Ben 4 organizzazioni hanno lavorato assieme per depositare 2 ordinamenti per la salvaguardia del lavoratore disabile
Nel Decreto Rilancio sono stati inseriti e depositati da alcuni gruppi parlamentari alla Camera due emendamenti che sono rivolti peculiarmente ai lavoratori disabili, e in particolare a chi ha una malattia rara.
La notizia è stata resa nota da FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), AIL (Associazione Italiana contro Leucemie uniformi e mieloma), FISH (Federazione Italiana del Superamento dell’Handicap) e UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare.
Come sappiamo, il Decreto Rilancio è una delle prime misure adottate dal governo per contrastare gli effetti socio-lavorativi creati dal nuovo Coronavirus e dalla quarantena, che ci hanno costretto a riqualificare le nostre vite. Anche quelle delle persone disabili.
All’interno del decreto, sono previste diverse misure per le persone con disabilità, ma secondo le organizzazioni sopracitate qualcosa manca.
In particolare, come si legge nella nota stampa, vi sono “due rilevanti emendamenti presentati dalle stesse organizzazioni, espressione delle persone con disabilità ma anche di tanti lavoratori con malattie rare, esiti di patologie oncologiche, ematologiche e immunodepressione”.
Leggi anche: Lavoro per disabili: è online la piattaforma SuperJob
Uno degli emendamenti riguarda la sorveglianza sanitaria. Al momento, il Decreto Rilancio ne prevede l’aumento e l’indirizzo per i lavoratori in età avanzata e con quadri clinici a rischio. “L’intento è positivo – si legge nella nota -, ma il rischio è che quando viene sancita l’inidoneità temporanea rimanga nel frattempo privo di reddito o altre forme di sostegno”.
Per le organizzazioni, quindi, c’è una soluzione: il medico competente deve assumersi “come prescrizione la facoltà di adottare forme di smart-working“. Ma se c’è “l’effettiva inidoneità alla mansione non compensabile nemmeno con prescrizioni”, la valutazione del medico deve essere sufficiente per “equiparare l’assenza al ricovero ospedaliero e come tale retribuirla”.
L’altro emendamento del Decreto Rilancio, invece, riguarda il sostegno ai lavoratori autonomi.
“Dopo un contorto percorso – recita il comunicato – sono stati ammessi a quei sostegni anche i lavoratori autonomi ce percepiscono prestazioni (spesso irrisorie) di sostegno alla parziale invalidità. Il Legislatore ha però ammesso ai nuovi benefici solo i titolari di assegno di invalidità erogato in forza della legge 222/1984, lavoratori dipendenti e autonomi iscritti alla Gestione Separata (INPS)”
“Molti lavoratori autonomi – continua la nota – sono iscritti ad altre casse che prevedono forme simili all’assegno, ma lo chiamano in altro modo e discendono da altre norme. Se la norma fa riferimento solo all’assegno ex legge 222/1984 ma dimentica gli altri, crea disparità”.
Al momento, i due emendamenti sono stati depositati nel Decreto Rilancio, ora si aspetta la loro approvazione. “Ci auguriamo – concludono le organizzazioni – che entrambi gli emendamenti non incontrino sorprese od ostacoli nel loro percorso”.
Leggi anche: Emendamento Versace approvato al Decreto Rilancio: “5 milioni di euro per protesi e ausili ai disabili”
Ultima modifica: 26/10/2020