La depressione post partum è una delle complicazioni della gravidanza. Scopri cos'è, come si cura e perché npn c'entra con il baby blues
Parlare di depressione post partum significa affrontare un discorso complesso che va ad indagare e analizzare uno dei momenti più delicati della vita di una donna: la gravidanza. Per la neo-mamma infatti, la nascita del bambino può scatenare una serie di reazioni intense e contrastanti che possono variare dall’eccitamento e gioia fino ad attacchi di rabbia e ansia. Tutto nella norma, se non fosse che alcune volte può accadere che questi sintomi si trasformino in depressione post-partum.
Appena nasce il bambino, il sistema psico-emotivo delle donne vive di alti e bassi: si parte con uno sbalzo d’umore e poi si può arrivare al pianto. Altre neomamme invece vanno incontro a un periodo complesso e duraturo conosciuto come depressione post parto. Sia chiaro, non stiamo parlando di un difetto del carattere o di una condizione di debolezza umana. A tutti gli effetti è una complicazione del post parto e non bisogna mai trattarla con sufficienza: una volta individuati i sintomi, va gestita in modo professionale e sempre con l’aiuto di un medico.
Non esiste una singola causa della depressione post-parto. Le motivazioni che possono portare una donna a sviluppare una depressione dopo la gravidanza possono essere molteplici: fattori fisici, stile di vita, condizione emotiva. La certezza è che dopo il parto si assiste a una inarrestabile discesa dei livelli ormonali (estrogeni e progesterone).
Inoltre possono diminuire anche altri ormoni prodotti dalla ghiandola tiroidea e questi possono lasciare una sensazione di stanchezza, pigrizia e depressione. I cambiamenti non finiscono qui e possono andare a coinvolgere il volume sanguigno, la pressione, il sistema immunitario e il metabolismo. La combinazione di questi fattori può portare a sbalzi d’umore e stanchezza. Un altro fattore determinante può essere il sonno: quando per qualsiasi motivo viene a mancare il sonno, a risentirne è tutto l’organismo.
Il rischio di sviluppare una depressione post parto aumenta se in passato si ha avuto a che fare con storie di depressione, periodi complicati o relazioni instabili e tumultuose con il proprio compagno o compagna. Ultima, ma non per importanza, è la condizione economica che, se insufficiente o precaria, contribuisce anch’essa in maniera rilevante allo sviluppo della depressione post-parto.
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La depressione dopo la gravidanza è una condizione fisica che può comparire subito dopo la nascita e durare per diverse settimane. Il baby blues è un momento passeggero che dura solo pochi giorni (scombussolamento post gravidanza), mentre la depressione è un fenomeno più complesso e sintomatico a più lunga durata. Ecco i sintomi principali di questa condizione psico-fisica:
A questi sintomi lievi e generici, se ne possono aggiungere altri che “certificano” che la situazione è più seria di quello che si pensa:
La depressione post-parto non è una condizione che va affrontata con superficialità. Bisogna contattare il medico e affrontarla nel modo più corretto possibile per evitare che possa trasformarsi in psicosi post parto. I numeri ci dicono che è una possibilità rara, ma è pur sempre una variabile di cui dobbiamo tenere conto per evitare che la neomamma possa andare incontro a confusione e disorientamento, allucinazione, deliri e paranoie.
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Se non si cura subito, la depressione post parto può causare gravi problemi in famiglia. I figli delle madri che hanno avuto o che hanno questa patologia sviluppano comportamenti problematici come la difficoltà a dormire o mangiare e attacchi di collera e iperattività. In alcuni casi, viene compromesso anche lo sviluppo del linguaggio. Se curata in modo superficiale o poco professionale, la depressione può trasformarsi in un disturbo cronico depressivo.
Il primo passo è andare dal medico consapevoli dei sintomi e senza omettere particolari: è fondamentale che si instauri fin da subito un rapporto di fiducia e che ci sia totale sintonia: questo faciliterà il decorso della depressione post partum. L’analisi di tutte le componenti in gioco porterà alla scelta della terapia più adeguata sulla base dei bisogni individuali. Al netto dei consigli più specifici, bisogna scegliere la strade del benessere: passare tempo con familiari e amici, uscire di casa, passeggiare ed evitare alcol e solitudine.
Da evitare, se non strettamente necessari, farmaci antidepressivi fai da te o medicinali random. Il farmaco andrà a finire anche nel latte prodotto dalle mammelle. Nel caso, sarà il medico o lo specialista a prescrivere antidepressivi dopo aver calcolato rischi e benefici associati.
Ultima modifica: 02/02/2022