Come ogni anno, l’11 aprile c’è la Giornata Mondiale del Parkinson. Questa ricorrenza è stata voluta dall’European Parkinson’s Disease Association (EPDA), e coincide con la data di nascita di James Parkinson, medico inglese che nel 1817 scoprì per la prima volta questa patologia.
L’appuntamento internazionale richiama l’attenzione di numerosi medici da ogni angolo del mondo per fare il punto della situazione sulla patologia, ancora oggi purtroppo senza cura.
Giornata Mondiale del Parkinson: di che malattia parliamo?
In Italia le persone con il Parkinson sono circa 230mila. Si tratta di una malattia neurodegenerativa progressiva, descritta per la prima volta dall’omonimo medico inglese come “forma di paralisi agitante”. La patologia colpisce indipendentemente dal sesso, sebbene venga riscontrata una maggiore incidenza negli uomini. L’insorgere del Parkinson si osserva tra i 58 e i 60 anni. Non esiste una cura.
Per quanto riguarda sintomi iniziali del morbo di Parkinson, possiamo trovare:
- perdita di espressività;
- cambio del tono di voce;
- stipsi;
- eccessiva sonnolenza diurnia;
- compromissione del senso dell’olfatto e del gusto;
- pressione bassa;
- problemi intestinali.
Con il progredire della malattia, i segni che possono aggiungersi sono:
- La lentezza dei movimenti detta anche Bradicinesia;
- Tremore;
- Rigidità muscolare;
- Instabilità posturale;
- Depressione;
- Insonnia;
- Stipsi;
- Iposmia;
- Ipotensione Ortostatica.
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