La legge di stabilità è stata modificata. Dopo i timori emersi nella proposta che il governo aveva recentemente avanzato sono state apportate delle modifiche che in qualche caso la rendono meno amara ai disabili e alle loro famiglie. Questo è avvenuto anche grazie alla protesta delle associazioni e più in particolare a quelle delle famiglie con parenti malati di SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Ma da questa protesta e dalle successive modifiche è nato un equivoco che deve essere chiarito in modo chiaro al più presto per non dare la sensazione che ci siano disabili di serie A e disabili di serie B. Una specie di discriminazione tra persone già discriminate… Infatti ovunque si legge che sono stati trovate le risorse necessarie per i malati di SLA, come se fossero gli unici ad averne bisogno. In realtà la SLA è diventata la rappresentante delle disabilità gravi e gravissime e di conseguenza i fondi che saranno stanziati saranno validi anche per le famiglie in cui vivono persone con patologie che portano a una totale non autosufficienza.
A quanto pare il governo dovrebbe mettere a disposizione per il Sociale una cifra che si aggira intorno a un miliardo di Euro, riducendo quindi i sacrifici a cui sarebbero andate incontro le persone disabili e non autosufficienti. Purtroppo però non tutte le categorie beneficeranno di questi fondi; sembra infatti che andranno a favore solo dei disabili non autosufficienti, dei pensionati con redditi bassi e degli indigenti.
Ma da dove escono fuori questi soldi? Semplice: con la sola cancellazione della norma che prevedeva la riduzione delle aliquote Irpef il governo a recuperato una cifra di oltre 4 miliardi di euro per il 2013 da mettere a disposizione di altre iniziative, tra cui quelle a favore di alcune categorie svantaggiate come i disabili gravi. Ma anche dal congelamento di opere discusse e controverse come il ponte sullo stretto di Messina.
Legge 104/1992: i tre giorni di permesso al mese stabiliti dalla legge saranno retribuiti al 100% nel caso in cui si debba assistere un figlio, un coniuge o si tratti di disabilità propria. Ma nel caso più comune, quello di dare assistenza a genitori con disabilità, la retribuzione viene tagliata del 50%. Ma la norma dovrebbe riguardare solo i dipendentio pubblici.
L’aumento dell’Iva di 1 punto è previsto per le aliquote attualmente al 21% mentre non sarà applicato a quelle al 10%. Inoltre sembra essere stato congelato l’aumento dell’aliquota Iva dal 4% al 10% che avrebbe avuto effetti devastanti sulle cooperative sociali che erogano servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi.
Ultima modifica: 19/03/2020