Nel contesto delle elezioni europee 2024, il termine scheda bianca si riferisce a una specifica modalità di espressione del voto
Nel contesto delle elezioni europee 2024, il termine scheda bianca si riferisce a una specifica modalità di espressione del voto, che si distingue in maniera netta dal voto nullo o dal voto valido. Optare per la scheda bianca è una scelta consapevole e simbolica, spesso utilizzata per trasmettere un messaggio che va oltre il voto. Ad ogni modo, votare scheda bianca può avere dei contro che è meglio sapere.
La scheda bianca è quella che si inserisce nell’urna elettorale senza alcuna indicazione di voto. Ciò significa che l’elettore si presenta al seggio, ritira la propria scheda elettorale ma non esercita il proprio voto. Successivamente, la scheda viene comunque inserita nell’urna come parte del processo di votazione.
Quando un elettore sceglie di inserire una scheda bianca nell’urna, compie un gesto di partecipazione al processo democratico, pur non esprimendo una preferenza per alcun candidato o partito. Questa decisione può avere diverse interpretazioni e motivazioni.
Nonostante non influenzi direttamente l’esito delle elezioni in termini di seggi assegnati, il voto in bianco è valido e va comunque contato e registrato. Questo permette di avere un’idea più chiara del clima politico e del grado di soddisfazione o insoddisfazione degli elettori. La presenza significativa di schede bianche può indurre riflessioni e discussioni all’interno delle forze politiche e tra gli osservatori.
Dal punto di vista legale, la scheda bianca è un voto a tutti gli effetti e va conteggiata al pari delle altre schede. L’unico rischio possibile (anche se poco probabile) è che qualcuno possa “sfruttare” il fatto che sia bianca per apporre una sigla sul proprio candidato preferito. Sia chiaro, in un seggio elettorale ci sono mille occhi e non è un cosa facile da fare. Senza contare che siglare una scheda bianca è un reato. La storia, purtroppo, ci ha messo di fronte a truffe nel seggio elettorale e fare giornalismo, significa anche e soprattutto elencare tutte le possibilità (anche quelle più remote).
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Sebbene entrambi riflettano un atteggiamento di dissenso e distacco verso il sistema elettorale, le loro differenze sottolineano sfumature importanti nel comportamento degli elettori. La “scheda bianca” rappresenta una forma di protesta passiva, in cui gli elettori si recano regolarmente alle urne ma decidono consapevolmente di non esprimere preferenza per nessun candidato. Questa azione simbolica, inserendo una scheda non compilata nell’urna, trasmette un chiaro messaggio di disapprovazione nei confronti delle opzioni di voto disponibili.
L’astensionismo invece è una forma più radicale di protesta, dove gli elettori scelgono di non partecipare affatto al processo elettorale, evitando di recarsi alle urne. Questo comportamento riflette un grado di disimpegno totale dalla partecipazione al sistema politico, spesso motivato da un senso di impotenza o disillusione.
Una scheda elettorale è da considerarsi nulla quando il voto espresso non rispetta le regole stabilite dalla legge elettorale vigente. Questo tipo di scheda non contribuisce al conteggio dei voti validi per i candidati o le liste elettorali ed è valida solo per il conteggio generale dell’affluenza alle urne. Esistono vari motivi per cui una scheda può essere dichiarata nulla:
Ultima modifica: 30/04/2024