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Festa Santa Lucia il 13 dicembre: origini, tradizione e dove si festeggia

Il 13 dicembre è una data che celebra una delle figure cristiane più venerate: Santa Lucia. Scopri perché si festeggia e dove

Il 13 dicembre si festeggia Santa Lucia. La sua storia, legata al martirio subito a Siracusa nel 310 d.C., è diventata simbolo di luce e speranza, soprattutto nei periodi più bui dell’anno. Con il suo nome che deriva dal latino “lux” (luce), Santa Lucia è associata alla luce che trionfa sulle tenebre, ed è festeggiata in numerosi paesi in modo differente. Scopriamo insieme dove e come viene celebrata questa santa, le tradizioni che la accompagnano, e le curiosità legate a questa festa.

Origini e storia di Santa Lucia

La festa di Santa Lucia, che cade il 13 dicembre, è una delle celebrazioni più attese in Italia, con radici profonde nelle tradizioni popolari e nelle pratiche religiose. Questa festività anticipa il clima natalizio, portando gioia soprattutto tra i più piccoli, destinatari di dolci e regali. In molte regioni, Santa Lucia viene celebrata come il “giorno più corto dell’anno“, un simbolo di speranza che prepara il cammino verso il ritorno della luce e della primavera. Scopriamo insieme le origini, la storia e il significato di questa festa speciale.

Agiografia della Santa nata in Sicilia

Santa Lucia nacque a Siracusa, tra il 280 e il 290 d.C. La sua vita, segnata dalla fede cristiana, la rese una figura simbolo di luce e speranza. Secondo la tradizione, Lucia fu una giovane martire cristiana che subì il martirio per mano dell’imperatore romano Diocleziano. Morì decapitata il 13 dicembre 304 d.C., data che da allora è diventata il giorno in cui la Chiesa celebra la sua memoria.

Le spoglie sono custodite nel Santuario di Lucia a Venezia, mentre il suo principale luogo di culto si trova a Siracusa, nella chiesa di Santa Lucia al Sepolcro. In entrambe le città, ma anche in molte altre in Italia, la figura è celebrata con grande devozione.

Perché Santa Lucia viene venerata

Santa Lucia è venerata non solo come martire, ma anche come protettrice della vista e dei ciechi. La sua figura è associata alla luce, un tema che si intreccia strettamente con il suo nome, derivato dal latino lux (luce). La sua celebrazione coincide con l’avvicinarsi del solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, simbolizzando la vittoria della luce sulle tenebre.

La Chiesa cattolica e quella ortodossa la riconoscono come santa, mentre il suo culto è particolarmente radicato in alcune zone del Mediterraneo, come la Sicilia, il Veneto e la Svezia. La festa rappresenta non solo un momento di riflessione religiosa, ma anche un’occasione di festa popolare, unendo fede e tradizione.

Santa Lucia: la protettrice della vista

Il legame tra Santa Lucia e la vista è così forte che la rende protettrice dei ciechi, degli oculisti e di chiunque soffra di disturbi agli occhi. La devozione a Santa Lucia come protettrice della vista affonda le radici nel suo nome e in una versione della sua storia che la vede protagonista di un miracolo legato alla vista.

Secondo una tradizione, quando Lucia dovette dimostrare la sua fede cristiana al prefetto, si strappò gli occhi per non cedere alla tentazione di rinnegarla. Tuttavia, riacquistò miracolosamente la vista. Questa versione della sua vita appare nell’iconografia religiosa, dove la Santa spesso tiene in mano un piatto con i suoi stessi occhi, simbolo di fede e miracolo.

La festa a Siracusa: la patria di Santa Lucia

In Italia, Siracusa ospita senza dubbio la celebrazione più significativa di Santa Lucia, la sua patria natale. Ogni anno, il 13 dicembre, la città si anima con una grande processione religiosa, durante la quale portano in giro per le strade una statua in argento della santa, contenente le sue reliquie. Tradizionalmente, la statua riposa nel Duomo di Siracusa, ma in questa data la espongono per rendere omaggio alla martire.

La festa offre anche l’occasione per preparare e gustare piatti tipici, come la cuccia di Santa Lucia, un dolce siciliano a base di grano bollito, arricchito con ricotta, cioccolato e miele. Un altro piatto tradizionale della giornata è la cuccìa, un piatto povero a base di grano, che consumano in sostituzione del pane.

