Il meningocele è la forma più rara e lieve di spina bifida. In questo articolo conoscerai i disturbi che provoca e le cure esistenti
Il meningocele è la forma più rara di “spina bifida“. Questa malattia è causata da un difetto dello sviluppo fetale del tubo neurale (da cui poi origina l’intero sistema nervoso) che, non riuscendo a formarsi o a chiudersi correttamente, provoca alterazioni nel midollo spinale e nelle ossa della colonna vertebrale.
Nel caso del meningocele, questa malformazione fa si che, attraverso una fessura della spina dorsale, fuoriesca una sacca contenente la membrana meningea. Solitamente ciò si verifica nella zona lombare o sacrale della spina dorsale e coinvolge 2 o 3 vertebre.
Non sempre si presentano dei sintomi. Quando il difetto è grave, possono insorgere delle complicanze capaci di generare problemi fisici e neurologici come:
In questi casi, i pazienti potrebbero aver bisogno di usare degli strumenti di deambulazione come stampelle, carrozzine o, in caso di idrocefalo, di uno shunt ventricolare, così da drenare il liquido cerebrospinale in eccesso verso le altre aree del corpo.
Con il tempo i bambini affetti da tale patologia possono sviluppare difficoltà di apprendimento, problemi con le lingue, la lettura e la matematica.
Il difetto della spina bifida ha origine da diversi fattori. Il proprio DNA, l’assunzione di determinati farmaci, il diabete e l’obesità aumentano le possibilità di avere un bambino con meningocele.
Può essere diagnosticato attraverso alcuni test durante la gravidanza come esami del sangue, ecografia prenatale e amniocentesi. Dopo il parto invece, i raggi X, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RMN) possono confermare la presenza della spina bifida.
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Il rischio di meningocele (e tutti i difetti del tubo neurale) può essere ridotto assumendo durante la gravidanza l’acido folico. Questa vitamina si trova nei cereali, nei fagioli secchi, nelle verdure a foglia verde, nel tuorlo d’uovo e nella frutta.
La riparazione meningocele è l’operazione con cui generalmente si interviene su questo tipo di difetto. E’ un intervento che deve essere fatto tempestivamente, entro le 48 ore dalla nascita. Nei pazienti più grandi, infatti, la possibilità di intervenire chirurgicamente e ottenere buoni risultati è più bassa.
Alcuni medici scelgono la chirurgia prenatale, che deve essere svolta entro la 26esima settimana di gravidanza. È una procedura rischiosa, che aumenta notevolmente il rischio di parto prematuro, ma che diminuisce la necessità di ulteriori interventi dopo la nascita e durante la crescita del bambino.
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Ultima modifica: 21/04/2021