuori le capacità nascoste“.
“La mia Disabilità Positiva? Superare i limiti”
È il nostro claim a dirlo: per una Disabilità Positiva. Siamo sempre alla ricerca degli svariati significati celati dietro queste parole. Quale sarà quello di Martina Caironi? “È nel momento in cui ti rendi conto di avere un limite e fai in modo di superarlo – ci spiega -. Io lo faccio non solo grazie alla forza di volontà, ma alle protesi. Porto avanti la battaglia per cui è un diritto avere gli strumenti per rialzarsi, non solo metaforicamente ma anche concretamente. La Disabilità Positiva è tale nel momento in cui puoi esprimerti e riesci a dare un contributo positivo alla società, sia in termini sportivi, lavorativi ed energici”.