Martedì 28 maggio 2024, dopo l’ok di dell’Agenzia europea dei medicinali del marzo scorso, la Commissione europea ha approvato la commercializzazione della prima insulina settimanale al mondo per trattare i pazienti con diabete negli adulti (in particolare per il trattamento del diabete di tipo 2).
Le speranze per questo epilogo erano già attese lo scorso anno, quando su 2 ricerche pubblicate su altrettante riviste scientifiche (Jama e New England Journal of Medicine) erano emersi effetti positivi su 600 persone, dopo circa 6 mesi di studi: i pazienti mostrarono la capacità di mantenere buoni livelli di emoglobina glicata (HbA1c) attraverso la somministrazione dell’insulina una volta a settimana. Sebbene però avevano notato un possibile piccolo aumento del rischio di ipoglicemie.
In questo breve approfondimento invece scopriamo cos’è cambiato nell’ultimo anno, come siamo arrivati all’approvazione da parte dell’EMA, come si chiama l’insulina settimanale contro il diabete, come funziona e adesso come cambia la vita dei pazienti nel loro percorso di cura.
Come si chiama l’insulina settimanale per il diabete?
Grazie al lavoro della Commissione Europea (CE), la quale ha concesso l’autorizzazione all’insulina settimana per il diabete, ora la vita dei pazienti potrebbe subire un radicale cambiamento. Ma facciamo un passo indietro.
Fino a oggi i pazienti diabetici necessitavano della somministrazione dell’insulina almeno una volta al giorno, una terapia che poteva avere conseguenze particolari nella propria sfera sociale, lavorativa e psicologica. Oltretutto, la continua gestione della malattia attraverso questo sistema costringeva i pazienti a organizzare la propria giornata in funzione dell’insulina.
Oggi però questa somministrazione settimanale punta a modificare tale scenario. Come si legge nel comunicato stampa di Novo Nordisk, multinazionale europea del settore farmaceutico, l’azienda dietro al nuovo trattamento, sarà possibile ridurre il numero di somministrazioni di insulina ad una sola volta a settimana rispetto a quelle giornaliere (che in un anno potevano variare da 365 iniezioni a 521).
In base ai dati diffusi dalla nota, l’insulina settimanale contro il diabete potrebbe coinvolgere molte persone: di fatto gli italiani con questa condizione sono circa il 6% della popolazione, circa 4 milioni, un dato che però è sottostimato dalle mancate diagnosi, che sono circa 1,5 milioni.
Ufficialmente l’insulina settimanale contro il diabete si chiama Awiqli (insulina settimanale icodec), ed è stata progettata “per coprire il fabbisogno di insulina basale per un’intera settimana con una singola iniezione sottocutanea”, riporta la nota. Si rivolge principalmente agli adulti con diabete mellito. Al momento questa tipologia di somministrazione è permessa anche in Svizzera e in Canada, sia per il diabete di tipo 1 che di tipo 2.
L’approvazione finale è arrivata dopo che gli studi di fase 3a hanno dimostrato una riduzione della glicemia (misurata come variazione dell’HbA1c) rispetto all’insulina basale giornaliera, favorendo così il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2. Tale programma ha coinvolto più di 4mila adulti con diabete di tipo 1 e 2.
Come avere e dove comprare l’insulina settimanale per il diabete
La luce verde per la commercializzazione dell’insulina settimanale è arrivata da pochissime ore, dunque bisognerà attendere i tempi tecnici degli enti regolatori nazionali, come l’Agenzia italiana del farmaco, per avere a disposizione questo nuovo trattamento. Non appena vi saranno aggiornamenti, ne daremo notizia all’interno di questa guida.
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