Il diabete mellito di tipo 1 è una delle patologie più invalidanti. Quando si parla di diabete 1 (detto anche diabete infantile) ci si riferisce a una grave malattia autoimmune da cui non si può guarire. In questi casi si parla di diabete insulino-dipendene. Per fortuna questa patologia invalidante di diabete mellito colpisce soltanto 1 diabetico su 10.
Cos’è il diabete di tipo 1?
Il diabete di tipo 1 appartiene alle malattie autoimmuni. L’organismo in questa particolare condizione patologica si scaglia contro le cellule beta (nell’anemia mediterranea si scagliava contro i globuli rossi) e altera la produzione di insulina e glucagone, due ormoni fondamentali nella regolazione dei livelli di glicemia nel sangue.
L’assenza di cellule beta nell’intestino e nel pancreas non consente di regolare i livello di glicemia. I pazienti affetti da diabete 1 hanno poche alternative e sono costretti ad assumere insulina per tutta la vita bligati a mantenere un regime alimentare molto ferreo. In sostanza, il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune dalla quale non si può guarire: l’unica cosa che si può fare è contrastarlo attraverso un’assunzione costante di insulina.
A sua volta, il diabete 1 si divide in due categorie principali: il diabete mellito autoimmune (conosciuto fino a qualche tempo fa come diabete insulinodipendente) e il diabete mellito idiopatico. Il diabete autoimmune è causato dalla distruzione delle cellule Beta da parte di anticorpi. Il diabete mellito idiopatico invece è una forma molto rara di diabete di tipo 1 che si manifesta principalmente nei soggetti di etnia africana o asiatica. Si presenta di norma con una carenza di insulina permanente.
Sintomi del diabete mellito di tipo 1
L’insorgenza di questa forma grave di diabete, secondo la scienza, è legata solo a determinati fattori genetici e ambientali. Una vera causa, purtroppo, non è ancora stata individuata. Ecco i sintomi del diabete di tipo 1, che compaiono quasi sempre entri i primi anni di età.
- alterazione della temperatura;
- aumentata necessità di espellere le urine;
- sensazione di stanchezza;
- perdita di peso corporeo;
- pelle secca e disidratata;
- maggiore frequenza di infezioni.
Come si diagnostica il diabete di tipo 1?
La diagnosi di diabete di tipo 1 viene confermata dagli esami del sangue, grazie ai quali possiamo notare se il valore della glicemia a digiuno è ≥ 126 mg/dl. Per la certezza della diagnosi, inoltre, si guarda anche agli anticorpi, per confermare la natura autoimmune della patologia.
Si può guarire dal diabete di tipo 1?
In Italia ci sono 3,27 milioni di persone malate “certificate”, quasi una persona su 18. Se alziamo l’età (over 65) i malati sono uno su sei. Una malattia molto comune, che ogni anno colpisce anche 4 milioni di persone non consapevoli (che non sanno di avere il diabete). In totale, le persone colpite dal diabete sono quasi 8 milioni.
Sono in molti a chiedersi se sia possibile guarire dal diabete e la risposta è no: non si può guarire, a meno che non sia un diabete gestazionale. Il diabete infatti (diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, diabete insipido) è una malattia cronica di tipo metabolico che certifica l’incapacità di trasformare gli zuccheri in energia attraverso l’azione dei due ormoni di riferimento (insulina e glucagone).
Controllare la glicemia con l’alimentazione
Per un paziente affetto da diabete di tipo 1, è fondamentale tenere sotto controllo la glicemia attraverso l’uso di molecole alternative come amminoacidi, glicerolo, acido lattico e acido piruvico. Chi soffre di diabete sa bene che deve consumare solo alimenti a basso indice glicemico. La dieta infatti non è una scelta ma un vero e proprio strumento terapeutico. Anche l’attività sportiva contribuisce a controllare la glicemia e l’aumento del peso corporeo.
Secondo gli esperti, la migliore dieta è quella mediterranea. Questo tipo di alimentazione infatti è utile per rigenerare le arterie mantenendole giovani e sane. gli alimenti più importanti sono le verdure (in particolare pomodori e carciofi). Di vitale importanza anche i cosiddetti tuberi della salute (barbabietola, rapa, patata rossa, daikon, topinambur, sedano rapa, pastinaca, carote viola, zenzero, curcuma, rafano e scorzonera).
Il condimento migliore è l’olio extravergine di oliva, il prodotto ideale per tenere a bada la glicemia, dato che condire un pasto ad alto contenuto glicemico con questo olio può contribuire ad abbassare il livello di zuccheri nel sangue.
Leggi anche: Ecco tutti gli alimenti che abbassano la glicemia
Diabete tipo 1: nuove speranze
Negli ultimi anni, la scienza ha fatto passi da gigante. I dati relativi al Sotagliflozin, un farmaco contro il diabete sono molto incoraggianti. L’assunzione di questo farmaco consente di ridurre le (necessarie) iniezioni di insulina. I risultati dell’ultima sperimentazione sono stati presentati a Lisbona, nel corso del congresso della società europea di studi sul diabete.
Il trial clinico è durato sei mesi e vi hanno preso parte 1.402 soggetti con diabete di tipo 1. La pasticca, assunta a colazione, si è dimostrata in grado di mantenere nei limiti i livelli di glucosio nel sangue. Un dato significativo per la qualità della vita di pazienti cronici. La prospettiva offerta dal nuovo farmaco quindi offre ai pazienti affetti da diabete di tipo 1 la possibilità di ritornare a condurre una vita “quasi normale”.
Covid-19 e diabete di tipo 1
Negli ultimi mesi, è emersa qualche preoccupazione in merito al rapporto fra diabete di tipo 1 e Covid-19. Non ci sono evidenze che la patologia possa esporre maggiormente al rischio di infezione. Ad ogni modo, è pur vero che le persone con diabete 1 contagiate dal Coronavirus hanno prognosi decisamente peggiori rispetto alle persone che non soffrono di diabete. A contare infatti, oltre all’iperglicemia, ci sono altri fattori di rischio: età, pressione arteriosa, presenza di malattie cardiovascolari, sovrappeso o obesità.
Incrociando i dati di studi inglese e francesi, è emerso che le persone affette da diabete di tipo 1 tendono ad avere una durata di malattia più lunga e una maggior frequenza di malattie associate. Inoltre è stato osservato un aumento del rischio di chetoacidosi nelle persone ospedalizzate con diabete di tipo 1.
Il dato potrebbe di per sé è in linea con le nostre conoscenze: la Sars-CoV-2 è caratterizzata da un forte stress infiammatorio che può influire in modo determinante sulla regolazione della glicemia. Ad ogni modo, gli scienziati non escludono che il virus possa attaccare anche le cellule beta del pancreas che producono insulina. Nel complesso, il Covid-19 rappresenta un’emergenza sanitaria e le persone affette da malattie autoimmuni come il diabete hanno pagato dazio in maniera considerevole.
Leggi anche: Diabete mellito e Coronavirus: con tipo 2 cresce rischio Covid