Cosa fare contro il cambiamento climatico? Esistono delle soluzioni pratiche contro la crisi climatica? Ormai ogni anno registriamo con maggiore frequenza eventi estremi dati dal climate change: incendi, inondazioni, dissesti idrogeologici, temperature elevate e altre conseguenze metereologiche stanno avendo un posto di grande rilevanza nella cronaca giornaliera.
Ciò testimonia che l’attuale modello socio-economico, votato al consumo e alla produzione eccessiva, è diventato insostenibile: questi comportamenti hanno determinato un aumento di temperatura così elevato che oggi paghiamo a caro prezzo. Ma cosa può fare ognuno di noi per aiutare il clima e il pianeta?
Cambiamento climatico: cos’è, cause e conseguenze
A cosa è dovuta la crisi climatica? Ormai sappiamo che alla base dei cambiamenti climatici ci sono i gas serra prodotti dalle attività umane che, all’interno dell’atmosfera, hanno creato una cappa capace di innalzare la temperatura media globale. Tutto a causa dell’uso estremo dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas).
Poi ci sono altri elementi che contribuiscono ad alimentare questo stato di emergenza, come la deforestazione, l’uso di fertilizzanti azotati e lo sviluppo dell’allevamento di bestiame, ma resta sempre il solito concetto: le attività umane stanno rendendo difficoltosa la permanenza della nostra specie su questo pianeta.
E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: temperature elevate, frequenti incendi, dissesti idrogeologici, calo della disponibilità e della qualità di acqua dolce, inondazioni, innalzamento del livello del mare, cambiamenti nella biodiversità e nella composizione fisica degli oceani, siccità, grandine gigante e via discorrendo.
Ma le conseguenze gravi non sono solo a livello ambientali, ma anche a livello sociale: case sfollate, infrastrutture distrutte, diminuzione della produttività e del PIL globale, morti sul lavoro per il troppo caldo, ingenti perdite agricole, alluvioni (come accaduto in Emilia-Romagna nella primavera del 2023). Insomma, la crisi climatica colpisce ogni settore della società umana.
Cosa fare per fermare il cambiamento climatico?
Prima di affrontare questo discorso, vale la pena evidenziare che – obiettivamente – il singolo da solo non può determinare una trasformazione rilevante, ma è richiesta una risposta unitaria da parte della collettività. Tuttavia, per arrivare a questo step, è necessario che ognuno di noi faccia la propria piccola parte.
Sappiamo che il cambiamento climatico è dovuto all’attività dell’essere umano. Ognuno di noi però incide in maniera diversa: le persone con grandi ricchezze, i magnati, le aziende, le multinazionali e i governi sono i primi imputati per le eccessive emissioni di gas serra, a causa del proprio status sociale ed economico e del controllo sulla capacità decisionale verso la collettività. Di contro quindi, un singolo cittadino di bassa estrazione socio-economica non contribuirà all’emissione di gas serra nella stessa misura.
La differenza sostanziale però sta proprio nella collettività, la quale se in grado di cambiare i propri comportamenti (oggi consumistici) può determinare un cambiamento anche in aziende e governi, che saranno costrette ad adattarsi al nuovo corso sociale.
Insomma, cambiare i propri consumi e i propri comportanti nelle nostre piccole vite può generare enormi trasformazioni. Ma cosa possiamo fare per generare una collettività più unita e informata al contrasto della crisi climatica? Esistono alcune soluzioni che possono essere applica in vari contesti, ad esempio:
- scegliere un’alimentazione il più possibile vegetale, al fine di contrastare la produzione eccessiva di carne, uova e latticini;
- ridurre il più possibile i viaggi in aereo e in macchina, optando per mezzi di trasporto sostenibili come car sharing, biciclette e auto elettriche, mezzi di trasporto pubblico e via discorrendo;
- acquistare prodotti o usufruire di servizi che impattino il meno possibile sull’ambiente;
- ridurre l’utilizzo della plastica;
- smaltire correttamente i rifiuti;
- riciclare, riutilizzare e ridurre;
- ridurre i propri rifiuti;
- spegnere le luci in casa quando non servono;
- staccare le spine dalle prese se non sono necessarie per la ricarica dei nostri device tecnologici;
- utilizzare acqua piovana per irrigare i fiori;
- fare docce brevi.
Ovviamente alcune di queste voci non sono semplici da mettere in pratica, in quanto molto dipende dal contesto socio-economico all’interno del quale si cresce. Ma è necessario che ognuno faccia la propria piccola parte, in quanto si verrà a creare una risposta collettiva che governi e aziende dovranno tenere in considerazione.
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