Chris Martin ha dichiarato di soffire di acufene nel 2012 a causa di un consumo prolungato della musica ad altissimo volume: la sua storia
Non solo Caparezza, ma anche Chris Martin soffre di acufene. È stato lo stesso frontman dei Coldplay a dichiararlo alla stampa britannica nel 2012, spiegando che ormai era da una decina di anni che viveva con questo particolare disturbo dell’udito.
La rivelazione di Chris Martin riguardo la sua acufene è stata raccolta in una breve intervista realizzata dal Mirror nel maggio 2012: “Ho l’acufene da circa 10 anni, ma da quando ho iniziato a proteggere le mie orecchie non è peggiorato”.
Già perché nonostante l’insorgere della condizione – a seguito di un consumo della musica a volume altissimo -, Chris Martin ha scelto la consapevolezza contro l’acufene, tanto da convincere la sua band a utilizzare tappi per le orecchie e i suoi figli a indossare cuffie protettive durante il concerto Live 8 di Hyde Park del 2005.
Alla base della condizione di Chris Martin c’è la poca attenzione nel curare le orecchie da rumori e musica forte: “La cura delle tue orecchie è purtroppo qualcosa a cui non pensi finché non c’è un problema. Vorrei averci pensato prima”, ha confessato l’artista.
Tutto ciò ha spinto comunque la voce dei Coldplay a battersi per la causa, sposando ad esempio la campagna di sensibilizzazione dell’associazione Action on Hearing Loss in favore di una migliore consapevolezza di ascolto della musica tra i giovani.
L’acufene o tinnitus è un disturbo uditivo caratterizzato da fischio all’orecchio che può avere lieve e forte intensità. Le cause possono essere diverse e possono essere determinate da fattori esterni e interni (come la Sindrome di Ménière): per questo motivo non è riconosciuta come una vera e propria malattia.
Nonostante una difficoltà di diagnosi, in Italia l’acufene è annoverata tra le patologie che possono richiedere l’invalidità civile, anche se le viene riconosciuta una percentuale molto bassa: solo il 2 per cento. Non esiste una cura univoca per chi soffre di questo disturbo, ma i sintomi possono essere allievati con un trattamento terapeutico realizzato in base alla cartella clinica del paziente.
Ultima modifica: 01/03/2021