Elezioni amministrative 2021 di Bologna, Maximiliano Ulivieri: "Vorrei essere il megafono di chi non riesce a farsi sentire dalle istituzioni"
Dopo le Elezioni Regionali dello scorso anno, Maximiliano ‘Max’ Ulivieri ci riprova, stavolta come candidato consigliere per le Elezioni Amministrative 2021 di Bologna. L’attivista toscano, noto per le sue battaglie riguardanti l’affettività e la sessualità delle persone con disabilità, scende in campo con la Coalizione Civica Coraggiosa Ecologista e Solidale, al fianco di Elly Schlein ed Emily Clancy. Lo abbiamo contattato via mail per scoprire maggiori dettagli riguardo la sua candidatura.
“Vorrei misurarmi con la politica della città in cui vivo da più di 10 anni e che ho imparato a conoscere e amare con i suoi pregi (tanti) e i suoi difetti (da correggere). Penso che sia una città dalle mille risorse e possibilità, ma che su certe cose è rimasta ferma a vecchi schemi che ne hanno impedito lo sviluppo come città moderna progressista ed europea.
Il mio scopo è proprio quello di presentare, col mio programma, dei temi un po’ trascurati o affrontati in maniera incompleta, di essere un megafono per coloro che non sono stati ascoltati e di aiutare le associazioni a portare avanti i propri progetti. Soprattutto vorrei occuparmi della qualità di vita di ogni persona, che sia con disabilità o senza disabilità. La qualità di vita di ogni cittadino.”
“Poter replicare o ancor meglio superare le preferenze ottenute alle precedenti elezioni regionali o addirittura potersi sedere in Consiglio Comunale, sarebbe già motivo di enorme importanza per me e mi auguro anche per tutti coloro che si rendono conto del fatto che molte tematiche non riguardino solo le persone con disabilità, ma ogni cittadino. Spero di poter intercettare soprattutto il voto giovanile per dare una visione futura più inclusiva e attenta alle disuguaglianze in un’ottica intersezionale. In questo momento direi che all’assessorato proprio non ci penso.”
“Premetto che uno dei compiti di un politico dovrebbe essere certamente quello di un cambiamento di visione, far comprendere che casa nostra non è solamente l’abitazione in cui viviamo ma l’intero pianeta e che va rispettato allo stesso modo.
Le proposte della nostra lista sono molte, e vi invito a leggerle nel nostro sito. L’obiettivo è rendere Bologna una delle città europee che anticipano la decarbonizzazione (l’azzeramento delle emissioni nette) al 2030. Ci vorranno molti sforzi sulla mobilità sostenibile e per ripensare le infrastrutture. Occorre migliorare l’approccio alla economia circolare ed il ciclo dei rifiuti oltre a ridurre i consumi energetici grazie all’efficientamento e alla promozione di energie rinnovabili anche attraverso comunità energetiche.”
“La matrice SWOT, usata nella progettazione per l’analisi della situazione e dei bisogni, distingue gli elementi modificabili e non modificabili dal contesto preso in esame. Se sei una persona con disabilità, molto spesso non puoi modificare la tua condizione, così come non puoi modificare il colore della pelle o l’orientamento sessuale. Ma puoi modificare il tuo status da assistito e dipendente da qualcuno e per qualsiasi cosa, a persona indipendente che può decidere per la propria esistenza e in che modo viverla, secondo i propri tempi e i propri gusti.
Uno strumento c’è ed è il progetto di Vita Indipendente che non solo dà la possibilità ad un ragazzo o una ragazza di sperimentare la vita, lavorare e farsi una famiglia, ma abbatte decisamente i costi dell’assistenza offrendo, in più, una qualità di vita superiore. Un individuo si colloca all’interno di un sistema economico grazie alla propria rete sociale, che è quella che intercetta le opportunità, economiche e relazionali e che fornisce informazione e sostegno. Questa è l’inclusione.
Ma se vivi nell’ombra di una cameretta accudito giorno e notte dai familiari, senza privacy e libertà di iniziativa personale, come ti collochi all’interno di una rete sociale? Il primo passo sarà lavorare sull’ampliamento della platea delle persone che avrebbero diritto alla Vita indipendente ed alle misure di accompagnamento a livello pratico, perché questo diritto sia effettivamente esigibile.
