La demenza senile fa parte dell’insieme delle demenze, patologie neurodegenerative dell’encefalo che possono colpire sia le persone anziane sia le persone giovani, con un progressivo deterioramento delle facoltà cognitive del paziente colpito.
In termini medici poi, la demenza senile indica un gruppo di malattie neurodegenerative dell’encefalo, che colpisce principalmente individui in età avanzata e caratterizzata generalmente da un declino delle facoltà mentali e cognitivi tali da interferire gravemente con la qualità di vita della persona colpita.
La demenza senile non colpisce solamente le persone anziane, ma può insorgere anche individui più giovani: ad esempio sono stati documentati diversi casi di Alzheimer giovanile, una condizione che può apparire tra i 30 e i 40 anni.
Inoltre, a differenza di quanto si crede, le demenze senili sono graduali e non improvvise: la perdita di alcune capacità che permettono a una persona di avere autonomia presentano un decorso graduale, arrivando in una fase più grave condizionata dalla incapacità del paziente di sapersi prendere cura di sé autonomamente.
Insomma, quando parliamo di demenza senile non ci riferiamo esclusivamente al morbo o malattia di Alzheimer, bensì a una vasta gamma di condizioni che compromettono severamente la qualità di vita di un individuo. Questa condizione va comunque differenziata dal deterioramento cognitivo dell’età avanzata, un processo involutivo a cui va incontro il cervello di qualsiasi persona anziana.
Al momento le cause di questo gruppo di malattie sono poco conosciute, e a rendere complicato il quale sono anche i sintomi, visto che sono vari e riconducibili anche ad altre condizioni.
Quali tipi di demenza senile esistono?
Come abbiamo detto precedentemente, esistono diverse tipologie di demenza senile, quelle più note sono:
- morbo di Alzheimer: secondo Alzheimer’s association Italia, rappresenta il 60/70% dei casi e può colpire anche giovani adulti (Alzheimer giovanile);
- demenza vascolare;
- demenza a corpi di Lewy.
Perciò tra demenza senile e Alzheimer esiste una differenza ben precisa: la demenza infatti è l’insieme di patologie in cui viene incluso anche il morbo di Alzheimer. Alcune forme di demenza sono progressive, cioè i sintomi peggiorano gradualmente. Di fatto, gli esperti hanno concordato sull’esistenza di 7 step in merito allo sviluppo degenerativo della patologia:
- Nessuna disabilità;
- Declino cognitivo molto lieve;
- Declino cognitivo lieve;
- Declino cognitivo moderato;
- Declino cognitivo moderatamente grave;
- Declino cognitivo grave;
- Declino cognitivo molto grave.
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Chi colpisce la demenza senile?
Come detto precedentemente, la demenza senile colpisce le persone anziane, spesso intorno ai 60/65 anni, con una maggiore incidenza nel sesso femminile. L’insorgenza della malattia può comunque essere causata anche da altri fattori, come il fumo, l’alcool, il colesterolo alto, l’ipertensione arteriosa e fattori genetici.
Per quanto riguarda l’età, va specificato che secondo alcune ricerche (memo-info.ch), le persone che sviluppano demenza senile superano i 60 anni. Alcuni dati invece ci dicono che:
- dai 70 ai 79 anni, le persone con demenza senile sono circa il 5%;
- dagli 80 agli 89 anni, invece, sono circa il 16%;
- ovviamente, la demenza senile può colpire anche a 90 anni: in questo caso, una persona su tre ne soffre.
Quali sono le cause della demenza senile?
Al momento non è stata ancora scoperta la causa principale che porta alla nascita della demenza senile. C’è un fattore scatenante che però è stato notato: la demenza senile è la conseguenza di 2 processi, cioè della morte delle cellule nervose celebrali e della compromissione della loro capacità di intercomunicazione. Questo dato ci aiuta anche a ipotizzare che le cause di questa condizione sono da ricercare nei danni subiti dalle regione del cervello, in particolar modo dalle cellule cerebrali.
Quali sono i sintomi iniziali della demenza senile?
Riferendosi a un gruppo di patologie, possiamo affermare che i sintomi della demenza senile sono vasti e abbracciano numerosi segni che possono aiutare i medici a diagnosticare questa condizione. Ciò che però dobbiamo sottolineare è la caratteristica di decorso della patologia, determinata da 3 stadi:
- Stadio d’esordio, caratterizzato dai sintomi iniziali della demenza senile;
- Stadio intermedio, dove notiamo un peggioramento dei segni iniziali;
- Stadio finale (o avanzato), i sintomi peggiorano e l’individuo non ha più capacità tali da poter condurre una vita in totale autonomia.
A livello generale invece, la varietà di sintomi che possiamo riscontrare sono:
- Compromissione della memoria a breve termine: la persona non ricorda dove ripone oggetti di uso quotidiano, ha difficoltà a preparare o pianificare appuntamenti, dimentica zone lontane da casa. A uno stadio avanzato, è incapace di riconoscere le persone care. Inoltre, può compromettere la funzionalità della deglutizione che, in alcuni casi, porta alla morte;
- Problemi di comunicazione e linguaggio;
- Difficoltà a concentrarsi e a prestare attenzione;
- Perdita di raziocinio;
- Disturbi di personalità.
