In occasione della Giornata Mondiale dell'Epilessia, torna l'iniziativa dedicata alla gestione delle crisi epilettiche nelle scuole
L’epilessia è una malattia neurologica dovuta sia a una predisposizione genetica sia a lesioni cerebrali. Prevalentemente colpisce i bambini e si manifesta nei primi anni di vita, nel 70% dei casi entro i 12 anni.
Le conseguenze dell’epilessia nei bambini sono un disturbo dello sviluppo psicomotorio e ricadute sul piano sociale. Per questo motivo, oggi, 10 febbraio 2020, in occasione della Giornata Mondiale dell’Epilessia, i medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma terranno corsi educativi a oltre 2000 insegnati, operatori scolastici e studenti formati.
Tutto ciò rientra nel progetto “La scuola non ha paura delle crisi“. L’iniziativa formativa dell’Ospedale Bambino Gesù, giunta alla V edizione, rientra nell’ambito di un coordinamento nazionale della Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE).
Obiettivo? Migliorare la gestione delle crisi epilettiche, dell’epilessia infantile e dell’attacco epilettico nelle mura scolastiche. Appuntamento lunedì 10 febbraio all’Auditorium “Valerio Nobili” del Bambino Gesù (viale F. Baldelli, 38).
A seguito dell’iniziativa, finora sono 17 i casi accertati di epilessia a scuola, gesiste nelle classi ricorrendo alle corrette manovre di assistenza. Perciò, anche quest’anno l’incontro tra studenti, insegnanti e medici dell’Ospedale Bambino Gesù risulta ancor più rilevante.
In particolare, come fa sapere la struttura ospedaliera, “i due appuntamenti in programma – alle 10:30 e alle 15:00 – verranno seguiti da circa 300 persone. Personale specializzato dell’Ospedale Pediatrico insegnerà ai partecipanti a gestire gli attacchi epilettici in classe con l’ausilio di video tutorial, esempi pratici, strumenti tecnici e teoria, con particolare attenzione alla corretta e tempestiva modalità di somministrazione dei farmaci durante una crisi”.
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Secondo alcune statistiche diffuse dall’Ospedale Bambino Gesù, circa il 30% delle crisi epilettiche si manifesta in aula. Inoltre, il 40% delle chiamate al 112 partono da casi di epilessia a scuola. In aggiunta, secondo un monitoraggio avvenuto nelle precedenti edizioni, il 46% degli insegnanti ha dichiarato di avere uno studente con tale condizione. Invece, il 37% degli istituti ha dichiarato di aver avuto a che fare con almeno un episodio di crisi epilettica.
Queste persone “ancora oggi sono vittime di pregiudizi e limitazioni in vari ambiti della loro esistenza. È per questo motivo che emarginazione e discriminazione vanno combattute con ogni iniziativa di informazione, formazione e sensibilizzazione possibile”, spiega in una nota Federico Vigevano, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione del Bambino Gesù. “Educare la scuola alla gestione dei bambini e dei ragazzi affetti da epilessia ne favorisce l’inclusione, l’inserimento in classe, migliora la loro qualità di vita”.
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Ultima modifica: 26/10/2020