Ogni anno il 12 maggio ricorre la Giornata Mondiale della Fibromialgia: scopriamo i dettagli di questa patologia dai diversi sintomi
Il 12 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Fibromialgia (qui l’elenco completo delle Giornate internazionali e nazionali), una condizione clinica che comporta dolore muscoloscheletrico spesso associata a stanchezza, disturbi del sonno, problemi cognitivi, problemi psichici – come l’ansia – e sintomi somatici e neurovegetativi che possono impattare negativamente sulla quotidianità dei pazienti.
Nel 2021, l’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica ha promosso la campagna di sensibilizzazione “Fibro…che? Diamo un volto alla fibromialgia”, per far conoscere la fibromialgia, ancora troppo poco conosciuta e mal interpretata, promuovendone una maggiore coscienza collettiva.
L’obiettivo è stato quello di promuovere la consapevolezza medico-scientifica, emotiva e psicologica dei pazienti attraverso i disegni di 5 giovani illustratrici (Roberta Guzzardi, Elena Tersicore Triolo, Cinzia Zenocchini, Ilaria Urbinati e Maria Martini), che hanno messo al servizio della campagna la propria arte. Con le loro opere, è stato possibile “dare un volto” a questa patologia.
Le cinque donne hanno pubblicato sui loro profili le personali rappresentazioni della patologia, illustrandone le diverse sfaccettature attraverso colori e stili differenti. Oltre alla condivisione dell’iniziativa sui social da parte delle cinque illustratrici attraverso l’hashtag #diamounvoltoallafibromialgia, la campagna di sensibilizzazione ha anche previsto la diffusione, nel mese di maggio, di infografiche con numeri ed informazioni di base sulla patologia.
Inoltre, sulla piattaforma web www.diamounvoltoallafibromialgia.it dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica sono stati raccolti tutti i contenuti, quali i disegni delle giovani illustratrici, le sezioni informative sulla patologia, la sintomatologia, la gestione terapeutica, i numeri sulla carenza di conoscenza da parte della popolazione e i link all’associazione.
In occasione della Giornata Mondiale della Fibromialgia celebrata nel 2022, l’AISF ha proposto su tutto il territorio nazionale l’iniziativa “Illuminiamo la Fibromialgia”: l’evento ha consistito nell’illuminare di viola piazze, edifici e monumenti in tutta la penisola con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulle condizioni del paziente fibromialgico.
Oltre all’illuminazione viola, sono stati diffusi i fiori solidali di AISF nelle piazze italiane tramite l’iniziativa “Colora la tua vita con un fiore”, resa possibile dall’impegno costante dei volontari sul territorio.
Inoltre, da inizio anno l’AISF promuove in tutta Italia l’iniziativa di sensibilizzazione “Il nostro dolore merita riposo”, consistente nel colorare di viola una panchina e apporre una targa con questa frase, al fine di informare e coinvolgere la cittadinanza dei Comuni aderenti.
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Letteralmente, il termine “fibromialgia” significa “dolore” (algos) proveniente dai muscoli (myo) e dai tessuti fibrosi (fibro), quali tendini e legamenti. Si può quindi descrivere la fibromialgia come una malattia reumatica che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico. Nello specifico, si caratterizza per: dolore diffuso, rigidità muscolare, disturbi del sonno, stanchezza cronica e riduzione del tono dell’umore.
La fibromialgia può compromettere lo svolgimento delle comuni attività quotidiane, oltre ad avere un impatto negativo sulla maggior parte degli aspetti legati alla qualità della vita. Colpisce quasi 2 milioni di italiani e si manifesta generalmente tra i 25 e i 55 anni e le donne hanno più probabilità di sviluppare la fibromialgia rispetto agli uomini.
Le principali cause associate alla fibromialgia sono:
Un forte stress cronico, endogeno o esogeno, altera il modo di funzionare di alcuni neurotrasmettitori cerebrali quali serotonina, dopamina, noradrenalina e GABA, contribuendo all’insorgenza dei sintomi dolorosi che si presentano nella fibromialgia. Anche i sistemi endocrino ed immunitario vengono progressivamente interessati dal malfunzionamento delle reti neurali-cerebrali.