Ovviamente, ricordiamo che questi sintomi sono generalizzati, in quanto ogni tipo di demenza senile presenta una sintomatologia ben precisa, da studiare caso per caso.
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Diagnosi, decorso e quando si muore per demenza senile?
Una delle problematiche relative alla demenza senile è che non esiste una diagnosi effettiva. Al momento, l’attività medica può solamente definire se vi siano sintomi che possano individuare la demenza. Nonostante ciò, vi sono delle procedure che vengono seguite per accertare l’esistenza o meno della demenza:
- oltre all’analisi dei sintomi, viene studiata la storia clinica del paziente;
- esame neurologico, esame cognitivo e neuropsicologico;
- risonanza magnetico nucleare (RMN);
- tomografia assiale computerizzata (TAC).
Per quanto riguarda il decorso e l’aspettativa di vita, invece, dobbiamo tenere a mente che siamo di fronte a una condizione di tipo cronico-degenerativo. Ciò significa che la qualità della vita del paziente è minata giorno dopo giorno, in quanto la componente degenerativa della patologie condiziona l’individuo in questione, tanto da non permettergli di effettuare numerose attività quotidiane.
Un decorso preciso generale è difficile da stabilire, tuttavia solitamente è molto lungo e può durare dai 7 ai 10 anni. Tutto dipende da alcuni fattori imprescindibili: il soggetto, le terapie assunte e come si evolve la malattia stessa.
Demenza senile: come e se è possibile curarla?
Come sempre, ricordiamo che qualsiasi aspetto legato a terapie o cure deve essere deciso e indirizzato da un medico specialistico, e mai deciso autonomamente. Per la demenza senile, al momento, si guarda ai sintomi, visto che ancora oggi non esiste una terapia specifica.
Esistono delle terapie farmacologiche che migliorano temporaneamente i sintomi, e vengono utilizzate soprattutto in casi di progressione grave della malattie. Questo ci fa anche capire che una cura univoca contro la demenza senile non esiste. Oltre a ciò, rientrano anche percorsi come esercizi di fisioterapia, terapia occupazionale, terapia comportamentale, terapia del linguaggio e stimolazione cognitiva, indirizzati ad alleviare alcuni dei sintomi.
A ogni modo mypersonaltrainer sottolinea che esistono tipologie di demenze “reversibili”, per le quali “è possibile una guarigione o, quanto meno, una regressione sostanziale della sintomatologia”.
Come prevenire la demenza senile?
È possibile contrastare l’insorgere della demenza senile? Forse, grazie a questi pratici consigli:
- Evitare di danneggiare la salute del proprio cuore con fumo, alcool e un’alimentazione che possa indurre il proprio corpo al sovrappeso (indi per cui è importante anche seguire un’alimentazione sana);
- fare regolarmente attività fisica;
- allenare costantemente il proprio cervello, ad esempio imparando una seconda lingua, suonando uno strumento musicale, leggendo libri e giornali, giocando con i cruciverba (in modo tale da controllare anche lo stress);
- favorire il più possibile le interazioni sociali.
Come calmare e comportarsi con una persona con demenza senile?
Come possiamo affrontare la demenza senile? A darci consigli puntuali è Alzheimer.it:
- Rimanere calmi e parlare con gentilezza;
- Dare spazio sufficiente, in modo che non si senta costretto;
- Dargli qualcosa con cui giocherellare (ad esempio un rosario o un fazzoletto);
- Trovargli qualcosa di utile da fare (ad esempio sbucciare le patate o piegare gli strofinacci da cucina);
- Un bicchiere d’acqua può a volte aiutare a calmarsi;
- Non prendersela con se stessi.
E Se il paziente con demenza senile dorme sempre cosa vuol dire? La persona con questa patologia deve tenere la mente attiva, ecco perché i sonnellini diurni sono sconsigliati, soprattutto se di lunga durata, anche perché potrebbe diminuire notevolmente la probabilità di dormire la notte. L’attività fisica e la socializzazione all’aria aperta possono aiutare il paziente.
E in caso di allucinazioni, deliri e urla? Come spiega dettagliatamente Alzheimer.it, le allucinazioni sono tipiche di chi è affetto da demenza senile. In particolare, le persone con tale patologia possono incorrere in identificazioni alterate su parenti e assistenti personali, proprio a causa del danno cerebrale che stanno vivendo.
Ci sono comunque alcuni consigli che possono essere seguiti su come comportarsi di fronte a una persona che manifesta allucinazioni:
- Spiegare e rassicurare, senza mettere in discussione la convinzione delirante (e non smentirle);
- Distrarre l’attenzione del malato;
- Evitare la contenzione fisica.
Demenza senile, a chi rivolgersi?
Per scoprire quale sia il miglior trattamento possibile, è opportuno riferirsi a uno specialista che, in questo caso, potrebbe essere un neurologo o un geronto-psicologo.