Ecco una breve guida su come affrontare i risultati delle Elezioni USA 2024, per scoprire come funzionano, come si vota e chi sono i candidati
Oggi martedì 5 novembre 2024 è ufficialmente l’Election Day delle Elezioni USA 2024, che ci diranno chi tra il candidato repubblicano Donald Trump (qui il suo programma) e la candidata democratica Kamala Harris (qui il suo programma) diventerà il nuovo inquilino o la nuova inquilina della Casa Bianca.
Viso che ormai manca veramente poco a scoprire chi sarà il nuovo o la nuova Presidente degli Stati Uniti d’America, abbiamo realizzato una guida pratica e veloce sulle informazioni più rilevanti da conoscere per seguire i risultati delle elezioni presidenziali americane.
La sfida per un posto alla Casa Bianca è una corsa a due: da una parte l’ex presidente degli USA Donald Trump, dall’altra l’attuale Vicepresidente USA Kamala Harris. Due filosofie agli estremi che si trovano a confrontarsi per la prima volta da candidati presidenti. Entrambi, poi, si presentano alla gara insieme ai candidati vicepresidenti: l’attuale senatore degli USA per l’Ohio James David Vance per i repubblicani; l’attuale governatore del Minnesota Tim Walts per i democratici.
Contrariamente a quanto si pensa però, Harris e Trump non sono gli unici candidati alle Elezioni USA 2024. Esistono infatti partiti terzi e candidati indipendenti che provano a farsi notare. Per fare qualche esempio, abbiamo:
CANDIDATO/A INDIPENDENTE | CANDIDATO/A PRESIDENTE | CANDIDATO/A VICEPRESIDENTE |
---|---|---|
Partito della Solidarietà Americana | Peter Sonski (membro regionale scolastico) | Lauren Onak (insegnante) |
Partito del voto di approvazione | Blake Huber | Andrea Denault |
Partito della Costituzione | Randall Allan Terry (attivista, autore e artista) | Stephen E. Broden (sacerdote) |
Partito Americano Indipendente | Joel Skousen | Rick Combs |
Partito Proibizionista | Michael Wood (CEO di una multinazionale) | John Pietrowski (impiegato postale) |
Partito per il Socialismo e la Liberazione | Claudia De la Cruz (teologa) | Karina Garcia (Youtuber) |
Partito Libertario | Chase Oliver (responsabile vendite) | Mike ter Maat (economista) |
Partito Verde | Jill Stein (medico) | Butch Ware (accademico) |
Candidato Indipendente | Cornel West (filosofo e attivista) | Melina Abdullah (accademica e attivista) |
Partito Socialista per l’Uguaglianza | Joseph Kishore | Jerome White |
Partito Socialista USA | Bill Stodden | Stephanie Cholensky |
Le elezioni americane non prevedono l’elezione diretta del Presidente e del Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, ma un sistema elettorale indiretto: in pratica, i cittadini eleggono i Grandi Elettori, i quali formano il Collegio elettorale che voterà un candidato.
Come detto precedentemente, il sistema elettorale americano è in forma indiretta: i cittadini americani votano i 538 Grandi Elettori che formeranno il Collegio elettorale, l’organo deputato all’elezione diretta. Per vincere un candidato ha bisogno di 270 voti elettorali.
Il paradosso di questo sistema è che un candidato potrebbe ottenere la maggioranza dei voti nazionali da parte dei cittadini, ma non il numero di Grandi Elettori necessari a vincere le elezioni. Ciò dipende dal fatto che il loro numero varia in base al sistema di voto maggioritario e dall’ingranaggio elettorale in sé, che si basa sul “Winner-takes-all“: in ogni Stato, il vincitore prende tutto.
I Grandi Elettori sono le persone deputate all’elezione diretta del Presidente e del Vicepresidente degli Stati Uniti d’America. Sono eletti dai cittadini americani e formano il Collegio elettorale. Ogni Stato ha un numero preciso di Grandi Elettori in base al numero della popolazione.
Il numero totale di questi elettori è 538, e ne servono solo 270 per vincere. Come ricorda Fanpage, i Grandi Elettori hanno la libertà di votare un candidato diverso rispetto a quello della volontà popolare del proprio Stato di riferimento. Ciò però non avviene in 26 Stati e nel Distretto di Culumbia, dove una legge impone loro di adeguarsi al voto espresso dai cittadini.
Storicamente parlando, le elezioni americane sono caratterizzate da due tipologie di voto: i “Safe States“, cioè quegli stati che generalmente votano un determinato partito da tanti anni. Nei grafici li riconosciamo come i Blue States, quando indicano la maggioranza dei voti democratici, e i Red States, quando indicano la maggioranza dei voti repubblicani.
Di contro, poi, ci sono i Swing States, gli “Stati in bilico”, cioè quegli stati che ancora non hanno una candidatura preferita rispetto all’altra, almeno secondo le prime proiezioni. A ogni tornata elettorale, uno o più stati emergono come Swing States, e sono fondamentali in quanto ci aiutano a capire chi vincerà le presidenziali.
Alle Elezioni USA 2024 gli Swing States sono sette: Carolina del Nord, Michigan, Pennsylvania, Nevada, Wisconsin, Georgia e Arizona. In base all’analisi del New York Times, aggiornata al 3 novembre 2024, Trump sembra in vantaggio in Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Arizona e Nevada; Harris invece in Michigan e Wisconsin.
Rispetto alle precedenti elezioni, molto probabilmente quelle del 2024 verranno ricordate come le più equilibrate di sempre. Questo perché da settimane i sondaggi descrivono un testa a testa tra i due candidati: il giorno prima Trump sembra essere in vantaggio su Harris, il giorno dopo Harris ha scavalcato Trump. E così via.
C’è da dire che i sondaggi devono essere presi con le pinze: c’è sempre un margine di errore, e c’è grande cautela nell’elaborazione dei dati raccolti da un campione di elettori. Insomma, non sempre i sondaggi riflettono chiaramente l’andamento generale. Ciò potremo saperlo solo a urne chiuse.
Esiste l’eventualità che i due candidati alla Casa Bianca ottengano entrambi 269 Grandi Elettori. Ciò non significa che bisognerà organizzare nuovamente le elezioni da capo, ma sarà il Congresso a prendere la decisione finale: da una parte, il Presidente verrebbe scelto dalla Camera, mentre il Vicepresidente dal Senato.
Le cariche di Presidente e Vicepresidente degli USA non sono gli unici motivi per i quali i cittadini americani sono chiamati al voto, in quanto vengono rinnovati i seggi della Camera e un terzo dei seggi del Senato.
In base alle informazioni raccolte da Rainews, sappiamo che, con riferimento all’orario italiano, le urne si apriranno attorno alle 12:00 di martedì 5 novembre 2024 e si chiuderanno intorno alle 6:00 di mercoledì 5 novembre 2024. Ma forse già dalle 2:00 le proiezioni potranno aiutarci a capire chi, potenzialmente, sarà potenzialmente il vincitore.
Il 6 gennaio 2025 a Washington è prevista la conta formale dei voti, mentre il 20 gennaio 2025 ci sarà la Cerimonia di Inaugurazione del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, il cui mandato è destinato a durare fino al 2028.
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Ultima modifica: 05/11/2024