Al suo debutto alle Paralimpiadi di Parigi 2024 (qui il programma completo giorno per giorno), Maxcel Amo Manu ha subito scritto una pagina incredibile della sua storia di atleta paralimpico: nella batteria dei 100 metri della categoria T64 di atletica paralimpica, il campione ha conquistato il record paralimpico di 10.69.
E molto probabilmente il giovane avrà provato una gioia immensa, visto che nel podcast di Ability Channel aveva apertamente dichiarato i suoi obiettivi personali: “Voglio con tutto il cuore il record del mondo, anche perché mi sto dando molto da fare. Me lo merito, ecco [ride, ndr]”.
Ma chi è Maxcel Amo Manu? All’interno di questa guida, scopriamo la storia del nuovo atleta Azzurro di atletica paralimpica e quali sono state le sue emozioni prima della partenza per Parigi 2024.
Biografia del Maxcel Amo Manu
Maxcel Amo Manu è nato il 28 febbraio 1992 a Kumasi (Ghana) ed è arrivato in Italia all’età di 11 anni. Manu non è nato con una disabilità, ma ha subìto un’amputazione alla parte inferiore della gamba sinistra a seguito di un incidente in scooter, mentre si recava al suo lavoro da magazziniere. Dopo aver abitato a Milano, ora si è stabilizzato a Bologna, dove ha una fidanzata e due figli.
Attualmente è uno degli investimenti del futuro della Nazionale italiana, e gareggia nella categoria T64 di atletica paralimpica. A Parigi sta disputando la sua prima storica Paralimpiade. Prima però, il giovane si era già fatto notare in ambito internazionale: ai Mondiali di Parigi 2023 ha conquistato due medaglie d’oro nelle discipline dei 100 e 200 metri, con due conseguenti record del mondo.
Maxcel Amo Manu: “Quando mi ha scritto la mamma di Jacobs…”
Il 9 maggio scorso Maxcel Amo Manu è stato uno dei tanti ospiti del nostro podcast dedicato alla storia degli atleti paralimpici. In quell’occasione, abbiamo potuto conoscere più da vicino le emozioni del campione in vista della spedizione paralimpica francese, scoprendo anche qualche curiosità sul suo passato.
“Io ho sempre praticato lo sport nella vita – ci ha raccontato -, però l’atletica non l’avevo mai praticata. L’ho fatto solo dopo l’incidente, quindi è tutta una cosa nuova per me. Ho fatto calcio, basket… tanti sport. Mi piaceva il parkour, la boxe… Ma l’atletica non l’avevo mai fatta”.
Il suo esordio ai Mondiali non poteva essere migliore: due ori e due record del mondo. Ma, al di là dell’aspetto sportivo, è interessante scoprire le sensazioni provate da Manu nel giorno della sua prima gara: “Com’è stata la prima volta ai Mondiali? Molto bene, perché comunque essere un amputato e pensare di non poter più correre, avere questo diciamo aggeggio che ti permette di correre, è una cosa bellissima credo per qualsiasi amputato. C’è un qualcosa che ti permette di correre e muovermi più velocemente. Per me è stato molto bello, emozionante come prima prova. Non pensavo di arrivare a questi risultati”.
Tra l’altro, i suoi risultati hanno fatto così tanto rumore che un giorno il giovane ha ricevuto un messaggio da una persona speciale: “Quando mi ha scritto la mamma di Jacobs, che mi ha fatto i complimenti. Lì è stato top per me. Mi vuoi far svenire, non so [ride, ndr]”.
E ora Maxcel è impegnato alle Paralimpiadi. Nel nostro podcast, l’atleta ci raccontò le emozioni provate prima della partenza verso la Francia: “Provo qualcosa di forte, è un obiettivo che ogni atleta punta a raggiungere, sia Olimpiadi sia Paralimpiadi. Io cerco di dare il mio massimo e vedere cosa accadrà. Diciamo che fa anche paura, perché comunque speri che vada tutto liscio. Però non c’è solo l’ansia, deve esserci un po’ di felicità, perché devi essere felice di partecipare a questi eventi. Ma c’è anche la paura di fallire, che qualcosa vada male, o deludere qualcuno. Sono tante emozioni, belle e brutte”.
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