Uno studio giornaliero dell'EIEF ipotizza i giorni in cui non saranno registrati ulteriori contagi da COVID-19.
Quando finirà l’emergenza Coronavirus in Italia? Difficile dirlo con certezza, ancora più complesso fare ipotesi aggiornate. Basti pensare che, in merito, né la Protezione Civile né il Ministero della Salute si sono sbottonati la camicia.
Il nuovo virus è un nemico infimo che, ogni giorno, può cambiare le carte in tavola. C’è chi comunque sta provando a mettere sul piatto delle ipotesi concrete e revisionate scrupolosamente, al fine di provare a tracciare la linea di arrivo della fine della pandemia da COVID-19.
Per consegnare uno scenario il più possibile veritiero, abbiamo consultato uno studio di Franco Peracchi, ordinario di Econometria in congedo dall’Università di Tor Vergata e direttore del Master di Economia alla Georgetown University di Washington, per l’EIEF, Einaudi Institute For Economics and Finance, centro di ricerca universitaria di Roma.
La ricerca – intitolata “The Covid-19 pandemic in Italy” – si basa sull’indagine della variazione dei dati giornalieri dei contagi da Coronavirus diffusi dalle autorità. Inizialmente era aggiornato ogni giorno, tuttavia al momento l’ultima modifica risale a lunedì 30 marzo 2020, in quanto la stessa Protezione Civile ha modificato il contenuto e il significato delle proprie statistiche, e di conseguenza il lavoro degli analisti.
Prima di procedere con la stesura dei dati, però, va fatta una precisazione ulteriore. Il numero dei casi studiati dalla ricerca riguarda chi è risultato positivo al test, e non è pari al numero degli abitanti in Italia. Insomma, oltre al fatto che la situazione Coronavirus muta con estrema facilità, bisogna tener conto che le proiezioni in futuro possono cambiare.
Lo studio di EIEF ipotizza che, a livello nazionale, non registreremo nuove diagnosi di tamponi positivi al nuovo Coronavirus tra il 1° e il 10 maggio 2020. Ovviamente, come detto sopra, si tratta di una proiezione che dipenderà anche dalla gestione del lockdown, dalle misure Dpcm integrative e dalla responsabilità comune dei cittadini.
Inoltre l’analisi di Peracchi diffonde anche previsioni per le singole regioni italiane. Di seguito, ecco le varie ipotesi:
Com’è possibile notare, nell’elenco mancano Campania, Marche, Molise e Sardegna. Secondo quanto riportato dall’edizione cartacea del Corriere della Sera del 31 marzo scorso, infatti, le previsioni non sono state rese note in quanto queste regioni non hanno ancora imboccato la curva discendente dei contagi.
E intanto, poche ore fa, il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che le misure nazionali dei Dpcm riguardanti gli spostamenti e i servizi essenziali saranno prorogate fino al 13 aprile 2020. Lo ha fatto durante un’informativa al Senato.
“I dati migliorano ma sarebbe un errore cadere in facili ottimismi – ha avvertito -. L’allarme non è cessato e per questo è importante mantenere fino al 13 aprile tutte le misure di limitazioni economiche e sociali e degli spostamenti individuali”.
Grafiche a cura di Angela Di Lauro
Ultima modifica: 20/04/2020