Alle elezioni amministrative 2021 di Roma ci sarà spazio per la disabilità. Non solo per i temi, ma anche per le persone, in quanto diverse liste in giro per i municipi della Capitale hanno presentato dei candidati con disabilità. Come nel caso di Maximiliano Ulivieri a Bologna, dunque, anche a Roma la disabilità torna protagonista. Scopriamo come con due storie provenienti dal X Municipio: Andrea Fiorini (Forza Italia) e Giovanni Picus (Partito Gay LGBT+).
Elezioni amministrative Roma 2021, Fiorini: “Accessibilità e sensibilizzazione”
“Ho deciso di candidarmi con Forza Italia nel X Municipio di Roma perché sono 3/4 anni che lavoro all’interno della consulta municipale con varie associazioni del territorio”, racconta ad Ability Channel Andrea Fiorini, candidato di Forza Italia classe 1976 e con una paraplegia post-traumatica da incidente stradale.
Per Fiorini è la prima candidatura politica dopo tanti anni di attivismo dedicati all’accessibilità universale, che “nel X Municipio abbiamo provato a realizzare, soprattutto per quanto riguarda l’accesso al mare, alle stazioni dei trasporti pubblici e ai bagni pubblici”.
E di fatto il tema principale della propria candidatura è “l’accessibilità, intesa come sensibilizzazione per gli abitanti di questo municipio e, se funziona il mio esperimento programmatico, per tutto il comune di Roma”.
Sullo sfondo di questa iniziativa, la lotta all’inciviltà che, secondo il candidato di Forza Italia, è causata “dalla cultura retrograda delle vecchie generazioni e da un progresso veloce sul lato sanitario della persona che vive su una carrozzina. Chi gestiva il territorio fino a poco tempo fa non ha avuto modo di potersi adeguare perché non conosce la tematica dall’interno, anche se qualcuno ci ha provato. Il mio scopo è entrare nel consiglio comunale per far vedere che una persona su carrozzina può avere una vita normale, e che con pochi gesti quotidiani si può rendere l’accessibilità senza troppa fatica”.
E su Roma sottolinea che “sta veramente in alto mare per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche, sia stradale-urbanistico sia a livello di mezzi pubblici”. Secondo Fiorini però “il X Municipio è conformato geologicamente proprio per l’accessibilità. Io stesso sono nato nel quartiere di Roma Nord e sono emigrato a Ostia perché, a seguito del mio incidente, ho trovato più risolutivo poter girare nel Decimo”.
Elezioni comunali Roma 2021, Picus: “Parlo di disabilità e LGBT”
“Tutte le forma di razzismo e omofobia vanno combattute fin da piccoli, spiegando che la cosa più importante è il comprendersi. Va fatto con l’educazione civica realmente aperta a tutto e al nuovo Paese che avanza”. Si presenta così ad Ability Channel Giovanni Picus, candidato con disabilità (tetraparesi spastica dalla nascita) del Partito Gay LGBT+.
Classe 1977, Picus si propone per le elezioni amministrative 2021 di Roma, anche lui nel X Municipio: “Ho deciso di candidarmi – ci racconta – perché penso che una persona che ha dei problemi, come ad esempio la mobilità, possa portare il suo contributo affinché le cose vadano meglio“.
E i temi critici da affrontare su Roma sono svariati, soprattutto se vissuti in prima persona: “Ti posso parlare per quello che vivo, cioè il mio quartiere Acilia e di altri limitrofi che non se la passano bene. Nel X Municipio abbiamo Ostia ci sono gli scivoli per le persone con disabilità, ma non è così in altre zone: da me ci sono i marciapiedi rotti. Quando vado in giro per il mio quartiere preferisco camminare sulla strada”.
Una situazione che, secondo Picus, dipende “dall’ignoranza della gente che pensa che tutto sia semplice per una persona con disabilità. Ti faccio un esempio: per uscire di casa, devo chiedere alla mia cooperativa l’orario giusto, poi magari succede qualcosa e devo spostare. Devi sempre stare sotto la volontà di qualcuno, alcune volte ci investi i tuoi soldi per farti venire a prendere da un privato o devi chiedere a un tuo amico. La nostra libertà è legata alla libertà di chi ci aiuta“.
Nel caso di Picus, i temi per i quali si candida sono legati alla disabilità e al mondo LGBT: “Noi LGBT siamo percepiti ancora come persone di Serie B. Per i disabili invece il problema è poter usufruire di tutto: un mese fa alla fermata di un autobus l’autista non ha aperto la pedana con la scusa del Covid, nonostante io avessi mascherina e due dosi di vaccino. Doveva solo abbassare una rampa, ma non l’ha voluto fare”.
Insomma, Picus evidenzia che Roma “non è una città a misura di disabile, ma neanche di anziani e bambini. C’è l’inciviltà delle persone che parcheggiano e bloccano le rampe, che sono utilizzati anche dalle mamme con il passeggino oltre che dalle persone con disabilità. Se una città non va bene, a volte dipende anche dall’inciviltà del cittadino”.