Ricostruzione del caso di Cristiano Ronaldo che avrebbe colpito il telefono di un piccolo tifoso con autismo e disprassia dell'Everton
Lo scorso weekend Cristiano Ronaldo è stato protagonista – in negativo – di un gesto di frustrazione che avrebbe colpito il telefono di un piccolo tifoso con autismo. Nelle ultime ore numerose testate giornalistiche in tutto il mondo hanno rilanciato la notizia, menzionando un video diffuso sui social media. Qui proviamo a ricostruire l’intera vicenda.
Prima di tutto, il contesto. Sabato 9 aprile 2022 il Manchester United (squadra in cui attualmente milita CR7) ha perso la sfida in casa dell’Everton per 1 a 0 firmato Anthony Gordon. Per i Red Devils questa sconfitta pesa come un macigno, poiché allontana la squadra dalla zona Champions di 6 lunghezze.
Alla fine del match però, mentre i giocatori si apprestavano ad abbandonare il Goodison Park, Cristiano Ronaldo avrebbe colpito con forza il telefono di un tifoso dell’Everton che stava riprendendo l’uscita degli atleti dallo stadio. Un primo video è stato diffuso da EvertonHub su Twitter, e mostra una sequenza di pochi secondi in cui il campione portoghese getterebbe a terra uno smartphone.
Nelle ore successive è apparso un video più esteso, che mostrerebbe ancora più nel dettaglio la dinamica del fatto. Cristiano Ronaldo si appresta a lasciare il campo, dolorante a una gamba, ma prima colpisce con forza quello che sembrerebbe essere uno smartphone tenuto tra le mani di uno spettatore.
Una volta diffusi online, i filmati hanno fatto il giro del mondo, richiamando l’attenzione delle testate giornalistiche internazionali. Una mobilitazione che ha comunque accesso una replica da parte del calciatore portoghese, che ha affidato a Instagram le proprie scuse: “Non è mai facile affrontare le emozioni in momenti difficili come quello che stiamo affrontando. Tuttavia, dobbiamo sempre essere rispettosi, pazienti e dare l’esempio a tutti i giovani che amano il bel gioco. Vorrei scusarmi per il mio sfogo e, se possibile, vorrei invitare questo tifoso a guardare una partita all’Old Trafford in segno di fair-play e sportività”.
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Nel mentre nuovi dettagli sono emersi attorno la vicenda, poiché il tifoso dell’Everton sarebbe un 14enne con autismo e disprassia, e sarebbe rimasto sconvolto in maniera tale che avrà difficoltà a tornare in uno stadio. A renderlo noto è proprio la madre del giovane in un’intervista di ECHO.
Sarah Kelly è la madre del 14enne Jake Harding, che sabato scorso è andato a vedere la sua squadra del cuore, l’Everton, per la prima volta nella sua vita. In base alla ricostruzione fatta da Kelly, il telefono colpito da Cristiano Ronaldo sarebbe di suo figlio: “[Jake Harding, ndr] Ha filmato tutti i giocatori dello United che passavano. E poi ha abbassato il telefono perché Ronaldo aveva tirato giù il calzino e la gamba sanguinava. Ha abbassato il telefono per vedere di cosa si trattava, non parlava nemmeno. Ronaldo poi è passato, con un terribile, terribile temperamento, ha distrutto il telefono dalla mano di mio figlio e ha continuato a camminare”.
Come prova delle sue parole, Kelly ha inviato alcune foto alla redazione di ECHO, mostrando non solo lo smarpthone rotto, ma anche le condizioni della mano del figlio: “Puoi vedere dal livido che ha c’è stato un contatto”. Ed è qui che la madre rivela un dettaglio in più della storia: “Stavo piangendo, ero sconvolta, Jacob era completamente scioccato – è autistico e ha anche la disprassia, quindi non ha davvero digerito quello che stava succedendo finché non è tornato a casa adesso. […] È davvero arrabbiato per questo e lo ha completamente scoraggiato per andare di nuovo a una partita. Questa è la prima partita di calcio a cui è stato ed è successo questo”.
In merito al fatto, la polizia del Merseyside ha aperto le indagini, come confermato da un portavoce a ECHO: “Stiamo collaborando con il Manchester United Football Club e l’Everton FC a seguito delle segnalazioni di un presunto assalto”.
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Con il termine autismo ci riferiamo a un disturbo dello spettro autistico che, a seconda della gravità, potrebbe causare una compromissione di diverse tipologie di interazione e comunicazione. Non è definibile come una malattia, quanto come una condizione di disordine neuropsichico.
Avere a che fare con un bambino autistico richiede impegno, attenzione e soprattutto costanza. Ad esempio, i genitori devono conoscere a menadito quali sono le cause che suscitano una certa reazione nei figli autistici, sia che siano positive che negative. Inoltre, per determinare un ambiente alla portata di chi ha l’autismo, è necessario creare un’interazione coerente nel tempo, in modo tale anche da realizzare una zona sicura entro la quale il giovane individuo si senta tranquillo nel potersi esprimere.
Questi sono solo alcuni suggerimenti consigliate alle famiglie, ma si trattano comunque di suggerimenti generici che non possono essere applicati a un caso specifico – che comunque vanno sempre concordate con un medico specializzato prima di metterle in pratica.
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Ultima modifica: 11/04/2022