News

Festa di Tutti i Santi: perché si festeggia il primo novembre

La Festa di Tutti i Santi è festeggiata ogni anno il primo novembre. Scopriamo perché è stata scelta questa data per Ognissanti

Ogni anno il 1° novembre si celebra la Festa di Tutti i Santi, che segue i festeggiamenti di Halloween e precede la Commemorazione dei defunti fissata il 2 novembre. In Italia è un giorno festivo e ha radici storiche lontanissime, che addirittura affondano nella cultura celtica e romana.

Storia e significato della Festa di Tutti i Santi

La Festa di Tutti i Santi, celebrata il 1° novembre, ha radici profonde nella tradizione cristiana. In base a quanto scrive la Chiesa di Milano, le origini della celebrazione risalgono al IV secolo nella Chiesa siriaca, dov’era chiamata la festa di “tutti i martiri”, poiché iniziarono a commemorare i martiri, appunto.

Successivamente ad Antiochia venne fissata una data ben precisa, la domenica dopo Pentacoste, che poi le Chiese bizantine conservarono. A Roma invece Papa Bonifacio IV fissò questa data il 13 maggio, dedicando il Pantheon ai santi e trasformandolo in una chiesa in onore di S. Maria dei martiri. La data però fu cambiata ancora una volta da Papa Gregorio IV nell’835: dal 13 maggio venne spostata il 1° novembre.

In Italia il primo novembre è un giorno festivo, mentre il 2 novembre, giornata dedicata alla Commemorazione dei defunti non lo è. Per questo motivo, molte persone scelgono il 1° novembre per visitare i propri cari scomparsi nei cimiteri.

La Festa di Tutti i Santi ha un significato profondo e spirituale, in quanto chiama a raccolta i cristiani a rivolgere l’attenzione a tutte le persone, di ogni età e di ogni epoca, che sono state chiamate dalla bellezza dell’Onnipotente, che sono state purificate nel loro passaggio verso la vita eterna. Contemporaneamente, è una celebrazione atta a richiamare a vivere secondo i principi cristiani.

Originariamente questa notte veniva chiamata Nos Galan-Gaeaf, anche detta la notte delle calende d’inverno, e aveva un significato prettamente agricolo e pagano: questo momento dell’anno era significativo in quanto era il maggior contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Con l’arrivo del cristianesimo, si ebbe un significato più religioso, volto a commemorare l’aldilà e il mondo dei morti.

Festa Ognissanti: perché si festeggia il primo novembre?

Come abbiamo visto precedentemente, la data del 1° novembre per la festa di Ognissanti è stata decisa nell’835 da Papa Gregoria IV, eliminando la giornata precedente fissata al 13 maggio. Ma c’è anche un riferimento alle tradizioni celtica e romana.

Come riporta Misericordia.net, nella cultura celtica l’anno veniva diviso in due periodi, in cui la natura nasceva e poi entrava in letargo. Durante i primi giorni di questi due distinti periodi, erano organizzate delle celebrazioni: il primo, noto come Beltane, durante il mese di maggio, il secondo, noto come Samhain, a metà autunno.

Anche nella cultura romana si festeggiava in un giorno simile nel periodo Samhain: nel dettaglio, si celebrava Pomona, dei romana dei frutti, che veniva ringraziata per i doni ricevuti attraverso il periodo agricolo produttivo. Tali festeggiamenti si collocavano tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, ma successivamente vennero fissati nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre.

Leggi anche: Ponte 1° novembre: dove andare in Italia e mete accessibili

Ultima modifica: 31/10/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.