Giorgia Marchi è un’atleta di nuoto paralimpico, nata il 29 aprile 2001 a Trieste e ha una disabilità intellettiva relazionale. La sua carriera agonistica è già contrassegnata da diverse medaglie conquistate in svariati campionati internazionali.
A Tokyo 2020 però Marchi si giocherà la sua prima Paralimpiade, con un gruppo sportivo reduce dalla vittoria al Mondiale di Londra e dalla conquista del Medagliere degli Europei di Funchal. Scopriamo il suo identikit attraverso le parole dell’atleta, della famiglia e dell’allenatrice.
Giorgia Marchi, il racconto della madre: “Il nuoto l’ha resa forte”
In una recente intervista in onda su RAIPLAY (la cui realizzazione è stata affidata al team di Ability Channel e voluta dal CIP), Giorgia Marchi e la sua famiglia si sono messi in gioco e hanno raccontato vari aspetti della vita della nuotatrice, partendo dalla nascita.
Una nascita sofferta, che ha lasciato a Marchi una disabilità intellettiva e relazionale di grado medio. “Il medico aveva visto dai tracciati dei battiti di Giorgia che stava in sofferenza da tante ore – ha spiegato la madre, Federica Verin -, è nata con grande fatica. Mi sono accorta delle difficoltà di Giorgia quando è nata la sorella Alessia a distanza di 2 anni di distanza. Mentre Alessia stava subito su con la testa, era molto tonica e ben piazzata, di contro mi ero ricordata che Giorgia era sempre un po’ lassa e aveva delle reazioni innaturali a determinate situazioni”.
Nonostante ciò, già nei primi mesi di vita in Giorgia si intravede l’interesse per il nuoto, sebbene dopo tanti anni per paura “non voleva più mettere la testa sott’acqua”, demone vinto grazie all’aiuto di un istruttore a lei dedicato. Poi arriva il nuoto sincronizzato, che la aiuterà a ottenere “un miglioramento della coordinazione corporea”.
Infine, la svolta: il tesseramento alla FISDIR, la Federazione Italiana Paralimpica degli Intellettivo Relazionale, che le permetterà di gareggiare ad alti livelli. Grazie allo sport, sottolinea ancora la mamma, Giorgia Marchi riuscirà ad avere tanti amici “che frequenta anche nel suo privato”. Inoltre diventa riconoscibile per strada, “le persone la fermano per chiedere come vanno gli allenamenti, è un soggetto attivo della società“.
Giorgia Marchi: “Il nuoto per me vale 100”
“Quando sono in gara non penso altro, solo a spaccare tutto – rivela Giorgia Marchi nella stessa intervista RAI -. Ci vivrei dentro la piscina“. Una passione dirompente che traspare in ogni sua dichiarazione: “il nuoto per me è la cosa che vale 100, in piscina non mi sento diversa da nessuno”.
Un’amore, quello per lo sport, testimoniato anche dalla sua allenatrice alla U.S. Triestina Nuoto, Nicoletta Giannetti: “Giorgia è una ragazza fantastica, una persona semplice, diretta e senza filtri. [Grazie il nuoto, ndr] si sente parte di tutto, del mondo”. Il nuoto paralimpico ha dato all’atleta maggiore autonomia e sicurezza di sé, e grazie alle sue capacità potrebbe uscire dalle Paralimpiadi di Tokyo 2020 con un ottimo risultato.
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