Le elezioni USA 2024 si avvicinano e vedono una competizione serrata tra la Vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump
Le elezioni presidenziali USA del 2024 si avvicinano e vedono una competizione serrata tra la Vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump. Questa sfida sta appassionando l’America e il mondo intero, che guarda sempre con grande attenzione alla presidenza degli Stati Uniti.
La corsa alla Casa Bianca del 2024 vede protagonisti due volti già noti al pubblico americano, che rappresentano le due principali fazioni politiche degli Stati Uniti: l’ex Presidente Donald Trump per il Partito Repubblicano e l’attuale Vicepresidente Kamala Harris per il Partito Democratico. Entrambi portano con sé una storia politica complessa e una visione ben definita per il futuro del Paese.
Donald Trump, 78 anni, si presenta per la terza volta come candidato alla presidenza, portando avanti la sua agenda con uno stile che ha polarizzato l’elettorato americano. Ecco alcuni punti chiave del suo profilo:
Trump rappresenta una figura controversa ma carismatica, che punta sulla propria esperienza presidenziale e sul forte appoggio della base repubblicana per riconquistare la Casa Bianca.
Donald Trump ha scelto J.D. Vance, 40 anni, come suo candidato vicepresidente per le elezioni presidenziali del 2024. La scelta di Vance arricchisce il ticket repubblicano con un profilo fortemente conservatore, capace di intercettare il consenso della classe operaia della Rust Belt e di consolidare il supporto dell’ala populista e tradizionalista del Partito Repubblicano.
J.D. Vance è un veterano dell’esercito statunitense, con alle spalle una carriera politica in rapida ascesa e stretti legami con l’ala più influente del Partito Repubblicano. Uno dei suoi principali sostenitori e amici è il miliardario Peter Thiel, co-fondatore di PayPal e figura di spicco nel panorama politico conservatore, noto per essere uno dei maggiori finanziatori del partito. La vicinanza a Thiel e alla Silicon Valley offre a Vance un vantaggio in termini di risorse finanziarie e influenza tra i conservatori.
Le posizioni politiche di Vance rispecchiano in modo netto quelle dell’elettorato conservatore americano. Pro-vita, contrario a ogni limitazione sul porto d’armi e scettico verso gli aiuti internazionali, Vance sostiene una visione fortemente nazionalista e isolazionista, specialmente riguardo alla politica estera. La sua opposizione agli aiuti all’Ucraina, per esempio, è coerente con l’approccio America First promosso da Trump, che mira a ridurre l’impegno statunitense negli scenari internazionali per concentrarsi su temi interni.
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Kamala Harris, 60 anni, è l’attuale Vicepresidente degli Stati Uniti e la candidata designata del Partito Democratico per il 2024, prendendo il posto di Joe Biden dopo il suo ritiro dalla corsa. La sua candidatura segna un momento storico, essendo la prima donna nera a concorrere per la presidenza. Ecco i tratti principali del suo profilo politico:
Kamala Harris punta su un’agenda inclusiva e progressista, che mira a rafforzare i diritti civili, migliorare l’assistenza sanitaria e sostenere la classe media. La sua esperienza come Vicepresidente e il valore simbolico della sua candidatura la rendono una figura di grande rilievo in queste elezioni.
Il governatore del Minnesota, Tim Walz, 60 anni, è stato selezionato da Kamala Harris come suo compagno di corsa per la vicepresidenza nelle Elezioni Presidenziali USA 2024. La scelta di Walz arricchisce il ticket democratico con un profilo che coniuga pragmatismo, esperienza legislativa e una comprovata capacità di dialogare con la controparte repubblicana.
Tim Walz è stato recentemente rieletto governatore del Minnesota per un secondo mandato, dopo una lunga carriera politica caratterizzata da una forte inclinazione bipartisan e pragmatica. La sua disponibilità a collaborare con i repubblicani gli ha permesso di guadagnare il rispetto in uno stato politicamente variegato come il Minnesota.
Nel 2015-2016, è stato valutato come il settimo membro più bipartisan del Congresso dal Lugar Center della Georgetown University. La capacità di mediazione ha origini già nella sua prima elezione, avvenuta nel 2006 con l’appoggio dei repubblicani moderati, in una fase in cui il Partito Democratico cercava di ampliare la propria influenza nei distretti rurali e conservatori del Midwest.
