Malattie

Giornata Mondiale Alzheimer 2024: dati, fatti, sintomi e cosa fare

Il 21 settembre 2024 si celebra la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, una forma di demenza senile. Scopriamo dati e statistiche

Sabato 21 settembre 2024 si celebra la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, forma di demenza senile, le cui sorelle sono la demenza vascolare, la demenza frontotemporale e la demenza a corpi di Lewy. Tra le varie, l’Alzheimer è la forma più diffusa.

In base ai dati forniti da Alzheimer’s Association e Alzheimer’s disease international, nel mondo esistono oltre 55 milioni di persone con demenza (Alzheimer’s Association parla specificatamente di persone con Alzheimer). Invece la Regione Lazio stima che i casi complessivi di demenza da Alzheimer siano 18 milioni, di cui 700mila in Italia.

Numeri che, purtroppo, saranno destinati ad aumentare, visto che entro il 2050 è stato stimato che i casi di demenza potrebbe triplicarsi, tanto da raggiungere i 139 milioni di individui: a essere maggiormente colpiti saranno paesi a basso e medio reddito (71% contro l’attuale 60% delle persone con demenza che vivono in queste tipologie di paesi).

Insomma, questa giornata è necessaria per migliorare la consapevolezza dell’opinione pubblica riguardo l’Alzheimer e sfidare lo stigma attorno a esso. A fronte anche dal fatto che la demenza rappresenta una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione generale.

Perché la Giornata Mondiale dell’Alzheimer si celebra il 21 settembre?

Ogni anno il 21 settembre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alzheimer. Non esiste una motivazione particolare dietro questa data, ma fu istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Alzheimer’s disease international.

L’obiettivo della Giornata è diffondere iniziative dedicate alla conoscenza, alla consapevolezza e alla diffusione delle informazioni riguardanti questa forma di demenza senile. Il colore tipico di questa giornata è il viola.

Giornata Mondiale Alzheimer: fatti e cifre

Intorno alla demenza da Alzheimer ci sono diversi fatti e cifre che ci possono aiutare ad avere un quadro più specifico della situazione. Ad esempio, come riporta Alzheimer’s Disease International, i primi sintomi che riguardano questa condizione sono perdita di memoria, difficoltà nello svolgimento di attività familiari, problemi con il linguaggio e cambiamenti della personalità. Attualmente non esiste una cura in grado di debellare l’Alzheimer.

Per quanto riguarda i dati, l’ADI ha calcolato che negli USA il costo mondiale della demenza è stimato 1,3 milioni di dollari americani: se fosse un Paese, sarebbe la 17esima economia più grande. Un dato che potrebbe essere in crescita, visto che ogni 3 secondi nel mondo si verifica un nuovo caso di demenza.

Il timore diffuso di sviluppare la demenza è condiviso dall’80% della popolazione, mentre una persona su 4 pensa che non ci sia nulla che possiamo fare per prevenirla. In aggiunta, il 35% dei caregiver di tutto il mondo ha dichiarato di aver nascosto la diagnosi di demenza di un proprio familiare.

Leggi anche: Differenza tra Alzheimer e demenza senile

Giornata Mondiale Alzheimer 2024: quali sono i fattori di rischio?

L’ADI ha raccolto alcuni dei fattori di rischio più importanti riguardo la demenza:

  • Inattività fisica
  • Fumo
  • Consumo eccessivo di alcol
  • Inquinamento atmosferico
  • Lesione alla testa
  • Contatto sociale poco frequente
  • Meno istruzione
  • Obesità
  • Ipertensione
  • Diabete
  • Depressione
  • Disturbi dell’udito

Giornata Mondiale Alzheimer: cosa fare in caso di problemi di memoria in familiari o amici

Alzheimer’s Association ha condiviso una lista di consigli su come agire nel momento in cui entriamo in contatto con una persona che sta perdendo la memoria. Prima di tutto, è necessario valutare la situazione: quali sono i cambiamenti riscontrati nella memoria, nel pensiero o nel comportamento?

Oltre a ciò, bisogna notare se vi sono altri segni insoliti, come problemi di salute o stili di vita errati (stress familiare, diabete o depressione). Dopo di ché è necessario osservare se sussistono alcuni dei primi sintomi che possono insorgere in un caso di Alzheimer e/o demenza (e anche se sono stati notati da altre persone):

  • perdita di memoria che sconvolge la vita quotidiana
  • sfide nella pianificazione o risoluzione dei problemi
  • difficoltà nel completare compiti familiari
  • confusione con il tempo o il luogo
  • difficoltà nella comprensione delle immagini visive e delle relazioni spaziali
  • nuovi problemi con le parole nel parlare o nello scrivere
  • smarrire le cose e perdere la capacità di ripercorrere i passi
  • giudizio ridotto o scarso
  • ritiro dal lavoro o dalle attività sociali
  • cambiamenti di umore e personalità

Affrontare la situazione con la persona interessata, scegliendo anche il familiare o l’amico specifico che dovrà discutere con essa. È necessario far sentire la persona a proprio agio, altrimenti il rischio è di agitarla. Successivamente, bisogna offrirsi di accompagnare la persona dal medico.

Giornata Mondiale Alzheimer 2024: ecco 10 abitudini per mantenere sano il tuo cervello

Ci sono alcune sane abitudini che ognuno di noi può portare avanti per permettere al nostro cervello di restare in salute. Secondo Alzheimer’s Association, possiamo eseguire le seguenti azioni:

  • sfidare il proprio cervello (impara una nuova abilità, prova qualcosa di artistico)
  • studia sempre qualcosa di nuovo, anche attraverso un hobby o uno sport
  • proteggi sempre la tua testa
  • sii libero dal fumo
  • controlla la pressione sanguigna
  • mangia cibi sani e salutari (verdure, carni/proteine magre, pasti e spuntini sani)
  • mantiene un peso sano
  • dormi bene (evitare gli schermi prima di andare a letto)

Ultima modifica: 20/09/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.