Il DDL Zan è arrivato al Senato e presto potrebbe essere approvato. Ecco le news aggiornate e il contenuto della proposta di legge
Dalla fine del 2020 la proposta di legge contro l’omotransfobia, l’omolesbobitransfobia e la misogenia, nota come ddl Zan (che prende il nome dal primo firmatario, Alessandro Zan), ha riacceso il dibattito sulla necessità di difendere alcune minoranze presenti in Italia.
L’iter sul nuovo disegno di legge è ancora in corso. Il 6 luglio scorso l’approvazione al Senato sembrava inevitabile, ma alcuni contrasti tra PD e M5S da una parte e Italia Viva e Lega dall’altra hanno fatto saltare la mediazione e slittare la discussione a martedì 13 luglio 2021. Per vedere il testo approvato, dunque, bisognerà attendere ancora qualche tempo – sebbene il primo firmatario ha fatto sapere che “le forze politiche che hanno sostenuto il #ddlZan alla Camera chiederanno che dal 25 ottobre si riprenda l’iter di approvazione”.
Ma che cos’è il DDL Zan? Si tratta di una possibile legge che principalmente introduce modifiche alla normativa vigente, incidendo soprattutto sulla Legge Mancino e Reale. Sono previste anche delle introduzioni abbastanza importanti, come l’istituzione di una Giornata nazionale e l’incremento dei fondi economici.
Prima di affrontare la legge in questione, breve spiegazione: il termine omotransfobia punta a evolvere il concetto di omofobia, poiché si parla dell’odio nei confronti di omosessuali e anche transessuali. La parola omolesbotransfobia, perciò, allarga questa visione d’insieme alle persone lesbiche. Infine, il significato di misoginia è l’atteggiamento di repulsione e avversione nei confronti delle donne.
Per parlare del decreto legge contro l’omotransfobia dobbiamo tornare indietro al 24 ottobre 2019, mese in cui la Commissione Giustizia ha avviato l’esame della proposta di legge nota come Legge Zan, un disegno di legge che prende il nome dal suo primo firmatario e relatore Alessandro Zan, del Partito Democratico, promosso dall’allora maggioranza del Governo Conte II (PD e Movimento 5 Stelle).
Questo ddl contro l’omotransfobia si basa su 5 proposte di leggi del passato (Boldrini, Zan, Scalfarotto, Perantoni, Bartolozzi) amalgamate in un testo unificato come “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.
Inizialmente le persone disabili non erano inserite all’interno della proposta di legge, fino al 27 ottobre 2020, quando la Camera approvò l’estensione del testo ai reati legati alla disabilità della vittima. L’annuncio fu dato dallo stesso Alessandro Zan su Twitter: “Abbiamo appena approvato l’emendamento che estende la legge contro omotransfobia e misoginia anche ai reati commessi per la disabilità della vittima. Stiamo approvando un ampio strumento contro le discriminazioni e le violenze. Orgoglioso di questi passi avanti!”.
Per Carmelo Comisi, fondatore del Disability Pride Network, tale testo di legge è importante anche per le persone disabili, come ci ha spiegato in una nostra intervista: “È il primo disegno di legge che incomincia a parlare dei crimini d’odio verso le persone con disabilità“, e questo fa capire “che anche le persone con disabilità hanno bisogno di una particolare tutela”.
Prima di questa svolta, l’iter di approvazione della legge era iniziato tra il 28 giugno e il 1° luglio 2020, con appunto la deposizione del documento alla commissione Giustizia della Camera. Successivamente, il 14 luglio il testo è stato adottato dalla stessa commissione, che ne ha iniziato la discussione il 3 agosto.
L’obiettivo principale della legge Zan è modificare gli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, ampliando i reati d’odio dovuti al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità. Oltre a questo, il ddl punta a istituire una giornata nazionale di sensibilizzazione e inasprire le pene per chi commette discriminazione.
Dal testo unificato e completo possiamo vedere che la Legge Zan contiene 10 articoli:
Martedì 13 luglio 2021 non è stato approvato il DDL Zan in Senato. La discussione però potrebbe riprendere il 25 ottobre 2021. La storia di questo documento di legge è stata spesso caratterizzata da svariati stop e crisi di mediazione.
Basti pensare che, lo scorso anno, la discussione alla Camera del ddl Zan riprese solo dal 27 ottobre, dopo che un tentativo di stop da parte dell’opposizione del Governo Conte II (Fratelli d’Italia e Lega) fu rigettato con 254 contrari e 201 favorevoli (Repubblica). L’iter ha subìto anche un ulteriore ritardo a causa dell’emergenza Covid, che in quei mesi aveva portato l’Italia a un rigido lockdown.
Comunque il 28 ottobre 2020 i primi 5 articoli del disegno di legge furono approvati alla Camera. Nel pomeriggio del 29 ottobre, invece, si discusse sull’introduzione della giornata nazionale, con la bocciatura degli emendamenti che volevano sopprimere l’articolo in oggetto.
Mercoledì 4 novembre 2020 la Camera approvò il testo unificato con 265 sì, 193 no e un astenuto. Su Twitter Alessandro Zan parlò di “un grande passo avanti contro discriminazioni, odio e violenze. Con lo stesso impegno e la stessa tenacia inizieremo il percorso al Senato. L’Italia raggiungerà questo traguardo di civiltà”.
Tuttavia, dopo la calendarizzazione in Senato, il 28 aprile 2021 il ddl Zan fu al centro di un’accesa polemica per la nomina del relatore, affidata al senatore Andrea Ostellari (Lega), che secondo Zan si sarebbe “autonominato” a questa carica “per continuare con il suo ostruzionismo”. Lo stesso Ostellari replicò alle accuse, affermando che “il regolamento prevede che il relatore di ciascun disegno di legge sia il presidente della commissione, che ha la facoltà di delegare questa funzione ad altri commissari”.
Dall’inizio di maggio il testo è stato adottato dalla Commissione Giustizia del Senato in un unico iter, cioè separato da ogni altro documento di legge in fase di studio. La decisione è stata presa con 12 voti favorevoli e 9 contrari. Arriviamo così al 6 luglio, giorno del match point sfiorato per l’approvazione della legge, in quanto le parti non sono riuscite a trovare un compromesso sulla discussione degli articoli 1, 4 e 7.
Da una parte PD e M5S vorrebbero approvare in Senato il testo così com’è, senza alcuna modifica. Dall’altra, invece, Italia Viva e Lega vorrebbero riscrivere gli articoli sopracitati, lasciando inalterati i principi diffusi dalla legge Scalfarotto. Nei dettagli, chi è contrario al ddl zan chiede che:
Nel novembre 2020 abbiamo intervistato il primo firmatario della proposta di legge, Alessandro Zan, il quale ci ha spiegato che tale ddl non introduce solo delle nuove soluzioni penali, ma porta strumenti che permettono di recuperare i rei facendoli lavorare “nelle associazioni che proteggono e difendono le vittime dei crimini d’odio, in modo tale che, stando vicino alla sofferenza di queste persone e conoscendo realmente cosa significa essere discriminati, possa trasformare i sentimenti di odio in sentimenti positivi”.
Infine, su chi pensa che tale legge limiti la libertà d’espressione, Zan ha replicato che “quando l’espressione determinata un concreto pericolo di discriminazione per una persona, quella non è un’opinione, ma un reato, che è già presente nel nostro ordinamento”.
Ultima modifica: 15/10/2021