Dopo esser stato calendarizzato in Senato, il ddl Zan è stato adottato dalla Commissione Giustizia, il che significa che avrà un iter diverso dagli altri testi a esso legati. La decisione è stata presa con 12 voti favorevoli e 9 contrari.
Qualche momento prima della notizia il primo firmatario del disegno di legge, Alessandro Zan (Pd), ha commentato online la notizia della proposta di legge sull’omofobia da parte della destra italiana: “Il testo presentato dalla destra è un attacco alla Legge Mancino. Non solo cancella le tutele del ddl Zan, ma, prevedendo solo un’aggravante comune, diminuisce le tutele per i crimini d’odio razziale, etnico, religioso. Un vergognoso insulto ai diritti in pieno stile sovranista”.
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Cosa dice il ddl Zan e a che punto siamo con l’iter?
Il testo unificato e completo del ddl Zan contiene 10 articoli:
- ARTICOLO 1: disciplina le specifiche delle definizioni di sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere;
- ARTICOLO 2 e 3: introducono i reati fondati sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
- ARTICOLO 4: garantisce la difesa del pluralismo delle idee e della libertà di espressione, contrastando i casi di discriminazione;
- ARTICOLO 5: entra nel merito delle pene previste, come la reclusione per 4 anni in caso di discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità;
- ARTICOLO 6: modifica del codice 90 quater del codice penale in merito alle condizioni di particolare vulnerabilità;
- ARTICOLO 7: istituzione della giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la biofobia e la transfobia ogni anno al 17 maggio, data non a caso in quanto, oltre a coincidere con la Giornata Mondiale, è il giorno in cui nel 1990 l’omosessualità fu rimossa dalla lista delle malattie mentali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;
- ARTICOLO 8: l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali dovrà elaborare una strategia nazionale al fine di prevenire e contrastare le discriminazioni;
- ARTICOLO 9: il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità avrà un incremento di 4 milioni di euro l’anno;
- ARTICOLO 10: l’Istat dovrà realizzare ogni 3 anni un report statistico per capire come sta andando il contrasto alla discriminazione in materia.
Al momento l’iter del ddl Zan è fermo da mesi al Senato, tuttavia il primo firmatario ha fatto sapere che, assieme alle forze politiche che si sono dette favorevoli al testo di legge, chiederanno di riprendere il percorso di studi dal 25 ottobre 2021.
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