Walz è anche riconosciuto per la sua capacità di trasformare le proposte in leggi. Secondo uno studio dell’Università della Virginia, la sua efficacia legislativa lo colloca tra i primi sette membri del Congresso in termini di produttività. Durante la presidenza Trump, delle 11 leggi da lui proposte, due sono state approvate e firmate dal presidente nonostante la maggioranza repubblicana al Congresso.
Con la scelta di Tim Walz, Harris punta a rafforzare l’attrattiva del ticket democratico presso l’elettorato indipendente e moderato, mostrando un’apertura al dialogo con il Partito Repubblicano. L’esperienza legislativa e la disposizione di Walz a lavorare con il “Great Old Party” rappresentano una mossa strategica, volta a consolidare l’immagine di un governo pronto a trovare soluzioni bipartisan per affrontare le principali sfide del Paese.
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Uno degli aspetti rilevanti emersi dal sondaggio ABC News/Ipsos riguarda la volontà degli americani di accettare il risultato elettorale. L’83% degli americani e l’86% degli elettori registrati dichiara che accetterà i risultati delle elezioni presidenziali del 2024, a prescindere dal candidato vincitore. Questo dato evidenzia un segnale di fiducia nel sistema democratico e una maggior maturità rispetto al 2020, dove le controversie sui risultati elettorali furono numerose.
Una differenza marcata emerge nella percezione dei due candidati riguardo alla loro disponibilità ad accettare l’esito elettorale. Due americani su tre ritengono che Kamala Harris sia disposta a rispettare il risultato, mentre solo il 31% nutre la stessa fiducia per Trump. Questo divario riflette l’opinione pubblica in merito all’atteggiamento dei due candidati e sottolinea come Trump sia ancora legato alle contestazioni che lo videro protagonista dopo le elezioni del 2020.
I dati del sondaggio ABC News/Ipsos mostrano che gli elettori percepiscono Trump come più forte nelle questioni economiche, con il 48% che preferisce il suo approccio, contro il 40% che favorisce Harris. Anche sull’inflazione, il 46% degli americani ritiene che Trump possa gestire meglio la situazione rispetto al 39% di Harris. Economia e inflazione rappresentano, inoltre, le priorità principali per la maggioranza degli elettori, posizionando questi temi al centro della campagna elettorale.
Kamala Harris, d’altro canto, è vista come più affidabile su temi sociali e civili, come la tutela della democrazia americana e l’assistenza sanitaria. La Vicepresidente raccoglie il consenso del 49% degli intervistati sul tema dell’aborto, rispetto al 34% di Trump. In un’America polarizzata sui diritti civili e con un’accentuata disparità socioeconomica, Harris sembra mantenere una solida base di sostegno tra coloro che vedono questi temi come centrali.
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Nonostante il supporto o le preferenze su specifiche tematiche, gli americani mostrano un diffuso scetticismo verso le comunicazioni delle campagne elettorali. Molti intervistati vedono le dichiarazioni di entrambi i candidati come strumenti per raccogliere consensi piuttosto che come piani d’azione concreti. Il 63% degli americani considera le affermazioni di Trump come poco veritiere, mentre per Harris l’opinione pubblica è più divisa.
Negli stati chiave – come Pennsylvania, Michigan, Wisconsin e Georgia – la corsa tra Harris e Trump è serrata, con entrambi i candidati statisticamente in parità. Gli elettori negli Swing States si concentrano soprattutto su economia, inflazione e sicurezza. Trump gode di una leggera preferenza nelle questioni economiche e di immigrazione in questi stati, ma Harris è vista come una candidata più affidabile in termini di carattere e valori democratici.
A pochi giorni dalle elezioni, Kamala Harris sembra leggermente favorita a livello nazionale. Donald Trump, d’altro canto, gode di un vantaggio su questioni economiche e sicurezza, cruciali per molti elettori. La situazione resta fluida, e il risultato finale dipenderà dalla capacità dei candidati di consolidare il proprio elettorato e conquistare gli indecisi negli stati chiave.
Le Elezioni USA 2024 si prospettano come una delle gare più avvincenti e polarizzate degli ultimi decenni. I due candidati che incarnano visioni profondamente diverse per il futuro del Paese. La fiducia degli americani nel sistema elettorale, testimoniata dai dati sul conteggio dei voti, lascia sperare in una conclusione pacifica e accettata da tutti.
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Ultima modifica: 04/11/2024