Giovanna Chicco prima di arrivare ad occuparsi di disabilità è stata pittrice, attrice, scrittrice, modella e ballerina, prendendo parte a diverse performance cinematografiche e a numerose trasmissioni televisive di grande ascolto.
Giovanna Chicco si è sempre impegnata nello studio del corpo, adoperandosi direttamente come strumento e veicolo di espressione artistica, seguendo i moduli della Body Art. La sua caratteristica è sempre stata quella di affrontare nelle sue opere temi attuali e scabrosi e di denunciare la violenza dell’uomo sull’uomo.
La Body Art esibisce il corpo come opera, lo rende protagonista assoluto, con il fine di provocare, scuotere coscienze e convinzioni, diventando terreno per sperimentare utilizzando anche impianti e protesi, creando una simbiosi tra corpo e tecnologia.
Fa il suo esordio nel 1990 tenendo poi negli anni successivi numerose mostre personali a Roma, Torino, Trieste, Bologna, Bari, Napoli e Viterbo. Proprio a Roma Giovanna Chicco ha realizzato le sue due ultime esposizioni: “Amplesso con Leonardo senza complesso” e “L’eterna tentazione”. E’ dal 2002 che entra a far parte del movimento artistico della “Plot Art” dove le opere essendo stampate su carta fotografica o su tela potevano anche essere esposte in più luoghi contemporaneamente.
Avvicinarsi al mondo della disabilità, il mondo dei “nati mostruosi” – come li definiva Seneca – il mondo della deformità che tanta paura incuteva nella gente ai tempi di Papa Gregorio Magno, è stato un passaggio quasi normale. E così come in passato cercava di provocare attraverso l’uso del proprio corpo, oggi Giovanna Chicco ha cominciato a rielaborare temi veri, episodi di vita vissuta, proprio per continuare a denunciare le ipocrisie nella nostra società, le violenze fisiche e psicologiche che le persone più deboli ed indifese, spesso con un corpo deforme o mutilato, subiscono quotidianamente.
Come aveva scritto il poeta Massimiliano Giddio per commentare un quadro di Giovanna Chicco, l’uomo dovrebbe fermarsi a riflettere, ancora una volta, per cercare di capire se stesso, capire il significato di corpi senza testa, senza anima, senza cuore. La ricerca di una risposta per il proprio futuro che troppo spesso spaventa e terrorizza.
Monologhi ed interviste che non vogliono esprimere giudizi, ma porre domande e sollevare discussioni. Con l’obiettivo di contribuire, nel suo piccolo, a dare un’ulteriore scossa per l’abbattimento delle barriere culturali che ancora sono molto forti e presenti nella nostra società.
Ultima modifica: 01/06/2020