Il ministero per le disabilità è un organo nato recentemente e su cui sono spesso state sollevati numerosi dubbi. Ecco la sua storia
Il ministero per le disabilità è un organo nato recentemente, precisamente nel 2018 con il Governo Conte I, che nel corso del tempo ha avuto diverse competenze e denominazioni. Si tratta di un ministero senza portafoglio e al momento diverse persone hanno ricoperto il ruolo di ministro per le disabilità.
Come si può leggere sul sito istituzionale, il ministero per le disabilità promuove e coordina l’azione di Governo in materia di disabilità, con l’obiettivo di garantire la tutela e la promozione dei diritti delle persone con disabilità, rispondendo alle esigenze di una maggiore inclusione sociale e autonomia delle persone, come disciplinato dalla Convezione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Tra le altre funzioni sono annoverate:
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Nonostante sia recente, il ministero per le disabilità ha già avuto quattro ministri, seppur l’organo ha cambiato anche la sua denominazione.
Ministero | Ministro | Partito | Governo | Mandato | Legislatura |
Famiglia e disabilità | Lorenzo Fontana | Lega per Salvini premier | Conte I | 1° giugno 2018 – 10 luglio 2019 | XVIII |
Famiglia e disabilità | Alessandra Locatelli | Lega per Salvini premier | Conte I | 10 luglio 2019 – 5 settembre 2019 | XVIII |
Disabilità | Erika Stefani | Lega per Salvini premier | Draghi | 13 febbraio 2021 – 22 ottobre 2022 | XVIII |
Disabilità | Alessandra Locatelli | Lega per Salvini premier | Meloni | 22 ottobre 2022 – in carica | XIX |
Fin dalla sua nascita, il ministero per le disabilità ha diviso l’opinione pubblica a metà. Da una parte, c’è chi afferma che l’esistenza di un organo dedicato permette alle associazioni di categoria e ai cittadini con disabilità di far arrivare più facilmente le proprie istanze al Governo, oltre a determinare una maggiore centralità in un unico posto per la promulgazione di normative in materia di disabilità.
Invece la critica rivolta a tale ministero riguarda il rischio di separare o dividere la disabilità dalla società invece di includerla e integrarla. Banalmente, se le questioni in materia vengono considerate come un pezzo della comunità, e non come parte integrante a essa, si verrebbe a creare un mondo frammentato che porterebbe all’esclusione.
Insomma, ministero sì o no? È difficile rispondere a questa domanda, visto che molto dipende dall’attività di Governo e da come le azioni promosse possano portare un reale beneficio per le persone disabili.
Ultima modifica: 25/10/2022