L'ansia è una reazione naturale del corpo al pericolo o allo stress, ma può diventare un problema quando diventa eccessiva o persistente.
L’ansia è una reazione naturale del corpo al pericolo o allo stress, ma può diventare un problema quando diventa eccessiva o persistente. In molti si chiedono come combattere l’ansia e prima di entrare nello specifico di come si combatte, andiamo a vedere cos’è e come si manifesta. Ansia, agitazione e attacchi di panico spesso si confondono e di conseguenza è necessario fare chiarezza.
Per ansia si intende un’emozione che si manifesta come una sensazione di preoccupazione, paura o apprensione e può essere accompagnata da sintomi fisici come aumento del battito cardiaco, sudorazione, tremori, difficoltà respiratorie e tensione muscolare. L’ansia può essere una reazione normale e naturale a situazioni stressanti come un esame, un colloquio di lavoro o un evento importante, ma può diventare un disturbo quando diventa eccessivo, persistente e interferisce con la vita quotidiana.
Ci sono diversi tipi di disturbi d’ansia, tra cui il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo d’ansia sociale, il disturbo da attacchi di panico e il disturbo ossessivo-compulsivo. Di conseguenza, combattere l’ansia non è semplice perché ci sono mille sfaccettature e la sintomatologia è completta e articolata.
L’ansia può manifestarsi in modi diversi da persona a persona. Per questo motivo, combattere l’ansia non è semplice. Alcuni sintomi comuni possono includere:
Avere uno o più sintomi in occasioni sporadiche significa poco. Una persona può provare queste sensazioni durante una partita o durante un colloquio di lavoro, situazioni “normali” che alterano lo stato di salute psicofisico. Il campanello d’allarme deve scattare quando i sintomi si ripresentano ciclicamente, anche senza una motivazione specifica.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, esistono diverte tipologie di ansia. Sono classificate come disturbi e hanno, ognuno, una propria sintomatologia e una diagnosi specifica. Ecco perché diventa importante non generalizzare e approfondire le cause. Non basta un caso singolo per diagnosticare una forma di ansia:
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Qui andremo ad elencare, in maniera generica, le terapie classiche e tradizionali che aiutano a combattere l’ansia. Naturalmente ogni disturbo ha le sue specifiche e prima di prendere qualsiasi farmaco, consigliamo di rivolgersi al proprio medico di base.
Qui andremo ad elencare invece le terapie alternative che servono per combattere l’ansia. Anche qui si parla in modo generico e prima di intraprendere qualsiasi strada, è necessario farsi aiutare da un professionista.
La terapia cognitivo comportamentale (TCC) è una forma di terapia psicologica che si concentra sulle connessioni tra i pensieri, i comportamenti e le emozioni di una persona. La TCC si basa sull’idea che i pensieri negativi e disfunzionali possono portare a comportamenti problematici e a una maggiore sofferenza emotiva.
L’obiettivo della terapia è aiutare i pazienti a identificare i pensieri e i comportamenti negativi e a sostituirli con quelli più funzionali e positivi. La terapia cognitivo comportamentale (utilizzata per combattere l’ansia) prevede spesso l’utilizzo di tecniche di ristrutturazione cognitiva, di esposizione graduale e di tecniche di gestione dello stress per aiutare i pazienti a modificare i loro schemi di pensiero e a migliorare i loro comportamenti.
La terapia cognitivo comportamentale è utilizzata per trattare una vasta gamma di disturbi psicologici, tra cui l’ansia, la depressione, i disturbi alimentari, i disturbi del sonno, i disturbi da uso di sostanze, i disturbi del controllo degli impulsi e molti altri.
La mindfulness è una pratica di consapevolezza che consiste nell’essere presenti e consapevoli del momento presente, senza giudizio o reattività. Si tratta di una forma di meditazione che ha origini nella tradizione buddhista, ma che è stata adattata e resa accessibile a un pubblico più ampio nel contesto della psicologia occidentale.
Chi pratica minfulness, significa che ha un’attenzione consapevole al respiro, al corpo, ai pensieri e alle emozioni che emergono nel momento presente. Non cerca di modificarli o controllarli. L’obiettivo della pratica è di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie esperienze e dei propri pensieri, in modo da poter rispondere in modo più consapevole e meno reattivo alle situazioni di vita quotidiana.
La mindfulness è stata utilizzata con successo come tecnica terapeutica per affrontare problemi di salute mentale come l’ansia, la depressione, il disturbo da stress post-traumatico e altri disturbi correlati allo stress. Inoltre, la pratica della mindfulness può anche aiutare a ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e aumentare il benessere generale.
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Ultima modifica: 11/05/2023