L’ansia è una reazione naturale del corpo al pericolo o allo stress, ma può diventare un problema quando diventa eccessiva o persistente. In molti si chiedono come combattere l’ansia e prima di entrare nello specifico di come si combatte, andiamo a vedere cos’è e come si manifesta. Ansia, agitazione e attacchi di panico spesso si confondono e di conseguenza è necessario fare chiarezza.
Per ansia si intende un’emozione che si manifesta come una sensazione di preoccupazione, paura o apprensione e può essere accompagnata da sintomi fisici come aumento del battito cardiaco, sudorazione, tremori, difficoltà respiratorie e tensione muscolare. L’ansia può essere una reazione normale e naturale a situazioni stressanti come un esame, un colloquio di lavoro o un evento importante, ma può diventare un disturbo quando diventa eccessivo, persistente e interferisce con la vita quotidiana.
Ci sono diversi tipi di disturbi d’ansia, tra cui il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo d’ansia sociale, il disturbo da attacchi di panico e il disturbo ossessivo-compulsivo. Di conseguenza, combattere l’ansia non è semplice perché ci sono mille sfaccettature e la sintomatologia è completta e articolata.
Sintomatologia dell’ansia
L’ansia può manifestarsi in modi diversi da persona a persona. Per questo motivo, combattere l’ansia non è semplice. Alcuni sintomi comuni possono includere:
- Sensazione di preoccupazione e apprensione costante senza una ragione specifica;
- Irritabilità e difficoltà a rilassarsi;
- Difficoltà a concentrarsi o a mantenere l’attenzione;
- Sensazione di tensione muscolare o di tremore;
- Problemi di sonno come difficoltà ad addormentarsi o risvegli frequenti durante la notte;
- Sensazione di mancanza di respiro o di soffocamento;
- Palpitazioni o aumento della frequenza cardiaca;
- Sudorazione eccessiva o mani fredde e sudate;
- Sensazione di nausea o di mal di stomaco;
- Sensazione di vertigini o di svenimento;
- Paura di perdere il controllo o di impazzire;
- Paura di situazioni sociali o di essere giudicati dagli altri.
Avere uno o più sintomi in occasioni sporadiche significa poco. Una persona può provare queste sensazioni durante una partita o durante un colloquio di lavoro, situazioni “normali” che alterano lo stato di salute psicofisico. Il campanello d’allarme deve scattare quando i sintomi si ripresentano ciclicamente, anche senza una motivazione specifica.
Quali sono le tipologie d’ansia
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, esistono diverte tipologie di ansia. Sono classificate come disturbi e hanno, ognuno, una propria sintomatologia e una diagnosi specifica. Ecco perché diventa importante non generalizzare e approfondire le cause. Non basta un caso singolo per diagnosticare una forma di ansia:
- Disturbo d’ansia da separazione;
- Mutismo selettivo;
- Fobia Specifica;
- Disturbo d’ansia sociale;
- Disturbo di panico;
- Agorafobia;
- Disturbo d’ansia generalizzato;
- Disturbo d’ansia da condizione medica;
- Altro disturbo d’ansia specifico;
- Disturbo d’ansia non altrimenti specificato.
Leggi anche: Ecoansia: cos’è, quali sono i sintomi e come si sviluppa
Come combattere l’ansia coi metodi tradizionali
Qui andremo ad elencare, in maniera generica, le terapie classiche e tradizionali che aiutano a combattere l’ansia. Naturalmente ogni disturbo ha le sue specifiche e prima di prendere qualsiasi farmaco, consigliamo di rivolgersi al proprio medico di base.
- Terapia cognitivo-comportamentale: la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è un approccio terapeutico che si concentra sui pensieri e sui comportamenti che contribuiscono all’ansia. La TCC può aiutare a identificare e cambiare i modelli di pensiero negativi che possono alimentare l’ansia.
