Alla Cop28 di Dubai i combustibili fossili saranno rallentati e non eliminati. È quanto emerge dalla bozza degli accordi. Ma cosa sono?
I combustibili fossili sono i veri protagonisti della Cop28 di Dubai, seppur in negativo. In un mondo in rapida evoluzione, la crisi climatica rimane una delle questioni più urgenti, e la Cop28 ha riaperto il dibattito sull’impatto dei combustibili fossili sul nostro pianeta.
In questo articolo esploreremo cosa sono i combustibili fossili, il loro ruolo nel contesto della crisi climatica e la discussione attuale che emerge dalla bozza del documento della COP28, che non prevede un abbandono totale di questi combustibili, bensì una loro semplice riduzione.
Per chi va di fretta: i combustibili fossili, comprendenti petrolio, carbone e gas naturale, sono fonti di energia estratte dal sottosuolo. Essi sono fondamentali per l’economia moderna, ma rappresentano anche una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico e del riscaldamento globale. La loro combustione rilascia gas serra, principalmente CO2, accelerando il cambiamento climatico.
I combustibili fossili sono al centro di numerosi dibattiti da parte di scienzati e opinione pubblica: da una parte c’è la questione ambientale, cioè i danni che causano al nostro pianeta; dall’altra il modello sociale che ci vede totalmente dipendenti da questi sussidi.
I combustibili fossili sono fonti energetiche formate in seguito alla decomposizione anaerobica di materia vivente che contiene energia come risultato di un processo antico di fotosintesi, spiega tonello energie. Le tre tipologie più note di combustibili fossili sono carbone, petrolio e gas naturale.
Per comprendere appieno il loro impatto sulla società moderna, basti sapere che vengono utilizzati come fonte principale per la produzione di energia elettrica, per alimentare i trasporti e per la produzione di plastica, prodotti chimici e fertilizzanti. Insomma, attualmente risultano fondamentali, sebbene da anni si stanno studiando energie alternative e rinnovabili che possano sostituirli.
Tuttavia da sempre la scienza avverte che il loro utilizzo sta portando al collasso del clima, causato principalmente da emissioni gas serra, che contribuiscono al riscaldamento globale, dall’inquinamento aereo, con il rilascio di sostanze nocive, e dall’impatto delle azioni umane su terra e acqua, con gravi danni ambientali. Per questi motivi spesso sentiamo parlare di transizione energetica, cioè la sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili.
Altresì l’uso di questi sussidi produce sostanze come anidride carbonica, ossidi di azoto, metalli pesanti, monossido di carbonio e altre ancora che vengono associate ad esempio a maggiori rischi di contrarre malattie. Insomma, oltre per l’ambiente, i combustibili sono pericolosi anche per la salute umana.
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Vista la panoramica fin qui descritta, possiamo intuire come mai la scomparsa dell’eliminazione dei combustibili fossili dalla bozza della Cop28 di Dubai sta facendo scalpore. Da giorni infatti non si parla altro che di phase out, termine che indica la volontà di abbandonare i combustibili fossili.
Nelle ultime ore invece questo termine è stato sostituito con il noto phase down, cioè la riduzione dell’uso e della produzione di questi sussidi, una strategia che già è stata attuata a Glasgow 2021. Perciò invece di eliminare completamente i sussidi fossili, la Cop28 sembra intenzionata a proseguire con la strada già percorsa: semplice rallentamento nella produzione dei combustibili fossili.
Sullo sfondo però restano gli accordi di Parigi 2015, che impongono di mantenere il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5 – 2 gradi. Secondo alcuni però la Cop28 si tradurrà in un nulla di fatto. In base a quanto apprendiamo da Tgcom24, la nuova bozza del documento presentata comprenderebbe:
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Ultima modifica: 12/12/2023