Hai appena avuto un figlio o stai per allargare la tua famiglia? Allora il congedo parentale è un diritto che devi conoscere. Questo periodo di assenza dal lavoro ti permette di dedicare tutto il tempo necessario al tuo bambino, senza dover rinunciare alla tua carriera.
Cos’è esattamente il congedo parentale
È un periodo di pausa dal lavoro, facoltativo ma molto utile, che puoi richiedere sia tu che il tuo partner. A differenza del congedo di maternità e paternità, che sono obbligatori e hanno una durata limitata, il congedo parentale ti offre una maggiore flessibilità per organizzare i tuoi tempi in base alle esigenze della tua famiglia.
Come funziona il congedo parentale
Il congedo parentale ti offre la flessibilità di organizzare la tua assenza dal lavoro fino a quando tuo figlio compie 12 anni. Puoi scegliere di prenderti una lunga pausa o di frazionare il periodo in base alle tue esigenze. Ricorda, però, che la durata massima complessiva per entrambi i genitori è di 10 mesi. Durante questo periodo, riceverai un’indennità economica, anche se potrebbe essere inferiore al tuo stipendio normale.
Il congedo parentale non è solo un diritto, ma rappresenta anche un’importante opportunità. Innanzitutto, ti consente di instaurare un legame profondo con tuo figlio, poiché i primi anni sono fondamentali per il suo sviluppo. Inoltre, offre la possibilità di bilanciare il lavoro con la vita familiare, permettendoti di gestire al meglio le tue responsabilità. Infine, avere più tempo a disposizione ti aiuta a ridurre lo stress, consentendoti di vivere la genitorialità con maggiore calma e serenità.
A chi spetta il congedo parentale
Il congedo parentale, diritto spettante ai genitori lavoratori, si colloca entro il dodicesimo anno di vita del bambino. La durata complessiva di tale congedo, fruibile da entrambi i genitori, è fissata in dieci mesi, estendibili a undici nel caso in cui il padre si assenti dal lavoro per almeno tre mesi consecutivi o frazionati. Entro i limiti temporali sopra indicati, il diritto all’astensione dal lavoro è così ripartito:
- Madre lavoratrice dipendente: fino a sei mesi, continuativi o frazionati
- Padre lavoratore dipendente: fino a sei mesi, estendibili a sette se l’astensione dura almeno tre mesi. Il padre può fruire del congedo anche durante l’astensione obbligatoria della madre, indipendentemente dal suo status lavorativo
- Genitore solo: fino a undici mesi, continuativi o frazionati. Si considera genitore solo anche colui al quale sia stato affidato in via esclusiva il figlio ai sensi dell’art. 337-quater del codice civile
La normativa sul congedo parentale offre ai genitori lavoratori un quadro normativo chiaro e dettagliato, volto a garantire un equilibrio tra vita familiare e professionale. La flessibilità nella fruizione del congedo e le tutele previste per il genitore solo rappresentano un passo avanti verso una maggiore parità di genere e un migliore sostegno alla genitorialità.
A quanto ammonta il congedo
Ai genitori lavoratori dipendenti spetta un’indennità per il periodo di congedo parentale, calcolata sulla base della loro retribuzione.
- Indennità base: L’indennità ordinaria corrisponde al 30% della retribuzione media giornaliera.
- Indennità maggiorata: Per un mese di congedo, è prevista un’indennità maggiorata pari all’80% della retribuzione, fruibile entro il sesto anno di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia).
Il congedo parentale può durare fino a nove mesi, suddiviso in:
- Tre mesi per la madre, non cedibili al padre
- 3 mesi per il padre, non cedibili alla madre
- Tre mesi aggiuntivi, fruibili da entrambi i genitori in alternativa
Per il genitore solo, sono previsti nove mesi di congedo. Per i periodi di congedo oltre i nove mesi indennizzati, l’indennità è riconosciuta solo se il reddito del genitore è inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione.
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Quali lavoratori possono richiedere il congedo
Per poter richiedere il congedo parentale, le lavoratrici e i lavoratori dipendenti devono avere un rapporto di lavoro attivo. Anche i lavoratori agricoli con contratto a tempo determinato possono fare richiesta di congedo parentale durante il primo anno di vita del bambino, a condizione di aver effettuato almeno 51 giornate di lavoro in agricoltura nell’anno precedente.
Questo congedo è indennizzabile anche per eventuali astensioni che si prolungano nel secondo anno. Negli anni successivi fino al dodicesimo, è possibile richiedere il congedo se si è ancora in stato di lavoratore, il che richiede l’iscrizione negli elenchi agricoli e il raggiungimento delle stesse 51 giornate di lavoro, sia nell’anno precedente che nello stesso anno, purché le giornate siano completate prima dell’inizio del congedo.
Quando presentare la domanda
Le richieste di congedo parentale devono essere presentate prima dell’inizio del periodo richiesto. Se la domanda viene fatta in seguito, l’indennità sarà erogata solo per i giorni di congedo successivi alla presentazione. Per i dipendenti, l’indennità è anticipata dal datore di lavoro. Per gli operai agricoli e i lavoratori dello spettacolo a tempo determinato, il pagamento sarà effettuato direttamente dall’INPS.