Oggi, 3 dicembre 2019, è la Giornata Mondiale della Disabilità. Conosciuta anche come la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, questa ricorrenza è stata proclamata nel 1981 dall’ONU con lo scopo di promuovere il benessere e i diritti dei disabili. Ogni anno, le associazioni di categoria organizzano svariati eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito. E stavolta anche noi siamo scesi in campo per parlare direttamente con la cittadinanza, appunto, di disabilità.
Giornata Mondiale della Disabilità: il disabile è una persona
Grazie agli amici di Decathlon Italia, ci siamo recati al punto vendita di Tor Vergata (Roma) per condurre il nostro esperimento sociale. Come abbiamo realizzato il tutto? In primis, ci siamo focalizzati sull’obiettivo: sensibilizzare la comunità sul concetto di Disabilità Positiva. E lo abbiamo perseguito chiedendo ai passanti di partecipare a un nostro test basato su una semplice frase: “Il disabile è una persona“. Cosa significa? Il nostro gioco si fonda sull’idea di promulgare un concetto quanto mai contemporaneo: il disabile è prima di tutto una persona, e come tale non è la sua disabilità.
Ovviamente, “Il disabile è una persona” dovrebbe essere un opinione palese e implicita nella nostra società. Tuttavia, ancora oggi, non è così. Per questo motivo, ai concorrenti del nostro speciale quiz abbiamo nascosto il complemento oggetto (“una persona”), così da chiedere loro di completare la frase “Il disabile è…“. In questo modo, abbiamo saggiato con mano quali siano i principali riferimenti che l’opinione pubblica ha riguardo la Disabilità.
Cosa abbiamo raccolto?
Di tutto e di più, verrebbe da dire. Ma soprattutto tanti feedback positivi. In linea generale, sembra esserci una grande attenzione per il tema della persona, oltre alla sua disabilità. Ovviamente, alcuni dei concetti espressi non sono stati particolarmente originali, ma siamo sulla buona strada. Il campione raccolto ci ha dimostrato che si può e si deve parlare della persona prima che della sua disabilità. Inoltre, conclusasi l’iniziativa, in molti hanno espresso pareri nettamente favorevoli, asserendo anche la propria felicità nell’aver imparato qualcosa.
Da “Felice” ad “Abile”, da “Viziato” a “Come me”, i partecipanti si sono messi in gioco in maniera pulita e senza freni, dimostrando anche interesse per la tematica e grande apertura mentale nel valutare positivamente il concetto della persona con disabilità. Buon 3 dicembre 2019 a tutti.