Domenica 10 marzo 2024, dalle ore 7:00 alle ore 23:00, si vota in Abruzzo in occasione delle Elezioni Regionali 2024. Grazie a questa tornata elettorale si eleggerà il nuovo Presidente Regionale e verrà rinnovato il Consiglio Regionale. In questa guida scopriamo chi è Marco Marsilio, il candidato della coalizione di Centrodestra, e cosa dice il suo programma in merito alle persone con disabilità.
Chi è Marco Marsilio?
Marco Marsilio è nato a Roma il 17 febbraio 1968 ed è il Presidente uscente della Regione Abruzzo, eletto il 23 febbraio 2019. Dal 29 aprile 2008 al 14 marzo 2013 è stato deputato alla Camera, mentre dal 23 marzo 2018 al 19 marzo 2019 è stato senatore della Repubblica.
Anche se nato nella Capitale, le origini della famiglia di Marsilio sono abruzzesi. Dopo essersi laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, dal 1993 al 1997 diventa consigliere del Municipio I di Roma.
Già dalla fine degli Ottanta e i primi anni Novanta però si era fatto riconoscere per la sua partecipazione ai movimenti studenteschi e universitari, tanto da diventare vicepresidente di Azione Giovani (movimento giovanile di Alleanza Nazionale).
Nel 2024 si candida alle Elezioni Regionali Abruzzo alla ricerca di un bis, sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati, Lega, Democrazia Cristiana e Marsilio Presidente.
Quali sono le proposte per le persone con disabilità di Marco Marsilio?
All’interno del suo programma elettorale, Marco Marsilio parla specificamente di disabilità gravi, in un paragrafo intitolato “Fondazione Abruzzo Solidale“:
- “Sulla delicata questione delle disabilità gravi, la Regione intende dotarsi di uno strumento operativo, una Fondazione, con i requisiti per essere iscritta al Registro Nazionale del Terzo Settore, che possa da una parte dare concreta attuazione alla Legge 112/2016 (“Dopo di noi”), favorendo la destinazione garantita degli strumenti previsti dalla Legge come trust, vincoli di destinazione e contratti di affidamento fiduciario vincolato, e dall’altra contribuire direttamente attraverso l’utilizzo di beni immobiliari di proprietà regionale.”