Le grandinate gigante stanno colpendo duramente l'Italia, e molto è dovuto al cambiamento climatico. Spieghiamo cosa sta succedendo
In Italia stanno aumentando gli episodi di grandine gigante, soprattutto nelle regione del Nord. Durante l’estate del 2023 ad esempio in Lombardia e in Emilia-Romagna (quest’ultima già martoriata dall’alluvione della primavera 2023) sono state registrate intense grandinate, diventate ormai sempre più frequenti e pericolose (un sintomo feroce del cambiamento climatico). Ma come mai si forma la grandine gigante?
La grandine è formata dalla caduta di pezzi di ghiaccio generalmente atmosferici di dimensione variabile: ultimamente però le dimensioni delle grandinate vanno dai 5-6 ai 10 centimetri (o anche superiori) di diametro, diventando molto pericolose per l’essere umano e capace di devastare qualsiasi cosa.
Ma come si forma un chicco di grandine? Quando la temperatura all’interno delle nubi di un temporale tocca i 0°, la goccia di pioggia diventa di ghiaccio e si rinforza grazie alle correnti ascensionali, attraversando la nuvola. Tuttavia, se le correnti ascensionali aumentano, se c’è molta più acqua nella nube e se c’è molto vapore acqueo, allora si aggiungono più strati di ghiaccio attorno la gocciolina, diventando una grandine gigante.
Dunque a formare queste grandinate sono “le condizioni ambientali”, secondo Sante Laviola, ricercatore del Cnr-Isac, in quanto sono “le principali responsabili della formazione di forti grandinate durante la fine dell’estate e l’autunno. In questa fase dell’anno si registrano i valori più alti sia per quanto riguarda i fenomeni intensi che per quelli estremi”.
La dichiarazione arriva a margine di uno studio effettuato dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac), pubblicato sulla rivista Remote Sensing, di cui Laviola è il primo autore, da cui emerge che nel decennio 2010-2021 c’è stata una crescita media di circa il 30% delle grandinate di severità “intense” e “estreme”.
“Questo risultato- ha spiegato il ricercatore – sembra trovare piena aderenza con gli andamenti delle principali variabili climatiche alla base della formazione dei sistemi temporaleschi intensi. Va comunque considerata la possibile incidenza del cambiamento climatico sulla frequenza, distribuzione e intensificazione di questi fenomeni, su scala globale e all’interno di hot-spot climatici, ovvero nelle aree climaticamente più vulnerabili”.
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In Italia il fenomeno della grandine gigante sembra essere più concreta rispetto che altrove. Come mai? La risposta sta nella conformazione del nostro Paese: la sua estensione da Nord a Sud e la presenza di montagne rendono l’Italia più esposta al rischio di grandine gigante.
A cambiare però è il comportamento stessa della grandine. Mentre prima si sviluppava tra le 12 e le 16, ora arriva verso il tramonto o le prime ore serali. Inoltre i fenomeni sono sempre più estremi e possono capitare anche fuori il range registrato in questi anni (aprile-settembre): ad esempio al Sud è possibile scontrarsi con grandine gigante durante novembre.
Infine, questi chicchi di grandine gigante portano conseguenze devastanti: basti pensare che una palla di ghiaccio di circa 10 centimetri può pesare addirittura 200 grammi, che dal cielo fino a terra può viaggiare per circa 150 chilometri all’ora. E purtroppo le previsioni degli esperti stimano che tali fenomeni diventeranno più estremi e feroci.
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Ultima modifica: 24/07/2023