Se in famiglia c’è un figlio minore con disabilità in Dad o in quarantena, allora entrambi i genitori possono ricorrere allo smart-working. Lo ha deciso il 15 aprile 2021 la Commissione Lavoro e Affari Sociali della Camera, approvando un emendamento di Italia Viva al decreto 30/2021. Dunque, grazie a questa decisione, entrambi i genitori potranno ricorrere al lavoro agile e, in caso di disabilità grave, non ci sono limiti di età e uno dei due genitori può richiedere anche il congedo parentale.
Dad figlio disabile, Noja: “Attenzione doverosa”
L’emendamento porta la firma di Lisa Noja, capogruppo di Italia Viva in Commissione Affari Sociali alla Camera, che ha annunciato la buona notizia con un post sui social: “Alla Camera è stato approvato un emendamento a mia prima firma, per garantire un sostegno maggiore ai genitori lavoratori, con figli disabili in DAD o in quarantena”.
Per Noja, “siamo riusciti a dare un’attenzione in più alle migliaia di genitori di figli con disabilità o disturbi DSA o bisogni educativi speciali di ogni età in caso di quarantena, sospensione didattica o centri diurni”.
Ma non è ancora finita qua, spiega Noja: “La modifica accolta in Commissione, in attesa dell’esame finale dell’Aula, estende la possibilità di accedere allo smart-working non solo ad uno ma ad entrambi i genitori e, in caso di disabilità grave, consente anche, se uno ricorra al lavoro agile, che il secondo genitore possa comunque ottenere il congedo. Una giusta e doverosa attenzione a quei genitori che, avendo figli con disabilità, hanno sofferto molto di più questo lungo periodo di pandemia”.
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