Il 18 febbraio di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger, ideata per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo disturbo dello spettro autistico. Il nome di questa condizione deriva da Hans Asperger, il medico austriaco che la diagnosticò per la prima volta negli anni Quaranta, mostrando un quadro clinico simile a quello dell’autismo.
Come racconta l’Istituto Superiore di Sanità, nel 1994 la Sindrome di Asperger fu inserita nel DSM IV, nella sottocategoria dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Non avendo caratteristiche cliniche in comune, nel DSM 5 del 2013 l’Asperger viene inserita nella categoria diagnostica definitiva Disturbi dello Spettro Autistico.
Come si manifesta la Sindrome di Asperger?
La sindrome di Asperger è una condizione che rientra nei disturbi dello spettro autistico, che viene talvolta definita “autismo ad alto funzionamento“, ed può emergere durante i primi anni di vita.
Questa condizione si caratterizza principalmente per le difficoltà nell’ambito della comunicazione e delle relazioni sociali. In particolare, le persone con sindrome di Asperger possono presentare sfide significative nell’interagire con gli altri e nel comprendere le dinamiche sociali.
In base alle informazioni diffuse dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, tra i sintomi della Sindrome dell’Asperger troviamo:
- gravi difficoltà nell’interagire con gli altri e nel socializzare
- comportamenti ripetitivi e stereotipati
- sviluppo atipico delle relazioni sociali
- difficoltà nell’iniziare e nel mantenere questi rapporti
- esprimersi in modo pedante
- interpretare alla lettera ciò che viene detto
- difficoltà nel comprendere e condividere gli stati mentali altrui
- avere difficoltà a giocare a giochi del “fare finta”
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Come si interviene con la Sindrome di Asperger
Esistono diverse modalità terapeutiche per supportare le persone con sindrome di Asperger, come spiega Igea, che devono però essere condivise con il proprio medico o specialista, in quanto questo articolo ha solamente uno scopo informativo.
La terapia comportamentale rappresenta uno degli approcci fondamentali, in quanto permette di sviluppare e potenziare le abilità sociali, comunicative e cognitive.
Un ruolo importante è svolto anche dalla terapia del linguaggio, che si concentra sul miglioramento delle capacità comunicative e sulla comprensione di aspetti più complessi come il linguaggio figurato e le allusioni. Per quanto riguarda le attività quotidiane, la terapia occupazionale aiuta nell’acquisizione di competenze pratiche essenziali come la cura personale, l’alimentazione e la vestizione.
La dimensione sociale viene affrontata attraverso la terapia di gruppo, dove le persone con sindrome di Asperger hanno l’opportunità di interagire con altri individui che vivono esperienze simili, sviluppando così nuove competenze relazionali. Il coinvolgimento della famiglia è altrettanto cruciale: la terapia familiare offre agli altri membri della famiglia gli strumenti per comprendere meglio la condizione e sviluppare strategie di supporto efficaci.
Infine, l’educazione speciale gioca un ruolo determinante nell’ambiente scolastico, fornendo un contesto strutturato per lo sviluppo delle abilità cognitive e sociali.
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