L’emergenza Coronavirus, le istruzioni su come lavarsi le mani, i Dpcm, l’hashtag iorestoacasa, la mole di persone in fuga da Milano, la Lombardia isolata, poi tutto il Paese in un’unica zona arancione. Non basterebbe un articolo per raccontare una storia che, ogni giorno, si aggiorna continuamente, e si diffonde a macchia d’olio nelle cronache italiane ed estere.
Stiamo vivendo una situazione decisamente atipica e seria, che sta sconvolgendo la vita di tutti, chi più chi meno. Da quando l’incedere quotidiano ha subito un drastico ridimensionamento, l’Italia ha dato prova di saper rispondere alla chiamata di responsabilità comune. O almeno, immediatamente dopo l’esplosione della paura e della psicosi. Staremo superando questo esame?
Il richiamo alla responsabilità comune (insieme a #iorestoacasa) è divenuto il mantra per eccellenza di questa nuova routine ai tempi del nuovo Coronavirus. Una quotidianità forzata, certo, ma pur sempre necessaria per evitare il peggioramento della situazione. Una dinamica, tra l’altro, rimbalzata sui social, sia dai vip che dalla gente comune, alle prese con la diffusione di messaggi positivi, iniziative e consigli su cosa poter fare a casa, da soli o con la propria famiglia.
Insomma, una serie di azioni che hanno mostrato la parte più civile e umana del Paese. Quella che, nonostante il momento incerto e critico, ha saputo dare forza al proprio senso di sacrificio. Certo, episodi spiacevoli li abbiamo avuti. Tra chi ha iniziato a razziare supermercati ed è fuggito da Milano in preda all’angoscia la notte prima dell’emanazione del decreto dell’8 marzo 2020, qualche attempato c’è stato. A oggi, però, gli episodi spiacevoli sono nettamente diminuiti.
Adesso, c’è la musica dai balconi. Ormai ogni sera, i flash mob a distanza chiamano a raccolta numerosi artisti che, armati del proprio strumento, dilettano la propria zona abitativa con canzoni, inni e brani di ogni tipo. “Andrà tutto bene” è lo slogan di una responsabilità comune che, seppur lentamente, ci sta convincendo che il futuro è pieno di speranza. Una speranza che può essere raggiunta grazie al senso di responsabilità comune. Una prova umana e sociale, che non deve essere solo perseguita oggi, ma sempre. Dovrà divenire un insegnamento per i posteri e per chiunque abbia fatto parte di questa (maledetta) pagina di storia umana.
Un avvertimento e un allarme in merito ai disabili che Ability Channel sta raccogliendo direttamente dai protagonisti – oltre a spiegare approfonditamente cos’è il virus in questione. Ad esempio, c’è l’esperienza di Francesca da Sassari, una donna con disabilità che, in un’intervista, pone l’attenzione anche sull’importanza della tutela della riabilitazione: “Questo per me, e per tutte le persone con problemi di salute, rappresenta un problema serio perché in assenza di trattamenti le nostre condizioni possono aggravarsi”.
Nel suo discorso, però, Francesca ci tiene anche a lanciare un messaggio di responsabilità comune: “Sono angosciata per la leggerezza con la quale troppe persone hanno da subito affrontato questa emergenza, sottovalutando gli avvisi degli scienziati e delle autorità”. Non ci dimentichiamo, quindi, che le nostre azioni possono avere delle gravi conseguenze sulle vite degli altri, sia sul nostro vicino che sul concittadino a chilometri di distanza da noi.
Vuoi ricevere aggiornamenti giornalieri sul numero di contagi e di persone guarite? E allora visita questo articolo di Ability Channel, dove troverai dati e statistiche dettagliate in materia.