Le tradizioni nel Nord Italia

In molte città del Nord Italia, come Brescia, Cremona, Pavia e Mantova, la notte di Santa Lucia è particolarmente attesa dai bambini. La figura di Santa Lucia, infatti, è simile a quella di Babbo Natale, poiché porta regali ai bambini che sono stati bravi durante l’anno. La tradizione prevede che i piccoli scrivano una lettera alla santa, chiedendo doni e raccontando le proprie buone azioni. La notte del 13 dicembre, la santa arriva su un asinello, portando con sé i regali. I bambini preparano un piccolo spuntino a base di carote e latte per l’asinello, in segno di ospitalità.

Anche nelle isole italiane, in particolare in Sicilia, Santa Lucia si celebra con fiere processioni, dolci tipici e canti, unendo la devozione religiosa con le tradizioni popolari.

Santa Lucia nei paesi scandinavi

La festa di Santa Lucia è molto sentita nei paesi scandinavi, dove la sua celebrazione è profondamente legata alla luce. Il periodo di dicembre in Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia è caratterizzato da lunghe notti e giornate corte, il che rende il trionfo della luce ancora più significativo.

In Svezia: una festa che unisce fede e folklore

La Svezia venera Santa Lucia con una delle tradizioni più radicate del Paese. Ogni anno, viene scelta una ragazza che rappresenterà Santa Lucia. Con una corona di candele sulla testa, guida una processione di altre ragazze, tutte vestite di bianco, simbolo della purezza della santa. La processione è accompagnata da canti tradizionali, tra cui la famosa Luciasången, una canzone che inizia con la melodia della famosa canzone napoletana “Santa Lucia”, ma con il testo in svedese.

In Svezia, si preparano anche i tipici lussekatter, delle brioche allo zafferano, che sono un vero e proprio simbolo di questa festività. Il giorno di è festeggiato con concerti, canti e processioni che si svolgono nelle chiese e nelle piazze.

In Norvegia: la tradizione dei bambini e la figura di Lussi

Anche in Norvegia, la festa di Santa Lucia è molto sentita, soprattutto dai bambini. La tradizione prevede che una ragazza, rappresentante della santa, porti una candela sulla testa e guidi una processione di bambini vestiti di bianco. Durante la giornata, i bambini visitano ospedali e case di riposo per distribuire dolci tipici, tra cui i lussekatt buns (simili a quelli svedesi).

Interessante è la connessione tra Santa Lucia e la figura di Lussi, uno spirito femminile che, secondo le leggende norvegesi, guida una processione di spiriti durante la notte del 13 dicembre. In passato, per evitare di incappare in questa processione oscura, le persone restavano a casa, ma oggi il 13 dicembre è un’occasione di gioia, soprattutto per i più giovani.

In Danimarca e Finlandia: la luce che ritorna

Anche in Danimarca, la celebrazione è legata alla luce e la festa è conosciuta come Luciadag. La tradizione iniziò nel 1944, quando la celebrazione ebbe luogo per la prima volta dopo la fine dell’occupazione tedesca. In Danimarca, le ragazze indossano abiti bianchi, si cingono una corona di candele e cantano per invocare la luce durante un periodo dell’anno particolarmente buio.

In Finlandia, la festa di Santa Lucia viene celebrata fin dal 1898 e oggi è una delle festività più attese. La tradizione prevede che le ragazze indossino abiti bianchi e portino una corona di candele. In alcuni luoghi, viene scelto un “Santa Lucia” tra le ragazze della città per guidare la processione.

Santa Lucia nelle altre parti del mondo

In Argentina: L’eredità della tradizione siciliana

Anche lontano dall’Italia, in Argentina, dove la comunità siciliana è particolarmente numerosa, si conserva la tradizione. Qui la festa si celebra con processioni, dove i ragazzi e le ragazze si vestono da santi legati al Natale. L’influenza siciliana ha portato con sé anche il ricordo della cuccia di Santa Lucia, che in alcune regioni dell’Argentina si prepara e consuma durante le celebrazioni.

In Dalmazia e Ungheria: un simbolo di speranza

In Dalmazia e Ungheria, il 13 dicembre è una giornata simbolica, in cui vengono piantati chicchi di grano. Questo gesto rappresenta un augurio per la Natività imminente e simboleggia la speranza per un nuovo ciclo di vita che arriva con l’arrivo della primavera.

Leggi anche: Non solo Babbo Natale: c’è anche la magia di Santa Lucia (di Martina Caironi)

(fonte immagine: Freepik)

Ultima modifica: 06/12/2024

Angelo Dino Surano

Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.