Prima di conoscerne i sintomi, scopriamo cos’è la catatonia. Si tratta di una sindrome psichiatrica riconosciuta nel DSM, la Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders dell’Associazione Psichiatrica Americana.
Il significato di catatonia è associabile a un vero e proprio disturbo comportamentale, emotivo e motorio, in quanto il paziente catatonico è riconoscibile per via della perdita dell’iniziativa motoria, dell’insensibilità agli stimoli esterni a alla ripetizione di atteggiamenti automatici, ripetitivi e rigidi.
Spesso, a fasi di totale calma motoria, sono alternati momenti di iperattività incontrollata e non influenzata da fattori esterni. Il comportamento catatonico può comparire in altre malattie organiche, come sclerosi multipla e malattia di Parkinson.
Quali sono i sintomi della catatonia?
La sindrome catatonica è caratterizzata da svariati sintomi che sono facilmente identificabili, anche se in alcune occasioni possono essere ricondotti alla schizofrenia. In genere possiamo riscontrare:
- alterazioni motorie, come l’immobilità, una postura fissa oppure dei movimenti ricorsivi e automatici, fino all’acinesia (riduzione dei movimenti);
- ecolalia (ripetizione delle parole), mutismo e mutacismo (ripetizione della lettera m);
- catalessia (stato di morte apparente o sonno profondo);
- rifiuto di alimentarsi;
- manierismi (comportamenti innaturali, goffi e artificiosi);
- forti tremori e agitazioni;
- negatività;
- smorfie.
Quali sono le cause della catatonia?
Lo stato catatonico non è spiegabile attraverso un’unica causa, ma può trovare un’insorgenza importante a causa di alcolismo, bipolarismo, depressione, emorragia cerebrale, ictus, encefalite, morbo di Parkinson e sclerosi multipla.