Ulteriore effetto della disfunzione dei neurotrasmettitori, in particolare serotonina e noradrenalina, è l’iperattività del sistema nervoso neurovegetativo (sede di controllo dei meccanismi involontari dell’organismo), che induce un deficit di irrorazione sanguigna a livello muscolare che a sua volta si traduce in iperalgesia (dolore, tensione muscolare e astenia). L’iperattività del sistema nervoso simpatico comporta un’errata interpretazione degli stimoli dolorosi.
La fibromialgia è spesso associata a disturbi legati a questa condizione, come la sindrome da fatica cronica (CFS), il disturbo post-traumatico da stress, la sindrome del colon irritabile e la depressione. Anche i traumi fisici possono aumentare il rischio di sviluppare fibromialgia, come trauma al cervello o al midollo spinale, intervento chirurgico e colpo di frusta cervicale.
Nei pazienti con fibromialgia, in associazione all’iperattività dei neurotrasmettitori indotta dallo stress, sono state osservate alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Alcuni studi hanno evidenziato una risposta surrenalica minore alla stimolazione con ormone adrenocorticotropo (ACTH) e la presenza di livelli inferiori di cortisolo.
Nella fibromialgia, alcuni neurotrasmettitori che partecipano alla modulazione del dolore sono coinvolti anche nella regolazione del sonno e dell’umore.
Alcune mutazioni genetiche possono rendere i soggetti più sensibili a sviluppare la patologia: la ricerca ha anche dimostrato che la fibromialgia è potenzialmente associata a polimorfismi dei geni del sistema serotoninergico, dopaminergico e catecolaminergico. Tuttavia, queste alterazioni non sono specifiche per la fibromialgia, ma sono anomalie genetiche condivise con una varietà di altri disturbi. Le persone con queste alterazioni possono essere più vulnerabili allo stress psicologico o ad altre condizioni patologiche e andare incontro facilmente ad anomalie dei meccanismi che regolano l’umore e il dolore.
Alcune malattie, spesso ad eziologia virale, sembrano innescare o aggravare i sintomi della fibromialgia. Alcuni esempi sono rappresentati dalla mononucleosi infettiva provocata dal virus di Epstein-Barr (EBV), dal morbo di Lyme o dalla Sindrome da Contaminazione Batterica del Tenue (SIBO).
I disturbi (sintomi) causati dalla fibromialgia sono numerosi e di intensità variabile da persona a persona e i principali includono:dolore, tipicamente diffuso o multifocale, cresce e decresce rapidamente e compare spesso in punti diversi (migrante) descritto come scottante, bruciante, vibrante, martellante, profondo ed è spesso aggravato dal freddo, dal caldo, dall’umidità, dallo stress e dal rumore. Inoltre troviamo:
Dal momento che i disturbi causati dalla fibromialgia non sono specifici ma sono simili a quelli di molte altre malattie, è complesso e difficile diagnosticarla. Per confermare che si tratti di fibromialgia, infatti, il medico dovrà escludere la polimialgia reumatica, l’artrite reumatoide, la polimiosite, le spondiloartriti, le miopatie, la miastenia gravis, la sclerosi multipla, malattie che possono causare disturbi simili.
Lo specialista reumatologo, medico di riferimento per la fibromialgia, per accertarla esegue la visita medica, si informa sullo stato di salute presente e passato, verifica la presenza del dolore da almeno tre mesi, controlla i cosiddetti tender points, 18 punti dislocati simmetricamente su entrambi i lati del corpo che causano un dolore circoscritto quando vengono toccati. I tender points sono localizzati in corrispondenza di:
Oltre alla valutazione del dolore provocato premendo sopra i tender points, i criteri per accertare la fibromialgia includono la valutazione di:
La fibromialgia è spesso concomitante con la sindrome da fatica cronica, con cui condivide numerosi disturbi (sintomi), pur rimanendo una malattia distinta.
Come sempre, queste sono indicazioni generiche che non sostituiscono in alcun modo il parere di un esperto. Le cure dei diversi sintomi causati dalla fibromialgia, che coinvolgono diversi esperti quali il reumatologo, lo psicologo ed il neurologo, possono essere:
Considerata la complessità della fibromialgia è necessario stabilire un piano di cura (terapeutico) personalizzato basato sulla giusta combinazione di vari tipi di terapie mirate ad alleviare i disturbi presenti.
Ultima modifica: 07/11/2022