Partendo dalla casa, attivando corsie preferenziali per alloggi E.R.P. magari al pian terreno e senza barriere o che consentano lavori di adeguamento. Cercherei di sviluppare la collaborazione ed il coinvolgimento delle imprese che si occupano di domotica per rendere la persona più autonoma possibile. La collaborazione e la condivisione andrà attivata anche con le imprese, le associazioni e le agenzie formative per formare un elenco di assistenti domiciliari preparate a lavorare con le diverse disabilità.”
“Premetto che ho ripetuto spesso che per la mia esperienza Bologna è una delle città più accessibili d’Italia, anche facilitata da una delle sue caratteristiche urbane: i portici. Quel che manca in accessibilità in realtà è una mancanza generalizzata in tutto il Paese: la fruibilità dei negozi e dei locali in genere. Questo lo trovo molto discriminatorio.
Se a una categoria di persone, anche se non mi piace dividere le persone per categorie, non permetti di accedere in maniera autonoma in un contesto pubblico, cos’è se non discriminazione? Sotto questo aspetto abbiamo approvato il ‘progetto rampe’ che, grazie all’applicazione nel nuovo regolamento edilizio, ha l’obiettivo di migliorare l’accessibilità del 75% dei negozi. Nel caso diventassi Consigliere, sarà mia premura seguire il suo iter affinché venga applicato.”
“Come sottolineato tempo fa dall’Assessore Lombardo, occorre prevedere prioritariamente, a monte, un fondo locale-regionale per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Questo sia per incentivare maggiormente le imprese per l’assunzione, ma anche per coprire i costi, sia previdenziali, sia dell’eventuale adeguamento degli ambienti di lavoro.
Un altro tassello importante è la figura del tutor per l’inserimento. Anche questa figura, che poi dettaglierò nel nostro programma, rappresenta un investimento con importanti ricadute.
Le persone con disabilità, con il sostegno dell’ente pubblico e delle Fondazioni, potrebbero dare vita a mini-imprese e/o a cooperative inserendosi nel mercato attraverso il lavoro autonomo.
Questo produrrebbe un miglioramento qualitativo ed anche quantitativo dell’offerta promuovendo l’affluenza di turisti con esigenze speciali (ed i loro familiari e amici), in particolare di quelli, ad esempio, del Nord Europa abituati a standard di accessibilità di alto livello. C’è molto altro e potete leggerlo nel nostro programma.”
“Non poteva non esserci. È un tema che mi sta molto a cuore e di cui sono responsabile dal 2013 con il Comitato ‘LoveGiver’. Con il mio staff capitanato dal Dott. Fabrizio Quattrini, psicologo, psicoterapeuta e responsabile dell’istituto italiano di sessuologia scientifica di Roma, abbiamo formato 8 O.E.A.S. e ne stiamo formando altri 16. È un tema complesso ma non per questo va ignorato.
Ho intenzione di coinvolgere il Comune inizialmente con un questionario da diffondere alle famiglie in cui vivono persone con disabilità e alle associazioni per comprendere i bisogni su questo tema. Dopodiché iniziare una sperimentazione con incontri tra operatori e operatrici formati e persone con disabilità motoria, intellettiva e sensoriale. Ad oggi le richieste più numerose sono arrivate da famiglie con figli nello spettro autistico. Rimando al sito www.lovegiver.it per ulteriori dettagli o per scrivermi per avere maggiori informazioni.”
“Sicuramente il tema della mobilità. Far sì che il prima possibile non ci siano più bus senza pedana. Ho anche intenzione di chiedere alle aziende di car-sharing di allestire alcune delle auto a noleggio con pedana per carrozzina e comandi speciali alla guida. Questo per permettere alle persone con disabilità di poterle usare sia come passeggero ma anche come conducente.
Vorrei occuparmi di tutte le questioni che sono discriminanti per tutti i cittadini, non solo per quelli con disabilità. Ogni cittadino ha il diritto di essere aiutato e difeso se si sente discriminato. Vorrei infine poter collaborare con le università con incontri che aiutino i ragazzi a percepire le diversità come arricchimento.”
“Innanzitutto, sono stato molto felice di aver partecipato allo spot delle Paralimpiadi con mia figlia Sophie. Uno spot che ha voluto sottolineare quanto oltre la visione di persone con disabilità molto performanti nei vari spot, c’è anche un mondo di straordinaria normalità.
