Museo del giocattolo, pistodromo , bocciodromo, piscina, palestra, fisioterapia, ampi giardini, uno spazio enorme bellissimo…dove siamo? In un centro vacanze? Siamo con Stefania Magagnin che è l’assistente direzionale del Presidente Prof.Angelo Ferro, Presidente dell’Opera Immacolata Concezione Onlus di Padova.
Riccarda: “Questo è un centro bellissimo, con 2000 posti in nove residenze in tutto il Veneto, con qui 800 posti, di cosa si tratta?”
Stefania: “Si tratta di una residenza per anziani, per lo più non autosufficienti. E’ una sfida nel voler partire da una condizione di fragilità, che è proprio la non autosufficienza, la malattia dei nostri ospiti, e creare una coesione sociale, quindi uscire dalla vecchia idea di casa di riposo, di ghetto per gli anziani, per diventare un’infrastruttura di coesione sociale”.
Riccarda: “E’ un progetto che oltre che a partire da Padova, che potrebbe essere un centro pilota, si vuole svolgere in tutta Italia, tramite il Prof. Ferro so che avete progetti anche nelle Marche, a Lamezia Terme”.
Stefania: “Diciamo che sicuramente questo è un progetto pilota, si chiama questo centro in questa location di Padova, civitas vitae, città della vita, proprio perchè vogliamo continuamente dare enfasi al fatto che c’è relazione. Vorremmo spostarlo sicuramente alle nostre residenze nel Veneto, abbiamo dei progetti nelle Marche, a Lamezia Terme, abbastanza importanti e vedremo se riusciremo anche ad affrontare questa sfida, di solito ci riusciamo sempre, il Presidente ci riesce, speriamo che ci riesca anche questa volta”.
Riccarda: “1500 dipendenti di cui il numero forza sono gli operatori socio-sanitari con 30 comunità differenti, un’operatore ogni 2.5 ospiti”.
Stefania. “Questi sono gli standard regionali anche se noi abbiamo comnque assunto del personale in più, la problematicità dell’ospite è sicuramente peggiorata negli anni. l’operatore socio-sanitario, una figura professionale di affiancamento agli infermieri, a tutta una equipe multi-professionale, dai fisioterapisti ai medici, agli psicologi, che lavorano insieme per creare la migliore soluzione per ogni ospite, cioè si cerca di fare un’assistenza individuale, per quanto sia complessa la patologia che si và ad affrontare”.
Riccarda. “Cos’è il pistodromo?”
Riccarda: “E’ un posto senza barriere, senza recinzioni, quindi libero accesso anche alle persone che possono venire, ce ne sono circa un migliaio mi dicevi al giorno”.
Stefania: “Ogni giorno ci sarà un giro almeno di 1000 persone, come potete vedere non ci sono recinzioni, non abbiamo problematiche con gli ospiti perchè c’è un autocontrollo anche da parte del vicinato, questo parco bellissimo può essere usufruito da parte del quartiere, come potete vedere ci sono persone con i cani che passeggiano, e non ci sono nemmeno orari di visita all’interno della nostra struttura, perchè essendo la casa dell’ospite, qui i famigliari possono venirlo a trovare in ogni momento della giornata, così da poter vedere anche tutti i nostri pregi e difetti, ed aiutarci nel migliorarci, perchè ne abbiamo sempre bisogno”.
Riccarda: “Quindi, direi, comodissima questa cosa. Esiste anche un centro infanzia?”
Stefania: “Esiste un centro infanzia intergenerazionale, aperto sia alle persone del quartiere sia ai figli dei dipendenti, intergenerazionale perchè oltre ad esserci le insegnanti che istituzionalmente sono designate all’accudimento dei bambini, abbiamo anche i nostri nonni del cuore che le aiutano nelle varie attività, dalla lettura delle favole al metterli a letto, mangiare e varie attività del centro”.
Riccatda: “Quindi una condivisione completa su tutte le età”.
Stefania: “A tutte le età, noi partiamo da zero ai 100 anni, dopodichè ai 100 anni abbiamo un club che si chiama “ricomincio da zero”, si azzera il contatore, si riparte da uno, abbiamo fatto recentemente una festa bellissima all’interno del nostro Palazzetto dello Sport, dove c’erano circa una trentina di centenari, e anche questa è stata una festa all’insegna dell’intergenerazionalità perchè erano i bambini del centro infanzia che festeggiavano i nostri centenari ospiti”.
Riccarda: “Progetto obiettivo incredibile. Si parlava di donazioni, questo centro ha avuto donazioni a livello istituzionale e anche privato”.
Stefania: “A vari livelli, sia privato che istituzionale. Molte persone che hanno appunto creduto in questo nostro progetto, anche perchè hanno visto e toccato con mano dove sono andati a finire i loro soldi, molte volte oggi ormai sentiamo parlare, ne sentiamo di tutte e di più, uno non sa, fa volontariato ma non sa dove vanno a finire i loro soldi, qui si vede e si tocca con mano dove vanno a finire, quindi hanno fatto volentieri questa cosa”.
Riccarda: “Si usa il termine “passaparola” per questa integrazione, per condividere?”
Stefania: “Abbiamo un’associazione di volontariato che è il Vada, abbiamo questa associazione di Agorà che a vari livelli comunque tutti fanno del volontariato tramite il passaparola, lo star bene qui all’interno, il creare relazione, il creare del benessere, benessere e bellessere, che è un termine caro al nostro Presidente, ed ogni giorno tutti collaborano, con grosse difficoltà ma alla fine il risultato c’è sempre ed è entusiasmante lavorare in un posto così, assolutamente”.
Riccarda. “La solidarietà e sussidarietà per il recupero delle abilità residue”.
Stefania: “Diciamo che in questo centro veramente il principio di solidarietà và di pari passo con il principio di sussidarietà, fin dal primo atto che il nostro operatore svolge nell’assistenza all’ospite nell’aiutarlo al mantenimento delle abilità residue, quindi noi non andiamo ad imboccarlo perchè è più facile e faccio prima, no, faccio in modo che mangi da solo, che mantenga tutte le abilità che ha, quindi anche una sussidarietà di base fino ad arrivare ad una sussidarietà verticale a tutti i livelli, per quanto riguarda il nostro personale interno e l’istituzione anche, perchè la nostra “mission” fa sì che si realizzi esclusivamente con il contatto continuo con il territorio e con le istituzioni”.
Riccarda: “Direi che c’è un grande lavoro da fare, sicuramente lo state compiendo nel migliore dei modi e spero che questa cosa vada anche in altri centri, come dicevi prima, perchè state aiutando un sacco di persone e credo nel modo corretto”.
Stefania: “Noi ce lo auguriamo, l’entusiasmo c’è, nonostante le difficoltà siamo una grande squadra, abbiamo dei grandi capi e quindi speriamo davvero di riuscire inquesta sfida che ci siamo proposti tutti insieme”.
Riccarda: “Grazie Stefania, buon lavoro”.
Stefania: “Grazie a voi… grazie”.
Ultima modifica: 04/06/2020