Scopriamo quali sono, da cosa sono causati e in che modo possono essere differenziati (tra extravascolare e intravascolare)
L’emolisi è un processo del tutto naturale e fisiologico che avviene in ogni essere umano. Il nostro organismo, infatti, aggiorna costantemente i propri globuli rossi contenuti nel sangue, che hanno una vita media di circa 120 giorni. Tale condizione, però, può diventare patologica, quando la percentuale degli eritrociti distrutti ogni giorno supera l’1% o il 2%.
Così, possiamo avere anemie di diversa gravità, da una prematura distruzione degli eritrociti a un midollo osseo che non riesce a compensare la perdita dei globuli rossi (anemia emolitica).
Prima di trattare prettamente dei sintomi dell’emolisi, vale la pena sottolineare che, in alcuni casi, possono essere assenti, e quindi avremo persone emolitiche asintomatiche (si parla di emolisi lieve). In altre condizioni, invece, i segni sono riscontrabili nell’organismo, e la loro gravità dipende dalla severità dell’anemia oppure da un’insorgenza graduale o brusca della distruzione dei globuli rossi.
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Tra i sintomi dell’emolisi, possiamo trovare:
Nel caso in cui ci troviamo di fronte all’anemia emolitica, ci sono astenia, adinamia, febbre, vertigini, febbre e brividi. Nelle forme più gravi, invece, riscontriamo anche ittero e splenomegalia. Se poi le anemie emolitiche causano nel paziente una porpora trombotica trombocitopenica, tra i segni ci sono febbre, problemi neurologici e insufficienza renale.
Infine, in presenza di emolisi acuta (o crisi emolitica) abbiamo dolore alla regione lombare e all’addome, prostrazione e shock, oltre ad alcuni segni classici come brividi e febbre. Si tratta comunque di una condizione abbastanza rara.
Le emolisi possono essere cause da diverse condizioni. In particolare, possono essere raggruppate in due fenomeni:
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Tra le cause chimiche dell’emolisi intravascolare abbiamo il veleno di insetti e di serpenti, oltre a tossine di funghi, batteri e farmaci. C’è anche la differenza di pressione osmotica e le trasfusioni non compatibili. In individui con favismo, ad esempio, la causa chimica dell’emolisi è da stress ossidativo.
Per quanto riguarda le cause termiche, invece, troviamo gli eritrociti molto sensibili alla temperatura (ad esempio superiore ai 43° e inferiori a quella di congelamento). Anche una rapida variazione di temperatura può determinare cause termiche dell’emolisi intravascolare.
Infine, parliamo di cause meccaniche quando la membrana dei globuli rossi subisce sollecitazioni tali da portare all’emolisi. Possiamo ritrovare questa condizione, ad esempio, quando pressioni inferiori a quella atmosferica agiscono sulla membrana oppure al tempo durante il quali gli eritrociti sono tenuti sotto sforzo.
Ultima modifica: 26/10/2020