- Farmaci: ci sono diversi tipi di farmaci che possono essere utilizzati per trattare l’ansia, come gli ansiolitici e gli antidepressivi. Tuttavia, i farmaci non sono adatti a tutti e possono avere effetti collaterali indesiderati.
- Esercizio fisico: l’esercizio fisico può aiutare a ridurre i livelli di ansia e a migliorare l’umore. L’attività fisica rilascia endorfine, che sono sostanze chimiche del cervello che fanno sentire bene.
- Tecniche di rilassamento: tecniche come la respirazione profonda, la meditazione, lo yoga e la progressiva di rilassamento muscolare possono aiutare a ridurre l’ansia.
Come combattere l’ansia con i metodi alternativi
Qui andremo ad elencare invece le terapie alternative che servono per combattere l’ansia. Anche qui si parla in modo generico e prima di intraprendere qualsiasi strada, è necessario farsi aiutare da un professionista.
- Rimedi naturali: alcune erbe e integratori alimentari possono aiutare a ridurre i livelli di ansia. Ad esempio, la valeriana, il kava kava e la camomilla sono alcune delle erbe che sono state utilizzate per secoli per ridurre l’ansia.
- Terapie alternative: alcune terapie alternative, come l’agopuntura e la riflessologia, possono aiutare a ridurre i livelli di ansia. Tuttavia, la ricerca sul loro effetto è ancora in corso.
- Alimentazione: una dieta sana e equilibrata può aiutare a ridurre l’ansia. Ridurre il consumo di alcol, caffeina e zucchero può aiutare a ridurre l’ansia.
- Mindfulness: la mindfulness o la consapevolezza è una pratica che si concentra sull’essere presente nel momento. La mindfulness può aiutare a ridurre i livelli di ansia e a migliorare l’umore.
Cos’è la terapia comportamentale
La terapia cognitivo comportamentale (TCC) è una forma di terapia psicologica che si concentra sulle connessioni tra i pensieri, i comportamenti e le emozioni di una persona. La TCC si basa sull’idea che i pensieri negativi e disfunzionali possono portare a comportamenti problematici e a una maggiore sofferenza emotiva.
L’obiettivo della terapia è aiutare i pazienti a identificare i pensieri e i comportamenti negativi e a sostituirli con quelli più funzionali e positivi. La terapia cognitivo comportamentale (utilizzata per combattere l’ansia) prevede spesso l’utilizzo di tecniche di ristrutturazione cognitiva, di esposizione graduale e di tecniche di gestione dello stress per aiutare i pazienti a modificare i loro schemi di pensiero e a migliorare i loro comportamenti.
La terapia cognitivo comportamentale è utilizzata per trattare una vasta gamma di disturbi psicologici, tra cui l’ansia, la depressione, i disturbi alimentari, i disturbi del sonno, i disturbi da uso di sostanze, i disturbi del controllo degli impulsi e molti altri.
Cosa si intende per mindfulness
La mindfulness è una pratica di consapevolezza che consiste nell’essere presenti e consapevoli del momento presente, senza giudizio o reattività. Si tratta di una forma di meditazione che ha origini nella tradizione buddhista, ma che è stata adattata e resa accessibile a un pubblico più ampio nel contesto della psicologia occidentale.
Chi pratica minfulness, significa che ha un’attenzione consapevole al respiro, al corpo, ai pensieri e alle emozioni che emergono nel momento presente. Non cerca di modificarli o controllarli. L’obiettivo della pratica è di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie esperienze e dei propri pensieri, in modo da poter rispondere in modo più consapevole e meno reattivo alle situazioni di vita quotidiana.
La mindfulness è stata utilizzata con successo come tecnica terapeutica per affrontare problemi di salute mentale come l’ansia, la depressione, il disturbo da stress post-traumatico e altri disturbi correlati allo stress. Inoltre, la pratica della mindfulness può anche aiutare a ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e aumentare il benessere generale.
Leggi anche: Come superare la solitudine e come accettarla: alcuni consigli