Venerdì 12 febbraio 2021 Yoshiro Mori ha rassegnato le proprie dimissioni come presidente del Comitato organizzatore delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2021 (ex Tokyo 2020). La decisione è stata presa dallo stesso ex primo ministro del Giappone di inizio anni 2000, a causa di alcune frasi sessiste da lui pronunciate alla fine di gennaio scorso.
Secondo quanto riportato dai siti d’informazione internazionale, infatti, Mori ha detto che le donne parlano troppo alle riunioni, e che a causa del “forte senso di rivalità, se una alza la mano per parlare poi anche tutte le altre vorranno parlare”.
Prima delle dimissioni: le critiche rivolte a Yoshiro Mori
Nonostante la gravità delle sue dichiarazioni, inizialmente la posizione di Yoshiro Mori non sembrava a rischio. Lo stesso Comitato internazionale olimpico era pronto ad accettare le scuse del funzionario 83enne e chiudere la vicenda senza alcun provvedimento. Tuttavia le numerose contestazioni nazionali e internazionali hanno portato il CIO a definire le frasi di Mori “del tutto inappropriate”.
Il dissenso contro l’ormai ex numero 1 di Tokyo 2021 è arrivato da atleti, main sponsor dei Giochi, volontari delle Olimpiadi e Paralimpiadi e dalla governatrice di Tokyo Yuriko Koike. Quest’ultima ha fatto molto parlar di sé, in quanto era intenzionata a boicottare una riunione del 17 febbraio che vedeva la presenza dello stesso Yoshiro Mori.
Secondo l’analista politico indipendente Atsuo Ito, come scritto da Reuters, “i colleghi di Mori hanno cercato di proteggerlo, e se le critiche fossero state solo in Giappone, le scuse avrebbero potuto funzionare. Ma la reazione è stata globale”. E così sono giunte le dimissioni. “Le mie dichiarazioni inappropriate hanno causato molto caos” – ha detto Mori nella conferenza stampa di venerdì -. Desidero dimettermi da presidente”.
Chi succederà a Yoshiro Mori?
Al momento ci sono due nomi che potrebbero sostituire Yoshiro Mori alla guida dei prossimi Giochi. Il primo è quello di Saburo Kawabuchi, ex presidente della Federcalcio giapponese che però, afferma Kyodo News, avrebbe rifiutato.
Quindi per ora l’unico identikit in carica per la poltrona è quello di Seiko Hashimoto, ministra delle Olimpiadi e una delle pochissime donne nell’attuale gabinetto del primo ministro Yoshihide Suga.
Tokyo 2021 è a rischio?
La domanda torna in auge poiché finora Yoshiro Mori è stato il principale riferimento chiamato a rassicurare il mondo intero sull’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi per la prossima estate.
A inizio febbraio, per esempio, dopo una querelle mediatica con il Times, lo stesso Yoshiro Mori ha dichiarato che i Giochi si sarebbero svolti “a prescindere da come si evolverà la situazione Coronavirus. Dobbiamo andare oltre la discussione se terremo le Olimpiadi o no. Parliamo di come le terremo. Pensiamo a un nuovo tipo di Olimpiadi”.
La situazione resta comunque complicata. Da una parte, il Giappone vive la terza ondata del Covid, è una delle prime nazioni al mondo a esser stata raggiunta dalla variante brasiliana e la capitale è in stato di allerta.
Dall’altra, ci sono alcune personalità di spicco legate alle Olimpiadi che hanno fatto emergere incertezze organizzative abbastanza significative, come l’assenza di personale medico volontario sufficiente per i Giochi: “Sento i medici dire che non c’è modo che possano prendersi del tempo libero per aiutare [a Tokyo 2021, ndr] quando i loro ospedali sono completamente sopraffatti”, ha detto il dott. Satoru Arai, direttore della Tokyo Medical Association.