Per scoprire come ottenere un risarcimento dal colpo di frusta, dobbiamo innanzitutto capire di cosa stiamo parlando. Con il termine “colpo di frusta”, infatti, si indica la distorsione del rachide cervicale che spesso viene individuata a causa di un improvviso movimento della testa che supera i limiti fisiologici dell’escursione articolare. Ciò avviene comunemente nei sinistri stradali, in particolare in violenti tamponamenti.
Dimostrare di aver subito un colpo di frusta, però, è abbastanza difficile in quanto si tratta di una condizione dalla complessa individuazione. La responsabilità di scoprire se una persona ha diritto al risarcimento da colpo di frusta spetta al medico legale, in grado di valutare l’entità del danno attraverso una serie di strumenti come l’esame obiettivo, l’esame clinico e l’esame strumentale.
Risarcimento e colpo di frusta: quanto paga l’assicurazione?
Una delle più importanti leggi di aggiornamento in merito al risarcimento da colpo di frusta è la Legge n. 27 del 24.3.2012, che introdusse due norme sulla risarcibilità delle lesioni lievi (il colpo di frusta nei sinistri strada è giudicato lesione di lieve entità in base all’articolo 139 del Codice delle assicurazioni privata). In particolare, la normativa emanata dal governo Monti stabilisce che:
- “In ogni caso, le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente” (comma 2 dell’articolo 139 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209).
- “Il danno alla persona per lesioni di lieve entità di cui all’articolo 139 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione” (3-quater).
Se parliamo di lesioni micropermanenti, sappiamo che sono assegnati fino a 9 punti di invalidità. Poi va considerato che è possibile riscontrare un danno biologico temporaneo (la persona non può svolgere attività quotidiane) o un danno biologico permanente (conseguenze che rimangono anche dopo la guarigione). In base a queste informazioni, vengono calcolati i soldi del rimborso, le cui cifre partono da:
- danno biologico temporaneo: rimborso base di 47,07 euro da moltiplicare per ogni giorno di inabilità assoluta;
- danno biologico permanente: rimborso base di 807,01 euro, da moltiplicare in base al coefficiente di invalidità (1 punto=1; 2 punti=1,1; 3 punti=1,2; 4 punti=1,3; 5 punti=1,5; 6 punti=1,7; 7 punti=1,9; 8 punti=2,1; 9 punti=2,3).
Per maggiori informazioni, c’è la tabella del danno biologico di lieve entità aggiornata al 2019. Di seguito, invece, alcuni documenti utili:
- Art138 Danno biologico per lesioni di non lieve entità
- art139 danno biologico per lesioni di lieve entità