L’emergenza determinata dal virus Covid-19 ha modificato profondamente le abitudini delle persone, dai più giovani agli anziani. Il lungo periodo di lockdown ha impedito la pratica motoria e sportiva e ha favorito l’emergere di nuovi fenomeni di sedentarietà. È necessario innovare e rafforzare il sistema di interventi regionali per la promozione dello sport di base senza lasciare indietro nessuno, con una forte attenzione ai bisogni delle disabilità, contro i pericoli di emarginazione e disagio sociale.
È inoltre necessario continuare il percorso di forte attenzione al sistema sportivo avviato con l’approvazione della LR n. 8/2017 con una forte e incisiva programmazione, con la Regione soggetto attivo e propositivo per realizzare progetti in collaborazione con tutti i soggetti che operano nell’ambito del sistema dell’organizzazione sportiva regionale.”
“Direi che potrebbe essere perfino un bel rischio da correre, visto che non è ancora successo che qualcuno sia stato votato per questo motivo. Sarebbe forse anche meglio dell’essere votato acriticamente solo perché appartenente al proprio schieramento politico, in modo generico, magari senza nemmeno condividerne il programma.
Le persone ritengono che si debba dare attenzione solo a temi che le toccano o che vivono in prima persona: ‘Se la cosa non mi tocca, non mi riguarda’. Ma vale quanto dice l’OMS: tutti diventiamo anziani, tutti possiamo diventare disabili. Basta un incidente, un infortunio, l’insorgenza di una patologia, un ictus. Ma anche solo diventando anziani si perdono o si riducono gran parte delle abilità. Ma soprattutto si deve imparare a lottare contro le disuguaglianze in un’ottica intersezionale.
In ogni caso il mio programma è per una Bologna per tutti, perché tutti, disabili e non, possono andare incontro a difficoltà e disagi, in ogni momento della propria esistenza.”
“Fondamentale per un territorio, in situazioni di cura a lungo termine a domicilio, sono la attivazione/implementazione di:
“Il ‘Dopo di Noi’ può essere vissuto in maniera positiva in rapporto a quante più cose siano state attivate e vissute in modo propositivo durante il “Durante di Noi’. Credo non sia lungimirante e non sia funzionale pensare alle questioni come a dei compartimenti stagni senza interconnessioni tra loro.
Il Dopo e il Durante di Noi sono legati a corda doppia ai progetti di Vita Indipendente e alle problematiche dei care-givers ed al loro sostegno. Lavorando su ognuna di queste questioni si hanno inevitabilmente delle ricadute (positive) sulle altre. Anche se fai poco o nulla, come è stato fatto in tutti questi anni, le ricadute le hai ugualmente. Anche se, purtroppo, negative.
Le cose non si risolvono da sole o aspettando che ci pensino quelli che verranno con la prossima amministrazione. È fuori da ogni logica far arrivare un familiare allo sfinimento, dopo aver sacrificato la propria esistenza, senza nemmeno il diritto di poter morire serenamente, sapendo che il proprio figlio anziché finire in un istituto, potrà vivere una propria vita in modo indipendente e felice.”
“Per quanto riguarda il Ddl Zan, l’eutanasia legale e la legalizzazione della cannabis sono temi che riguardano la sfera personale ed ognuno di noi ha la sua posizione. Io, comunque, sono a favore della legge Zan, ho votato online per il referendum sulla eutanasia legale e sono a favore della legalizzazione della cannabis.”
“Perché ho un programma molto vario che ho sviluppato attraverso il lavoro sul campo in tutti questi anni e la collaborazione di molte associazioni conosciute in tutta Italia. Credo che possa essere un programma innovativo e realmente progressista. Certo le mie difficoltà fisiche a volte sono un ostacolo, ma con l’aiuto dei cittadini tutto è possibile. È stato sempre così in questi anni e sempre sarà anche in futuro.
Ciò che conta sono le idee e la forza per realizzarle. Io sono ottimista per la mia elezione. Vorrei essere il megafono di tutti coloro che in questi anni non sono riusciti a farsi sentire dalle istituzioni. Votare Ulivieri non è votare una singola persona ma tutte le altre centinaia che ha ascoltato in anni di convegni e incontri.”
Ultima modifica: 11/09/2021