News

Giornata Mondiale Alzheimer 2023: perché il 21 settembre?

Ogni anno il 21 settembre si celebra la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, per sensibilizzare su questa demenza senile. Ma perché questa data?

Il 21 settembre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, un’occasione importante per sensibilizzare la popolazione e i governi sulla prevenzione e la conoscenza di questa forma di demenza senile. Inoltre, è un monito per stimolare la ricerca e lo studio di questa sindrome neurodegenerativa, in quanto ancora oggi l’Alzheimer ha molti segreti ancora non svelati.

Perché la Giornata Mondiale dell’Alzheimer si celebra il 21 settembre?

Non c’è un motivo preciso per il quale il 21 settembre ricopra un significato particolare per la Giornata Mondiale dell’Alzheimer. Sappiamo invece che è stata semplicemente istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Alzheimer’s disease international (Adi) con lo scopo di diffondere iniziative dedicate alla conoscenza, alla consapevolezza e alla diffusione delle informazioni riguardanti questa forma di demenza senile. Il colore tipico di questa giornata La patologia prende il nome da Alois Alzheimer, un medico tedesco che nel 1907 per primo ne descrisse i sintomi.

Che cos’è l’Alzheimer e quali sono i sintomi e le cause?

La malattia di Alzheimer, conosciuta anche come morbo di Alzheimer, è una sindrome neurodegenerativa e una forma di demenza senile, dunque non è da confondere con la demenza senile in sé, che indica un insieme di diverse patologie. Tra l’altro, l’Alzheimer è il tipo di demenza più diffuso (60-70%).

La caratteristica peculiare di questa condizione è raffigurata nelle persone che dimenticano le cose, come i visi dei propri cari. Principalmente colpisce le persone in età avanzata: secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore della Sanità, il 5% delle persone colpite ha più di 60 anni.

Attualmente non conosciamo le cause della sindrome di Alzheimer, seppure le ipotesi degli esperti convengono su un’origine multifattoriale, in cui rientrano fattori genetici e ambientali, stile di vita e familiarità della malattia. A oggi non esiste nemmeno una cura, ma le terapie esistenti puntano a lenire la severità dei sintomi. Tuttavia l’aspettativa di vita resta bassa: dal momento della diagnosi, la sindrome potrebbe causare la morte del paziente dai 3 ai 10 anni.

L’Alzheimer presenta sintomi fisici e neurologici, oltre al fatto che possono peggiorare progressivamente con il tempo. Elencare semplicemente i segni caratteristici della sindrome non aiuta a comprendere fino in fondo la sua complessità, ma bisogna riconoscere tre fasi:

  • iniziale, dove i sintomi sono sporadici o leggeri:
    • problemi alla memoria a breve termine;
    • aprassia;
    • cambiamenti della personalità;
    • mancanza di giudizio;
    • difficoltà del linguaggio;
    • mancanza di iniziativa.
  • intermedia, dove i sintomi peggiorano:
    • perdita di abilità cognitive;
    • perdita di memoria a lungo termine;
    • instabilità emotiva;
    • depressione e ansia;
    • comportamenti ossessivi e ripetuti;
    • delirio e paranoia;
    • confusione e allucinazioni;
    • sonno disturbato.
  • finale, dove i sintomi sono così gravi che la malattia non permette al paziente di condurre una vita autonoma:
    • difficoltà a deglutire;
    • incontinenza;
    • perdita del controllo motorio;
    • perdita di peso.

Leggi anche: Informazioni sui test per la diagnosi precoce di Alzheimer

Ultima modifica: 21/09/2023

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.