La Diagnosi Funzionale è utile all’amministrazione scolastica per la richiesta dell’insegnante di sostegno.
“La Diagnosi Funzionale è un atto sanitario medico legale che descrive la compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell’alunno in situazione di handicap” (D.P.R. 24/02/1994). Ma cos’è e a cosa serve?
A cosa serve la diagnosi Funzionale
Per far sì che l’assegnazione dell’insegnate di sostegno da parte del Provveditorato arrivi in tempi utili, è bene che sia i genitori che la scuola sollecitino tale documentazione. Partendo dalla menomazione e dagli effetti che questa ha sul bambino, la diagnosi funzionale mira ad individuare:
- l’insieme delle disabilità e delle difficoltà derivanti dalla menomazione stessa o derivanti da contesti sociali e culturali;
- il quadro generale delle capacità (con particolare attenzione alla recuperabilità ed ai residui funzionali);
- le potenzialità di sviluppo sulle quali elaborare un successivo intervento educativo.
L’obiettivo della diagnosi funzionale è quello di fornire un quadro clinico in grado di orientare interventi di tipo riabilitativo, terapeutico ed educativo-didattico, che sia condiviso dalle diverse figure professionali coinvolte.
Cosa contiene la diagnosi funzionale
La Diagnosi funzionale è suddivisa in aree diverse utili per identificare il rapporto tra la minorazione e determinati aspetti del comportamento complessivo del soggetto:
- aspetto cognitivo: esamina il livello di sviluppo raggiunto e la capacità di integrazione delle conoscenze;
- aspetto affettivo-relazionale: valuta il livello di autostima ed il rapporto con gli altri bambini;
- aspetto linguistico (comprensione, produzione e linguaggi alternativi);
- aspetto sensoriale: esamina il tipo ed il grado di deficit con particolare attenzione a vista, udito e tatto;
- aspetto motorio-prassico;
- aspetto neuro-psicologico: valuta la memoria, l’attenzione e l’organizzazione spazio-temporale del bambino.
Chi formula la diagnosi funzionale?
L’elaborazione della diagnosi funzionale spetta ad un’unità multidisciplinare composta da:
- un medico specialista nella patologia segnalata
- uno specialista in neuropsichiatria infantile
- un terapista della riabilitazione
- gli operatori sociali.
Il Profilo Dinamico Funzionale
Successivamente alla Diagnosi funzionale viene redatto il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.), un documento indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno mettendo in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti all’handicap, con relative possibilità di recupero, sia le capacità possedute che invece devono essere sostenute e sollecitate in modo continuo e progressivo (D.L. 297/94).
Il P.D.F. è inoltre utile ai fini della formulazione del Piano Educativo Individualizzato.