Festa della donna l’8 marzo 2024: quando è nata e qual è il significato

Redazione:

È conosciuta come la festa della donna, ma in verità ha un altro nome: l’8 marzo di ogni anno ricorre la Giornata internazionale della donna o Giornata mondiale della donna, il cui scopo è ribadire e risaltare le conquiste sociali, politiche ed economiche condotte dalle donne, ma anche evidenziare il tema della violenza sulle donne (e per questo motivo tale data viene associata anche al 25 novembre).

Storia e origine della Festa della donna

La Festa della donna nasce e prende forma a partire dai primi anni del Novecento, grazie ad alcuni avvenimenti di rivendicazioni politico-sociali indirizzati all’equità sociale.

Il primo grande avvenimento che costruì le basi per la futura Giornata internazionale delle donne risale al periodo che va dal 18 al 24 agosto 1907, in occasione del VII Congresso della II Internazionale socialista, che ha avuto luogo a Stoccarda, dove si discusse del voto delle donne, una delle principali battaglie civili del Novecento a favore del suffraggio universale. Un altro periodo simbolo quello dal 26 e al 27 agosto 1907 quando a Stoccarda fu istituito l’Ufficio di informazione delle donne socialiste e Clara Zerkin fu eletta segretaria.

Resta comunque molta confusione sull’origine precisa della Festa delle donne. Nel Secondo Dopoguerra la ricorrenza dell’8 marzo fu associata alla morte di centinaia di operaie della fabbrica di camicie Cotton o Cottons, perite nel 1908 a New York a causa di un incendio divampato in una fabbrica.

Questa vicenda sembra non essersi mai verificata, ma venne confusa con un fatto di cronaca realmente accaduto il 25 marzo 1911, l’incendio della fabbrica Triangle, dove persero la vita 146 lavoratori, di cui 123 donne. Anche altri eventi sono stati indicati all’origine della Giornata mondiale della donna, tipo alcune repressioni poliziesche presumibilmente avvenute manifestazioni sindacali di lavoratrici, ma ancora oggi il discorso è molto fumoso.

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festa della donna
By Lana_M da Envato Elements

Festa della donna: com’è nata la ricorrenza dell’8 marzo?

Nonostante la grande spinta dei primi anni del Novecento, all’interno del movimento socialista emersero importanti fratture, in quanto alcuni socialisti erano contrari all’alleanza con le femministe borghesi.

A seguito di questi fatti, il 3 maggio 1908 la socialista Corinne Brown presiedette la conferenza del Partito socialista a Chicago, ribattezzata “Woman’s Day“, poiché si affrontarono argomenti come lo sfruttamento lavorativo delle operaie, le discriminazioni sessuali e il diritto al volo.

In funzione di questo spunto, il Partito socialista decise che l’ultima domenica di febbraio del 1909 dovesse essere indirizzata all’organizzazione di una manifestazione per il diritto di voto delle donne: così, la prima festa della donna risale al 23 febbraio 1909.

La spinta nata negli Stati Uniti si diffuse presto in tutto il mondo. Ad esempio l’8 marzo 1917 le donne manifestarono a San Pietroburgo, in Russia, per chiedere un immediato cessate il fuoco dei conflitti aperti dalla Prima Guerra Mondiale. Quattro anni dopo, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, all’8 marzo fu stabilita la Giornata internazionale dell’operaia.

In Italia invece la prima giornata della donna risale al 12 marzo 1922 su iniziativa del Partito comunista d’Italia. Nel 1945 fu poi l’Unione Donne in Italia (UDI) a spostare la data all’8 per celebrare la giornata della donna nelle zone dell’Italia liberata: con la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’8 marzo 1946 divenne la prima festa della donna ufficiale, contraddistinta dalla mimosa (su idea di Teresa Noce, Teresa Mattei e Rita Montagnana), un fiori di stagione, dai costi contenuti e di colore giallo, che richiama il passaggio dalla morte alla vita, come fosse una metafora delle donne che si sono battute per i propri diritti.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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