Date accensione riscaldamento 2024, quando accendere i termosifoni?

Redazione:

Ma quali sono le date di accensione del riscaldamento nel 2024? Con l’inizio dell’autunno e l’abbassamento improvviso delle temperature negli ultimi giorni, in molte case italiane la domanda comune è quando possiamo accendere i termosifoni. Ma come funziona l’accensione del riscaldamento in Italia e quando si potranno attivare i termosifoni?

Accensione riscaldamento 2024: cosa c’è da sapere

Prima di scoprire le date dell’accensione del riscaldamento 2024 in Italia, è necessario sapere che l’Italia è suddivisa in 6 zone climatiche, ognuna delle quali ha una data più o meno specifica di inizio in cui accendere i termosifoni, così come può variare la durata di accensione durante la giornata. La temperatura massima stabilita invece è di 19 gradi, con una possibile tolleranza di 2 gradi.

Queste variazioni sono necessarie in quanto l’Italia presenta varie zone climatiche, per cui le zone più fredde sono portate ad accendere prima i riscaldamenti. Inoltre, stabilire date e orari permette di ottimizzare il consumo di energia, e quindi di risparmiare. Altresì, queste limitazioni sono necessarie per ridurre l’inquinamento atmosferico.

Accensione riscaldamento 2024: ecco il calendario

In base alle informazioni diffuse da SkyTg24 e La Gazzetta dello Sport, generalmente l’accensione del riscaldamento avviene tra il 15 ottobre e il 1° dicembre, mentre lo spegnimento è previsto tra il 15 marzo e il 15 aprile. Tutto dipende dalla fascia di appartenenza.

I primi ad accendere i termosifoni sono i cittadini della Zona F, che include le province di Belluno, Cuneo e Trento, visto che sono considerati i comuni più freddi d’Italia, senza però limiti e orari da rispettare.

Dopo di che anche nella Zona E possono essere accesi i riscaldamenti dal 15 ottobre (e si devono spegnere il 15 aprile), per un massimo di 14 ore al giorno: ciò riguarda le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza.

Nella Zona D invece l’accensione del riscaldamento avviene dal 1° novembre 2024 per un massimo di 12 ore al giorno, per poi essere spenti il 15 aprile 2025. Ciò riguarda le province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo.

Nella Zona C poi i termosifoni possono essere accesi dal 15 novembre 2024 per un massimo di 10 ore, ma devono essere spenti entro il 31 marzo 2025. In questa zona troviamo le province di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.

Dopo è il turno della Zona B, dove l’accensione dei termosifoni è previsto dal 1° dicembre 2024 al 31 marzo 2025 per 8 ore al giorno, e riguarda quindi le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.

Dal 1° dicembre 2025 potranno essere accesi anche i riscaldamenti della Zona A, ma dovranno essere spenti entro il 15 marzo 2025. Anche in questo caso il limite è di 8 ore al giorno, ed è previsto per le province di Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa.

I limiti e le norme sono obbligatorie e non devono essere superati, a eccezione di situazioni in cui vi sono improvvisi cambi di temperature, che possono dare la possibilità ai sindaci di anticipare l’accensione dei termosifoni i posticiparne la chiusura. Se queste regole non verranno rispettate, si rischiano multe che vanno da 500 a 3mila euro.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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